Torino, dove si racconta come la civiltà digitale cambia la nostra vita

06/05/2013

Pensate a un'intera città che un tempo aveva solo il ritmo delle fabbriche Fiat: primo, secondo e terzo turno. E ora immaginate la stessa città che sta via via diventando, in Europa, un punto di riferimento, via streaming o in Skype conference, per una nuova civiltà, non più metalmeccanica, ma connessa e sintonizzata sulla Rete, sulle cyber tecnologie, sul futuro web 3.0, sui social network. E' questo che sta accadendo a Torino, spesso nella non piena consapevolezza degli stessi torinesi, molti dei quali continuano a credere che la loro città sia sempre, e soltanto, quella dei tram che sferragliano in Corso Settembrini dalle 4 di mattina, tra l'ingresso delle Presse e gli uffici della Powertrain, mentre ora è anche il cuore della "mobile revolution", dei visionari che prefigurano le "smart city", dei creativi che studiano gli smartphone e i computer "indossabili", dei profeti del "crowdfunding", dei giovani imprenditori delle start-up e del "social eating", che coniuga passione per la cucina con il desiderio di conoscere nuove persone.

Di tutto questo si discute a Torino al "Digital Festival", e non per pochi giorni, ma per oltre due settimane, dal 3 al 20 maggio, con decine di relatori, tavole rotonde e quindi di eventi, molti dei quali trasmnessi in streaming sul sito Internet 2013.digitalfestival.net, che indagano l’influenza delle tecnologie digitali sulle persone, e come la civiltà “digital” può e deve migliorare la qualità della vita, creare opportunità di lavoro, favorire lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio. Ecco, in un video di appena tre minuti, come l'innovazione continua nei campi del lavoro, degli affari, della creatività, delle amicizie e degli affetti, sia così avanti e reale, non più fantascienza, da trasformare tutta la nostra giornata in un vero e proprio "digital day":

Venerdì 3 maggio il "Digital Festival" di Torino è partito con il botto grazie a un’intera sessione dedicata alle aziende per scoprire nuove opportunità dal mondo digitale per la gestione del personale. Conferenze gratuite presentate da top manager, "digital expert", docenti universitari. Sabato 4 maggio è stata una giornata per l’orientamento nella ricerca di lavoro: come il mondo digitale può aiutare a trovare o cambiare professione, o ad avviare una propria attività. Ma si è parlato anche di "web reputation", il modo in cui Internet ha cambiato definitivamente il modo di presentarsi alle aziende: una volta il curriculum vitae era l’unico vero biglietto da visita per i selezionatori. Oggi, con il "personal branding", cioè la promozione di sé stessi in tecnologia digitale, assistiamo a una svolta importante, un'evoluzione già in atto, destinata a modificare del tutto le interazioni tra chi cerca e chi offre opportunità.

Ma la "nuova" Torino racconta anche chi sono le "geek girls", le donne iper-tecnologiche, che inseguono sulla Rete pari opportunità e diritti. Chi sono le “ragazze” appassionate di tecnologia e quali strategie utilizzano nell’era del web 2.0 per crescere professionalmente. Esperte, start upper, giornaliste e web editor si raccontano e si confrontano su percorsi e relazioni digitali per capire come il rapporto tra donne e Internet sia in continua evoluzione. Il tocco rosa della Rete è sempre più determinante per una visione della tecnologia applicata alla qualità di vita delle persone e delle relazioni: punta sull’organizzazione di Smart Community che migliorano l’organizzazione delle città e dei servizi, e trova spazi di crescita grazie alla "sharing economy", cioè a una società e a un tessuto imprenditoriale basato sulla condivisione e non sull'esclusione delle competenze.

Domani e mercoledì, 7 e 8 maggio, il Digital Festival entra nel vivo con due giorni di lavori per ampliare il proprio sguardo sul presente e sul futuro. Dalla crescente mole di informazioni generate dai dispositivi digitali, che devono essere gestite e sfruttate per aumentare la competitività delle imprese pubbliche e private; alla ormai galoppante "mobile revolution": i dispositivi che permettono di fare cose in "mobilità", quasi azzerando i limiti di spazio, e in un certo senso (questo è il lato positivo dell'innovazione) riportando la persona al centro del proprio mondo e, soprattutto, del proprio "tempo", che grazie alla civiltà digitale diventerà il vero valore aggiunto per chiunque. Si discuterà anche del Rapporto "Italia 2.0", uscito lo scorso marzo, dal quale emerge chiaramente che gli utenti che usano Internet sono in costante aumento, e le differenze per età, sesso e istruzione si assottigliano. Non solo: l'utilizzo dei social network è in costante crescita ma, e questo è ancora più incredibile, ormai quasi un italiano su due cerca servizi e catene commerciali direttamente sul posto con dispositivi mobili, vale a dire smartphone di ultima generazione con iPhone o Samsung Galaxy, dai quali risultano in costante crescita navigazione e "surfing" sulla Rete. E, come conseguenza, emergono i profili di nuovi consumatori che cercano sul web il modo di interagire sia con il proprio brand di fiducia sia con altri consumatori.

Giovedì 9 maggio, dalle 14.30 alle 18, una delle conferenze più intriganti, trasmessa in streaming su 2013.digitalfestival.net, del Festival torinese: "I am a living interface: dallo smartphone al wearable computer", panoramica sul come s'intrecciano creatività e wearable technology. Di che cosa si tratta? E' senza dubbio tra le più attese rivoluzioni digitali, destinata a guidare l’innovazione dell’elettronica di consumo e a modificare i comportamenti e gli stili di vita. Possiamo infatti aspettarci orologi, occhiali, tessuti e gadget: ma siamo anche pronti per una nuova generazione di "digital user"? È necessario, infatti, che anche il corpo si evolva e perciò serve che la tecnologia lo supporti: i progressi nelle componenti tecnologiche wearable, “indossabili”, unite dalla raffinatezza tecnica e alle dimensioni ridotte arricchiscono il corpo umano di strumenti computerizzati sempre meno invasivi

E per finire con il "Digital for People", dall'11 al 20 maggio, la Torino del futuro (e del presente) approda a tavola con i "Digital Food Days", parlando di Rete, digitale e cibo. E dal cibo si passa ai libri, parlando di editoria 2.0, ospiti di Book to the Future, l'area del Salone Internazionale del Libro interamente dedicata all'editoria digitale e alle nuove tecnologie di fruizione culturale. Apertura in Piazza dei Mestieri, con un invito rivolto a tutti gli amanti della cucina e del "social" che ormai ha agguantato anche il cibo, e conferenze sul rapporto tra (eno)gastronomia e tecnologia. E da Torino ci si sposta su tutto il territorio nazionale con il calendario delle cene "Social Eating", organizzate in collaborazione con Gnammo: una serie di appuntamenti culinari (ci saranno anche pranzi e brunch, come da Presso, a Milano) che mettono seduti attorno a una tavola "gnammers", digital guru e blogger. Oltre la tavola, oltre il cibo, oltre i sapori, verso nuovi confini digitali anche nel gusto.

                                                                                                                  Pino Pignatta

Dossier a cura di Alberto Chiara e Fulvio Scaglione
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