L'osteoporosi si combatte così

Una subdola malattia: colpisce soprattutto le donne dopo la menopausa, ma non fa sconti neppure agli uomini. Occorre conoscerla, per non trovarsi fragili come grissini.

La fabbrica delle ossa

04/04/2011

UN CANTIERE INCESSANTE 
Lo scheletro (costituito in prevalenza da sali minerali, tra i quali spiccano i fosfati di calcio) non è una struttura inerte e immutabile, ma un tessuto vivo che si rinnova senza sosta. Negli strati esterni delle ossa ci sono cellule, denominate osteoclasti, che hanno una funzione demolitrice, e altre cellule, chiamate osteoblasti, che provvedono a ricostruire quanto viene distrutto.

   A coordinare l’attività del cantiere ci pensano, come capisquadra che impartiscono le istruzioni agli operai e ne dirigono il lavoro, piccole cellule che si trovano nella parte più interna dell’osso: gli osteociti.

   Dopo la nascita e per tutto il periodo di sviluppo del corpo, anche lo scheletro cresce e aumenta la sua massa, raggiungendo la massima espansione, o picco di massa ossea, sui 25-30 anni. Quanto più è alto questo picco, tanto più difficile sarà diventare osteoporotici. Tra i fattori che ne determinano il livello, quelli genetici, l’apporto di calcio con l’alimentazione, il metabolismo della vitamina D, l’attività fisica.

   All’incirca fino ai 40 anni, se non sono subentrati problemi di salute a scombinare il quadro, il bilancio tra tessuto osseo eliminato e quello di nuova formazione si mantiene in equilibrio. 
  
   In seguito, specie se non ci si muove e non ci si alimenta come si deve, la fabbricazione di nuovo osso non riesce più a rimpiazzare completamente le demolizioni.

   Tanto nelle donne quanto negli uomini, si verifica un lento, inesorabile impoverimento della massa ossea. Se non si interviene per bloccare o per lo meno per rallentare il degrado, si diventa fortemente a rischio di fratture. 

   Nelle donne, in particolare, la perdita di massa ossea si accelera dopo la menopausa e il loro scheletro risulta esposto al pericolo di fratturarsi ancor prima che negli uomini: già a 55-60 anni contro, in genere, da 65 anni in poi. Ciò succede perché si riduce via via la produzione degli estrogeni che, tra le loro mansioni, hanno quella di ostacolare il depauperamento delle ossa.

Maurizio Bianchi e Giusi Galimberti
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