Diabete, consigli per viaggiare sicuri

Il problema più grande attraversando i fusi orari è la difficoltà di adattare i tempi della somministrazione e la quantità di insulina. Tutti i consigli medici e amministrativi

Dalla partenza all’arrivo

20/07/2011

     A partire dal 2006 in tutti gli Aeroporti dell’Unione Europea, nonché in Norvegia, Islanda e Svizzera sono state adottate delle particolari misure di sicurezza che limitano la quantità di sostanze liquide che è possibile portare attraverso ed oltre i punti di controllo di sicurezza aeroportuale. Alle nuove regole sono soggetti tutti i passeggeri in partenza dagli Aeroporti dell’Unione Europea, compresi i voli nazionali, qualunque sia la loro destinazione. Per ogni passeggero (infanti compresi) sarà permesso il trasporto di uno ed un solo sacchetto di plastica della capacità massima di un litro (ovvero con dimensioni pari ad esempio a circa cm 18 x 20) per il contenimento dei recipienti aventi ciascuno la capacità massima di 100 millilitri (1/10 di litro) od equivalenti (es: 100 grammi). Possono essere trasportati al di fuori del sacchetto, e non sono soggetti a limitazione di volume, le medicine ed i liquidi prescritti a fini dietetici, come gli alimenti per bambini (vedi Nuove Regole di Sicurezza negli Aeroporti dell'Unione Europea e Regolamento (CE) N. 820/2008 dell’8 agosto 2008 art.4-“bagagli a mano” comma f-“liquidi”). 

      Durante il viaggio
     
     Il viaggiare comporta un cambiamento drastico della routine giornaliera. I pasti possono essere in ritardo o non disponibili e spesso si è obbligati ad un’attività fisica molto più intensa. Tali fattori possono aumentare il rischio di ipoglicemie. È quindi particolarmente importante, quando si viaggia, avere con sé degli spuntini adatti, come crackers, frutta secca o noccioline, da mangiare se i pasti sono in ritardo o per integrare un pasto. Si dovrebbero tenere a portata di mano anche delle tavolette di glucosio in caso di ipoglicemia, che può apparire in momenti inaspettati. Le persone diabetiche dovrebbero anche informare i compagni di viaggio su come riconoscere e affrontare un’ipoglicemia, insegnando ad usare un kit di glucagone.

      La fiale di insulina aperte mantengono la loro efficacia a temperatura ambiente per almeno un mese, ma nei climi caldi l’insulina dovrebbe essere conservata in frigorifero o in borse o contenitori ad isolamento termico. Se refrigerata, l’insulina dovrebbe essere controllata prima dell’uso per la formazione di cristalli, poiché la cristallizzazione può alterarne l’efficacia. Le temperature estreme e l’umidità possono influire anche sui glucometri e sulle strisce reattive.

      I glucometri, in genere, funzionano bene entro le temperature fra 15° e 35° C . Se devono essere usati a temperature estreme, la maggior parte dei produttori raccomanda di eseguire frequenti test di controllo della qualità, usando soluzioni di glucosio, per assicurarsi che il glucometro mantenga la propria funzionalità e precisione.

      Le persone diabetiche che viaggiano devono anche sapere che, pur essendo usata in gran parte del mondo l’insulina “U-100” con le relative siringhe, esistono parecchi Paesi che usano ancora l’insulina “U-40” o “U-80” con le siringhe adatte. Una siringa da U-100, se usata per aspirare insulina U-40 o U-80, fornirà una dose minore del necessario, mentre una siringa da U-40 o U-80, usata con insulina U-100, fornirà una dose maggiore del necessario. I pazienti che devono passare all’uso di un’insulina U-40 durante un viaggio all’estero devono rendersi conto della necessità di usare anche delle siringhe U-40, dato che le siringhe sono calibrate per combinarsi con l’insulina adatta, oppure dovrebbero regolare in conformità la quantità di insulina aspirata. Per esempio, se il paziente deve prendere 20 unità di NPH e la sola insulina disponibile è U-40, può usare la sua siringa U-100 ma aspirando 0.5 cc invece che 0.2 cc.

     Riassumendo : una programmazione anticipata dei viaggi è particolarmente importante per le persone diabetiche. Una visita prima del viaggio dà la possibilità al diabetologo di riesaminare la gestione del diabete con il suo paziente in partenza e di fornirgli importanti informazioni sul controllo delle glicemie durante voli prolungati. Questi consigli devono essere semplici e individualizzati. Si potranno usare delle variazioni della regola di base “verso ovest = più insulina; verso est = meno insulina” per adattare le dosi di insulina quando il paziente viaggia attraverso molti fusi orari.

      A bordo

     Durante il volo è essenziale per la propria sicurezza il monitoraggio frequente delle glicemie. Anche le persone che a casa non fanno controlli frequenti dovrebbero controllarsi almeno ogni 4-6 ore durante il viaggio. I pazienti dovrebbero essere avvertiti di mantenersi ben idratati con bevande non alcoliche e senza caffeina durante il volo. La gestione del diabete è generalmente basata su un normale programma di somministrazione nelle 24 ore. Viaggiando verso nord o verso sud, non sono necessari cambiamenti nel programma giornaliero. Invece nei viaggi verso est o ovest attraversando i fusi orari si abbrevia o si allunga il giorno a seconda della direzione di viaggio. Generalmente, non sono necessari adattamenti delle dosi di insulina se il paziente attraversa meno di cinque fusi orari. Il viaggiare verso est accorcia la durata del giorno e, in generale, può rendere necessaria una riduzione dell’insulina , poiché la somministrazione dell’insulina sarà più ravvicinata del solito e potrebbe quindi causare ipoglicemia.
   
     Al contrario, il viaggiare verso Ovest comporta un allungamento della giornata e quindi potrebbe essere necessario aumentare le dosi di insulina. Tuttavia, questa regola apparentemente semplice da seguire “verso ovest-più insulina; verso est- meno insulina” può non sempre rivelarsi giusta. Orari diversi di partenza e voli prolungati potrebbero richiedere un approccio più complesso. I pazienti che non usano un microinfusore dovrebbero passare ad un regime insulinico basale prima del viaggio, se non lo seguono già, poiché, con l’esclusione del microinfusore, questo è il sistema ideale per affrontare tutte le situazioni in un viaggio attraverso molti fusi orari.

     Passare all’insulina glargine (Lantus) come insulina basale, con la copertura di lispro (Humalog) o aspart (Novolog) prima di ogni pasto, potrebbe essere il trattamento più flessibile ed efficace. In generale, i pazienti dovrebbero essere consigliati di non cambiare l’ora dei loro orologi da polso, mantenendo quella del luogo d’imbarco. Ciò renderà più facile determinare l’ora giusta per le loro iniezioni di insulina e per i pasti.

      Consigli per viaggiare verso est attraverso cinque o più fusi orari

     Un esempio di volo verso est potrebbe essere quello da Los Angeles, Calif., a Londra, U.K. (vedi tabella in allegato, esempio 1). Il volo parte da Los Angeles alle 20.45, che corrispondono alle 4.45 di Londra. Arriverà a Londra alle 7.15 dell’orario di Los Angeles che corrispondono alle 15.15 di Londra. Il tempo totale del volo è di 10 ore e mezza.

      1° caso. Supponiamo che il paziente, che prende questo volo, si somministri l’insulina (basale e rapida) due volte al giorno come segue: NPH (16 unità) più insulina regolare (10 unità) prima di colazione e rispettivamente 10 unità di ciascuna prima di cena. Supponendo anche che gli saranno serviti due pasti e uno spuntino ( la cena poco dopo la partenza, uno spuntino a metà volo e la colazione prima dell’arrivo), gli si può raccomandare il comportamento seguente: Prima della partenza, dovrebbe prendere la sua dose serale solita di 10 unità di NPH più 10 unità di regolare. Mantenendo il proprio orologio sincronizzato sull’ora di Los Angeles durante il volo, circa 11-12 ore più tardi, dovrebbe iniettarsi metà della sua dose solita di NPH della mattina (8 unità) più l’intera dose di insulina regolare (10 unità), facendola seguire da un pasto (che, in questo caso, sarà la prima colazione). Tuttavia, a causa della lunga durata del volo, potrebbe essere necessaria qualche unità in più di insulina rapida per pasti e spuntini consumati in momenti diversi dalla normale routine del paziente (es. la cena e lo spuntino a metà del volo). La prima sera a Londra, subito prima di cena (ora di Londra) sarà somministrata la metà rimanente della solita dose del mattino di insulina NPH (8 unità) più l’intera dose di regolare (10 unità). Così, la dose totale di insulina NPH del paziente non è stata alterata, ma solo divisa in due per aiutarlo ad adattarsi al cambiamento di fuso orario. La mattina dopo a Londra, all’ora locale, il paziente potrà riprendere il suo regime precedente al viaggio.

      2° caso. Supponiamo che il paziente che prende questo volo segua invece un trattamento con insulina glargine una volta al giorno (24 unità all’ora di coricarsi) con un analogo di insulina rapida pre-pasto (10 unità di lispro prima di ogni pasto). Un’alternativa sarebbe di prendere la dose solita di glargine all’ora solita, diciamo alle 22 dell’ora di Los Angeles (cioè durante il volo). Ventiquattro ore dopo (cioè alle 22 circa dell’ora di Los Angeles che corrispondono alle 6 di mattina di Londra del giorno dopo quello dell’arrivo), potrebbe prendere metà della solita dose di glargine (12 unità). La sera, prima di coricarsi (ora di Londra), potrà prendere la metà rimanente della dose di glargine (12 unità), mantenendo così uguale la dose totale di glargine delle 24 ore. La copertura pre-pasto con insulina rapida rimarrà la stessa o potrà essere aumentata se il paziente mangerà più del solito o se vi fossero più pasti del solito. Il regime precedente al viaggio di 24 unità di glargine all’ora di coricarsi potrà essere ripreso dalla terza notte (seconda a Londra). Per soggiorni brevi, specialmente se i pazienti usano glargine, potrebbe essere più semplice continuare a prendere l’insulina seguendo l’ora solita di Los Angeles, anche se ciò potrebbe comportare qualche inconveniente. Per esempio,la dose serale di glargine, presa normalmente intorno alle 22, dovrebbe essere presa alle 6 di mattina durante il soggiorno a Londra.

      Consigli per viaggiare verso ovest attraverso cinque o più fusi orari

     Un esempio di volo verso ovest potrebbe essere quello da New Jersey a Honolulu, Hawaii (Vedi tabella in allegato, esempio 2). Il volo parte da New Jersey alle 11.40, che corrispondono alle 6.40 a Honolulu. Arriva a Honolulu alle 22.40, ora di New Jersey, cioè alle 17.40, ora di Honolulu. Il tempo totale del volo è di 11 ore. 1° caso. Se si prende in considerazione lo stesso paziente del 1° caso esaminato precedentemente per il viaggio verso est, cioè uno che normalmente assume insulina due volte al giorno ( la mattina, 16 unità di NPH più 10 di regolare e la sera, 10 unità di ciascuna), si può raccomandare il comportamento seguente: Dovrebbe assumere la solita dose (16 u. di NPH + 10 di regolare) la mattina prima della partenza. Di nuovo, tenendo il suo orologio sincronizzato con l’ora di New Jersey, all’ora solita del suo pasto serale (cioè 10 ore circa dopo la dose di insulina della mattina) dovrebbe prendere la metà della dose solita serale di NPH più la dose completa di insulina rapida (es. 5 unità di NPH + 10 di regolare), seguita da un pasto o uno spuntino. La sera, a cena (ora di Honolulu), dovrebbe prendere la metà rimanente di insulina ad azione intermedia, più la dose completa di rapida (5 u. di NPH + 10 di regolare). La mattina dopo (ora locale), può riprendere le sue normali dosi di insulina. 2° caso. Supponiamo, come nel 2° caso per il viaggio verso est, che il paziente segua un trattamento con insulina glargine una volta al giorno (24 unità all’ora di coricarsi) con un analogo di insulina ultrarapida prima dei pasti (10 u. di lispro prima di ogni pasto). L’alternativa sarebbe di prendere la dose solita di glargine (24 u.) la sera prima della partenza. 24 ore dopo, che in questo caso cadrebbero appena prima dell’atterraggio a Honolulu, può prendere la metà della solita dose (12 u.) e la sera, all’ora di coricarsi, (ora di Honolulu) può prendere la metà rimanente della dose di glargine (12 u.). Anche in questo caso, la somministrazione di glargine nelle 24 ore rimarrebbe la stessa, ma divisa in due dosi per aiutare il paziente ad adattarsi al cambiamento di fuso orario. Anche la copertura pre-pasto con l’analogo ultrarapido rimarrebbe uguale; se si consumerà più della normale quantità di cibo o un maggior numero di pasti, si potrà aggiungere un po’ di lispro durante il volo, basandosi sulla quantità di carboidrati nel cibo e sui valori glicemici.    

Stefania Marchisio
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