18/09/2011
Una centrale idroelettrica.
Entro la metà di questo secolo fino all’80% dell’offerta di energia a
livello mondiale potrebbe essere coperta dalle fonti rinnovabili, se
vengono attuate politiche pubbliche adeguate. Per la prima volta l’IPCC
(Panel intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici delle
Nazioni Unite), premiato col Nobel per la Pace per il contributo dato
alla conoscenza scientifica su questo tema cruciale, offre nel suo
rapporto una valutazione complessiva degli obiettivi da
raggiungere.
“Nello stesso tempo – precisa Domenico Gaudioso, reviewer
del documento per l’Italia e responsabile del servizio Atmosfera e
clima dell'ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca
ambientale) – si prevede che per raggiungere questi risultati venga
utilizzato non più del 2,5% del potenziale tecnico disponibile, quindi
una minima parte delle risorse energetiche disponibili in natura. Anche
per quanto riguarda i costi, l’IPCC mette in evidenza che la crescita di
investimenti negli ultimi anni è stata talmente rilevante che
l’investimento complessivo necessario ad ottenere gli obiettivi al 2050
si avvicina a quello già messo in atto per il 2009”.
In quest’ultimo
anno anche l’Italia ha toccato il suo record per le rinnovabili,
arrivando al 22,1% di produzione lorda di energia elettrica da fonti
energetiche rinnovabili, a fronte del 18% del 2008 e 15,1% del 2007: nel
2009 sono stati immessi in rete 69,3 TWh di energia rinnovabile, a
fronte di una produzione totale pari a 292,6 TWh. Il contributo maggiore
è venuto dalla fonte idroelettrica, che ha costituito il 70,9% della
produzione elettrica da rinnovabili, mentre quella eolica è passata da
118 GWh del 1997 a 6.543 GWh nel 2009 e quella da biomasse/rifiuti è
cresciuta da 820 a 7.631 GWh nel periodo 1997-2009. Anche per la
produzione di origine geotermica i dati disponibili evidenziano un
incremento da 3.905 a 5.342 GWh tra 1997 e 2009, mentre il contributo
del fotovoltaico era limitato nel 2009 a 677 GWh, sebbene negli ultimi
anni abbia presentato un notevole incremento.
“Secondo lo studio, le
energie rinnovabili sono, tra tutte, la fonte energetica in maggiore
crescita, al punto da superare in fatto di disponibilità quelle fossili
sia a livello regionale che globale con una notevole riduzione dei costi
nel corso dei prossimi decenni, soprattutto per l’energia solare”,
spiega Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf
Italia. L’associazione del Panda si spinge più in là dello studio
dell’IPCC, prevedendo l’obiettivo del 100% di rinnovabili entro il
2050.
Una curiosità: l'IPCC ha scelto di presentare il rapporto sulle
energie rinnovabili negli Emirati Arabi Uniti, il Paese che ha tra le
più grandi riserve di petrolio e gas, la sesta e la
settima al mondo. Eppure Gli Emirati Arabi Uniti hanno iniziato a fare
sforzi lodevoli per diversificare il proprio mix energetico e stanno
rapidamente diventando un Paese leader nello sviluppo di energia pulita.
Abu Dhabi punta in questo modo a ridurre le proprie emissioni di
anidride carbonica del 40% entro il 2030.
Gabriele Salari