29/05/2010
Monsignor Cesare Nosiglia, vescovo di Vicenza, nel suo discorso di apertura del Festival, aveva detto: «La missione del Festival è quella di raggiungere, con linguaggi e metodologie innovative, coinvolgenti ed aperte, un pubblico costituito da persone diverse per età, provenienza, cultura e sensibilità religiosa», e aveva aggiunto che la manifestazione «si rivolge sia a chi si rapporta alla Bibbia da "credente", ma anche a chi, con spirito "laico", trova comunque in essa terreno di interrogazione, di ricerca, di confronto e di crescita». Detto e fatto. La kermesse vicentina ha visto infatti succedersi nella sua prima giornata, venerdì 28 maggio, una nutrita serie di eventi con buona partecipazione di pubblico proveniente anche da fuori regione. Unire le opportunità offerte dal Festival con le possibilità di visitare il capoluogo berico e di "gustarne" i suoi sapori in una giornata che è stata clemente con il tempo, è stato il miglior "incipit" si potesse immaginare.
Tra una visita guidata alle icone russe di Palazzo Montanari, una lectio dal titolo "I corvi gli portavano pane e carne al mattino e alla sera" su un'icona del profeta Elia guidata da don Dario Vivian, una lettura di salmi in forma poetica con aperitivo finale in piazza Biade nello Spazio Incontri, un seminario di studio sul canto e le Scritture, la giornata è scorsa via veloce.
Don Stefano Gorla, direttore de "Il Giornalino", e Claudio Villa, disegnatore storico della Sergio Bonelli editore e disegnatore di Tex nonché creatore e grafico di Dylan Dog, hanno assegnato, nell'ambito del concorso a fumetti organizzato in collaborazione con Dalì Comics School, Cooperativa Sociale Insieme e Il Giornalino, i premi del secondo concorso "illustratori" e "fumetto" a sei ragazzi particolarmente meritevoli.
Da segnalare, tra gli altri eventi, una conferenza su Etty Hillesum, la donna ebrea morta ad Auschwitz il cui diario carico di pathos fu pubblicato solo nel 1981, e un interessante convegno della Federazione Italiana Scuole Materne sulla frase evangelica "Lasciate che i bambini vengano a me", un tentativo di riannodare i fili di collaborazione, anzi, di vera e propria alleanza educativa tra la famiglia e la scuola per far fronte a quell'emergenza educativa che la Chiesa, e da ultimo il Card. Bagnasco nella sua prolusione all'ultima Asemblea dei Vescovi italiani, da tempo richiama come suo compito prioritario in questo decennio che si apre.
Stefano Stimamiglio