18/05/2011
(questo articolo fa parte del numero di maggio - giugno 2011 di Famiglia Oggi). E' possibile abbonarsi al bimestrale cliccando qui.
Per tratteggiare l’identikit del volontario in modo
sintetico, ma sufficientemente ampio per
intravederne la poliedricità, è stata scelta la
definizione contenuta nella
Carta dei valori del volontariato:
«Volontario è la persona che, adempiuti i doveri
di ogni cittadino, mette a disposizione il proprio
tempo e le proprie capacità per gli altri, per la
comunità di appartenenza o per l’umanità intera.
Egli opera in modo libero e gratuito promuovendo
risposte creative ed efficaci ai bisogni dei destinatari
della propria azione o contribuendo alla realizzazione
dei beni comuni».
In questa definizione emergono
alcuni aspetti salienti: il
dono, con particolare riferimento
all’oggetto e alla modalità: si offrono tempo
e competenze in modo disinteressato e gratuito;
i
benefici che le persone, i gruppi, la società o l’umanità
ricevono dall’attività svolta dal volontario.
Da alcuni anni si sta assistendo al progressivo consolidamento
dell’idea che il volontariato sia un impegno
fondato oltre che sul pilastro tradizionale
dell’altruismo anche su quello personale dell’appagamento
di bisogni e interessi. Questa visione non
toglie nulla alla purezza e alla grandezza dell’impegno
dei volontari, bensì lo connota di aspetti umani.
Il volontario, quindi, è una persona capace di coniugare
in modo equilibrato le istanze del mondo
esterno con le esigenze personali.
Rossella Semplici