02/09/2010
Il sindaco di Carpineto, Quirino Briganti, con il busto di Leone XIII.
Benedetto XVI arriva a Carpineto Romano per ricordare i duecento anni dalla nascita di Giacchino Pecci, Papa Leone XIII, il Pontefice che ha scritto la Rerum Novarum, la madre di tutte le encicliche sociali della Chiesa cattolica. E’ il terzo Papa che sale i tornanti della strada che porta al piccolo paese attaccato alla rocca sui Monti Lepini, una manciata di chilometri a sud di Roma. Nel 1966 era venuto Paolo VI e poi nel 1991 Giovanni Paolo II.
Il sindaco di Carpineto, Quirino Briganti, racconta l’orgoglio del borgo nel suo ufficio colmo di memorie del suo cittadino più illustre, ricordato anche nello Statuto del Comune. Carpineto è un paese antico, case appese alle rocce e circondate da una foresta maestosa. La sua storia intreccia duchi e nobili pontifici. L’ha scritta in decine di libri Italo Campagna, storico del luogo, scopritore di carte inedite e di molto altro, direttore scientifico dei musei che onorano il borgo. Il ducato più importante fu quello degli Aldobrandini, il “bello Stato”, esempio di amministrazione e di ottima organizzazzione del territorio nel Rinascimento, che ha permesso a Carpineto di avere una struttura urbana che ha resistito nel tempo. Ma è stato al tempi dei Pecci e del loro più illustre rappresentante, Gioacchino, che Carpineto si mise all’avanguardia. Fu il primo paese in Italia ad avere l’illuminazione pubblica a gas di acetilene e Papa Leone XIII fece venire i migliori ingegneri per organizzare l’acquedotto. Poi scuole, l’ospedale, l’ospizio per gli anziani, la prima cassa rurale di credito cooperativo. Insomma il Papa della Rerum Novarum non solo scrisse sulla dottrina sociale, ma l’applicò per primo nel suo paese natale. Nel sito internet dell’amministrazione comunale (www.carpinetoromano.it) si trova molto della storia del piccolo borgo dei monti Lepini, anche le antichissime fotografie dei fratelli Alinari. Un clic vale la pena di spenderlo.
Alberto Bobbio