18/05/2011
Considerare il volontariato come una strada per
mantenere il proprio benessere bio-psico-socio-spirituale,
contribuisce ad avallare l’ipotesi che fare il
volontario sia una risorsa per lo stesso volontario. Il
termine benessere è utilizzato per indicare una moltitudine
di status, con sfumature di tipo
narcisistico e individualistico.
L’orientamento che si adatta meglio
all’attività del volontario è inscritto
nell’assunzione di responsabilità personale
e nel rispetto dell’altro e della
comunità in cui si vive. Per cogliere
l’ampiezza del concetto di benessere
vengono riportati alcuni aspetti della
scala Psychological well-being scale
(Pwbs) elaborata da Ryff nel 1989:
- auto-accettazione: atteggiamento
positivo verso sé stessi, pertanto
vengono riconosciuti e accettati imolteplici
aspetti di sé;
- relazioni sociali: positive, calorose,
soddisfacenti e basate sulla fiducia,
permeate da empatia, affetto e intimità;
- crescita personale: le persone si
sentono implicate in un processo continuo
di sviluppo, si impegnano a realizzare
le loro potenzialità e sono aperte
a nuove esperienze;
- propositi di vita: hanno obiettivi
da perseguire, principi e valori che attribuiscono
senso all’esistenza; ritengono
che la loro vita presente e passata
abbia significato;
- padronanza dell’ambiente: hanno
competenze e capacità per gestire
l’ambiente; controllano una complessa
gamma di attività esterne; sanno
scegliere o creare contesti adeguati a
necessità e valori personali;
- autonomia: tendono all’autodeterminazione
e all’indipendenza; sono
in grado di resistere alle pressioni
sociali che spingono a pensare e agire
in modo massificato.
Nel 1998 Keys ha integrato la visione
aggiungendo cinque dimensioni
relative al benessere sociale:
- coerenza sociale: la società è valutata
coerente e comprensibile;
- attualizzazione sociale: la società
possiede potenzialità di crescita;
- integrazione sociale: le persone
sentono di appartenere ed essere accettate
dalla comunità in cui vivono;
- accettazione sociale: le persone
accettano la maggior parte degli
aspetti della società;
- contributo sociale: le persone
percepiscono di dare un contributo
alla società.
L’attività di volontariato, quindi, riverbera
i suoi effetti sulla persona e
apporta cambiamenti a livello intrapersonale
e interpersonale. I cambiamenti
indicati dai volontari come
maggiormente significativi riguardano
il modo di essere con gli amici
(67,1%), con i familiari (54,9%) e nell’ambiente
lavorativo (48,1%). L’influenza,
spesso, si estende alla sfera
dell’identità personale e della ricerca
di senso; entrambe, cruciali nell’adolescenza,
vanno costantemente ridefinite
nel tempo per assicurarsi equilibrio
e serenità; il ritocco e l’aggiornamento
dovrebbero accompagnare
l’essere umano per tutta la vita.
L’esperienza di volontariato può
dare il suo contributo con sfumature
che arricchiscono e puntualizzano
l’immagine che ciascuno ha di sé stesso,
in quanto permette di esprimersi,
scambiare idee ed esperienze, sperimentare
la condivisione di valori, stabilire
relazioni significative, assumere
responsabilità e sviluppare il senso di
appartenenza. Pertanto, fare il volontario
può diventare parte dell’identità
personale.
Rossella Semplici