Un momento storico, a prova di microspia e di tweet

08/03/2013
Un tiratore scelto dei Carabinieri appostato nei pressi di San Pietro. Foto Ansa.
Un tiratore scelto dei Carabinieri appostato nei pressi di San Pietro. Foto Ansa.

Quello che si svolgerà nei prossimi giorni sarà un Conclave ad alto contenuto tecnologico. Per la prima volta nella storia, infatti, le rigide norme sulla segretezza dei lavori che portano all’elezione del Papa, dovranno superare la prova della comunicazione globale ed integrata, senza contare la capacità che oggi può essere messa in campo da un grande mezzo internazionale per ‘captare’ quanto avviene all’interno delle mura vaticane.

Negli ultimi otto anni, tanto è durato il pontificato di Ratzinger, i progressi nel campo della comunicazione sono stati notevoli.
Quindi né cellulari, né tweet, né altre applicazioni potranno funzionare nei giorni della ‘clausura’ per l’elezione del Papa.  I luoghi del Conclave saranno infatti sottoposti a una scrupolosa bonifica degli ambienti, l’obiettivo è quello di scovare possibili cimici nascoste in qualche stanza, ma soprattutto i tecnici del Vaticano installeranno apparecchiature in grado di disturbare il tentativo di trasmettere messaggi dall’esterno all’interno e viceversa.

Infine si procederà alla schermatura che impedirà ulteriormente ogni comunicazione; quest’ultima per altro è già in atto in questi giorni durante le congregazioni generali.
Una sala stampa infatti è stata allestita all’interno dell’Aula Paolo VI e divisa attraverso un muro di pannelli dagli ambienti di quali si accede all’aula de Sinodo dove è in corso il dibattito fra i cardinali nelle congregazioni. Già in questa zona i cellulari non hanno segnale, è impossibile dunque comunicare con supporti elettronici anche per gli stessi giornalisti. Al lavoro di bonifica provvederà la Gendarmeria che vanta al suo interno specifiche competenze in campo di difesa tecnologica.  

La Cappella Sistina così com'è stata preparata in vista del Conclave. Foto Reuters.
La Cappella Sistina così com'è stata preparata in vista del Conclave. Foto Reuters.

I lavori nella Cappella Sistina

Intanto la Cappella Sistina è stata chiusa ai visitatori e nei prossimi giorni subirà una significativa trasformazione in quanto diventerà il centro della scena per l’elezione del successore di Benedetto XVI. Uno dei cambiamenti più importanti riguarda il pavimento che dovrà essere tutto sullo stesso piano, per questo verrà installata una grande pedana Chiarimenti in questo senso sono arrivati dal direttore della Sala stampa della Santa Sede padre Federico Lombardi. “C’è la necessità  - ha spiegato Lombardi - di fare un piano unico. Si dovrà provvedere a fare la sopraelevazione del pavimento per poi sistemare i tavoli dove siederanno gli elettori”.

Una delle due stufe in via d'allestimento dentro la Cappella Sistina, in vista del Conclave. Foto Reuters.
Una delle due stufe in via d'allestimento dentro la Cappella Sistina, in vista del Conclave. Foto Reuters.

Le stufe per bruciare le schede

Quindi dovranno essere predisposte le due stufe delle quali una e' quella per bruciare le schede, l'altra sarà predisposta ad hoc per mandare “il fumo che renderà visibile al mondo l'esito della votazione”. L’ambiente sarà arredato con 115 sedie di ciliegio – tante quanti sono gli elettori, cioè i cardinali con meno di 80 anni - contrassegnate dal nome e cognome di ciascun cardinale elettore, e dodici tavoli di legno grezzo coperti da un panno beige e satin bordeaux: sei sul lato destro e sei sul sinistro, disposti su due file di diverso livello. Davanti all'altare, sotto il Giudizio Universale di Michelangelo, verrà collocato un tavolo per l'urna di legno grezzo dove saranno raccolte le schede con i voti, e un leggìo con il Vangelo sul quale i porporati presteranno giuramento.

Il sorteggio delle stanze a Santa Marta

I cardinali durante il conclave riposeranno in camere extra-accessoriate, con possibilità di collegamento web, telefono e tv all'interno del residence a cinque piani di Santa Marta, costruito negli anni Novanta per volontà di Giovanni Paolo II e che per la seconda volta ospita i cardinali per un conclave. Si tratta di ambienti quasi di lusso se paragonati ai dormitori di fortuna allestiti per le precedenti elezioni papali. Fra l’altro i 115 cardinali che prenderanno parte al conclave si contenderanno suite e stanze più piccole attraverso un sorteggio, allo scopo di non privilegiare nessuno. A Santa Marta ci sono armadi a muro, scrivanie, inginocchiatoi, poltroncine, letti a una piazza e mezza, aria condizionata e bagno in camera. Ma le stanze non sono tutte uguali e le migliori non bastano per tutti i porporati.

Oltre alle oltre cento suite con letti da una piazza e mezzo, le altre sono camere più piccole e con meno comfort. Per questo, per non sollevare il malumore di nessuno, è stato stabilito il sorteggio per l'assegnazione delle stanze. Tuttavia delle cosiddette  comodità hi-tech i cardinali non potranno beneficiare più di tanto perché dal momento in cui cominceranno ad alloggiare nel residence ci sarà un black-out tecnologico assoluto. Tutti i giorni i ‘grandi elettori’ saranno poi trasportati per circa 700 metri in pullman da Santa Marta fino alla Cappella Sistina. Anche le navette sulle quali saliranno i porporati saranno controllate preventivamente dalla Gendarmeria vaticana per evitare ogni contatto con l’esterno.

Le urne che verranno usate in Conclave per l'elezione del Santo Padre. Foto Reuters.
Le urne che verranno usate in Conclave per l'elezione del Santo Padre. Foto Reuters.

Le tre urne.

Sono tre le urne in cui deporranno le schede i cardinali elettori durante il conclave. Sono state mostrate alla stampa di tutto il mondo – attraverso un filmato del Ctv, il Centro televisivo vaticano,  da padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede nel corso di un briefing. Le tre urne che saranno usate nella Sistina nel corso del Conclave per ricevere i voti dei cardinali elettori. Tra queste anche quella che eventualmente potrebbe servire per raccogliere il voto di qualche elettore malato rimasto presso la Casa Santa Marta. “Sono quelle - ha precisato padre Lombardi - che erano state realizzate, in stile moderno, durante il Pontificato di Giovanni Paolo II e che sono quindi già state utilizzate nel Conclave del 2005, quando fu eletto Papa Joseph Ratzinger”.  

Francesco Peloso       

Dossier a cura di Alberto Chiara
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