19/05/2010
In Italia, la transizione verso la Tv di domani procede speditamente (si ipotizza addirittura di anticipare di un anno, al 2011, il termine finale per il passaggio al digitale). Dopo Sardegna, Valle d’Aosta, Piemonte occidentale, Trentino-Alto Adige, Lazio e Campania, fra pochi giorni anche nelle zone di Nordovest inizierà la migrazione (switch-over) di due canali sul digitale terrestre, mentre il definitivo spegnimento del segnale analogico avverrà il 20 ottobre. Entro fine anno anche Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia (25 novembre) e Liguria (20 dicembre) diventeranno "all-digital".
È un cambiamento epocale che coinvolge tutta l’Europa, un passaggio necessario per adeguare la televisione alle nuove e più efficienti tecnologie digitali, che miglioreranno sensibilmente l’offerta Tv.
Più canali. Il sistema di trasmissione digitale utilizza in modo ottimale le frequenze e riesce a veicolare da 5 a 8 canali digitali dove prima viaggiava il segnale di un solo canale analogico. Grazie a questa tecnologia (multiplex) si moltiplicano a dismisura le proposte televisive a disposizione del pubblico, favorendo l’ingresso di nuovi operatori e la nascita di canali tematici.
Migliore qualità. La Tv digitale ha una qualità audio e video superiore, senza più disturbi d’antenna, molte trasmissioni sono già in formato 16:9 e offrono l’audio in lingua originale; esistono – e aumenteranno progressivamente di numero – i canali in alta definizione; sulle frequenze del digitale terrestre sono trasmessi anche alcuni canali radiofonici nazionali.
Nuovi servizi e interattività. Dal telecomando del decoder (o del nuovo televisore digitale) si può accedere in ogni momento a una guida completa dei programmi (Epg) e, nel momento in cui si cambia un canale, sono visualizzate sullo schermo alcune informazioni utili sul programma. I decoder Mhp (quelli dove è possibile inserire le schede per i canali a pagamento) offriranno progressivamente sempre più interattività, per partecipare a giochi e concorsi televisivi o poter accedere, inserendo la carta d’identità elettronica, a servizi di pubblica utilità.
Federico Polvara