26/05/2012
La sala del Théatre Lumière, a Cannes, dove si svolge la cerimonia ufficiale per il Palmarès del Festival.
A poche ore dalla cerimonia ufficiale per il Palmarès (la chiusura è prevista per domenica sera nella sontuosa cornice del Théatre Lumière, la sala più grande e lussuosa di Cannes, alla presenza di star e di migliaia di invitati), sulla Croisette va per la maggiore il solito gioco: indovina chi si beccherà la Palma d'oro? Lo fanno giornalisti, cinefili e addetti ai lavori. Per fortuna che non si scommettono soldi, al massimo una cena. Perché il rischio di perdere è altissimo. Per quanto si scartabellino appunti, si rileggano critiche, si faccia la media tra stelline e pallini assegnati con magniloquenza da super esperti sulle pagine di riviste specializzate, i premi non dipendono solo dalla qualità (sempre opinabile) dei film in concorso ma anche dalle strane alchimie che si producono in seno alle giurie da festival. Di anno in anno, ormai, sempre più abborracciate. Ecco un trailer del fim Mud, del regista Jeff Nichols, che potrebbe essere l'outsider per la conquista della Palma d'oro:
L'attrice franco-argentina Berenice Bejo e Nanni Moretti, presidente della giuria del Festival di Cannes 2012 (Reuters)
Quest'anno, per esempio, Cannes ha affidato la presidenza al nostro
Nanni Moretti. E tanto di cappello ai francesi per l'atto di stima nei
confronti del nostro cinema. Però far guidare i giurati da un regista
affermato è sempre rischioso. I casi sono due: o si autocensura
limitandosi a fare da vigile del traffico tra le opinioni altrui, oppure
afferma la sua personale visione cinematografica dando magari sfogo a
simpatie e antipatie di mestiere. In entrambi i casi sono dolori.
Gli altri giurati sono poi tutti sceggiatori e registi (la britannica
Andrea Arnold, l'americano Alexander Payne, l'haitiano Raoul Peck, la
palestinese Hiam Abbass) oppure attori (la tedesca Diane Kruger, la
francese Emmanuelle Devos, l'inglese Ewan McGregor). Non si capisce,
allora, che cosa c'entri lo stlista Jean-Paul Gaultier, che avrà pure
passato tutta la vita a fare spettacolo (come testimoniano i cartelloni
pubblicitari di cui è protagonista sui muri di Cannes) ma la cui
competenza cinematografica è tutta da verificare.
Maurizio Turrioni