18/04/2012
(Foto Getty)
La colonna vertebrale, o rachide, ha una
duplice funzione: sostenere il peso del corpo
e consentire a questo di muoversi. Per
assolverla, è strutturata a strati: vertebre
rigide si alternano a dischi elastici i quali,
insieme a legamenti e articolazioni
posteriori, servono per assicurare mobilità
e stabilità, mentre ad appendici ossee delle
vertebre si ancorano i muscoli del dorso.
Le vertebre, in totale 33-34, hanno un
nucleo di osso con un foro, al cui interno è
contenuto il midollo spinale che collega
il cervello alle fibre nervose periferiche.
I dischi sono costituiti da un anello fibroso
che circonda un nucleo polposo, capace di
spostarsi avanti, indietro, lateralmente,
in sintonia con i movimenti del rachide.
La colonna ideale, vista di fronte, è una
retta che divide la schiena in due parti
simmetriche; vista di profilo, ha una forma
a doppia S (quindi con 4 curve). Il peso del
corpo è distribuito in maniera equilibrata
lungo la linea che congiunge la testa alle
caviglie e i muscoli possono garantire la
postura corretta con uno sforzo minimo.
Delle quattro curve fisiologiche, la prima
e la terza partendo dalla testa sono
convesse in avanti e chiamate
rispettivamente lordosi cervicale e lombare:
quella più in alto comprende 7 vertebre,
l’altra 5. La seconda e la quarta sono
convesse indietro, si chiamano cifosi
dorsale e sacro-coggigea, e hanno
rispettivamente 12 e 9-10 vertebre.
Eventuali deviazioni dall’assetto ideale,
che pochi hanno, comportano una maggiore
fatica sia della muscolatura dorsale, sia
soprattutto dei dischi e dei legamenti, che
possono logorarsi e aprire la strada
a disturbi anche gravi e molto dolorosi.