15/06/2012
Militari della forza di pace intorno al corpo di combattente Shabab ucciso (Foto: Reuters).
I ribelli somali Al Shabaab hanno annunciato di prepararsi alla controffensiva contro l'avanzata delle forze alleate di Mogadiscio e Nairobi nel Sud del Paese.
Tuttavia, al di là degli annunci roboanti degli estremisti vicini al Al Qaeda, il gruppo ribelle sembra in realtà aver accusato il colpo delle sconfitte subite e degli ultimi sviluppi diplomatici, e mostra segni di divisione interna.
Intanto, sul piano militare, con la conquista di Afgoyee e di Afmadow, le forze dell'Amisom (Missione dell’Unione Africana in Somalia) e quelle governative si stanno avvicinando al porto strategico di Kismayo, la cui conquista taglierà l'accesso ai rifornimenti via mare agli Shabab. Attualmente, le truppe regolari e dell’Amisom hanno preso la cittadina di Bibi, a 75 chilometri da Kisimayo.
Non solo. Il comandante delle operazioni Amisom Ugadi Kiki ha annunciato che è in preparazione anche una nuova offensiva contro la città di Balad, 30 chilometri a Nord di Mogadiscio.
Gli abitanti dell’area di Kisimayo che si trovano ancora sotto controllo degli Shabab hanno riferito ai media locali che i ribelli somali stanno reclutando con la forza decine di persone, soprattutto giovani e bambini, per cercare di fermare l'avanzata delle forze alleate. Secondo testimoni locali, nelle ultime settimane un centinaio di bambini sarebbero stati costretti ad andare nelle scuole coraniche per imparare le regole della Jihad e inneggiare alla guerra contro i nemici dell'Islam, e sarebbero sottoposti a esercitazioni militari. Proprio per evitare di imbracciare le armi, in questi giorni centinaia di famiglie starebbero lasciando la città.
L’unico successo ottenuto dal gruppo radicale somalo è stata la ripresa della città di Elbur, nella Somalia centrale, ma non merito di una vittoria militare, quanto per l’abbandono della zona da parte dell’esercito regolare e dei militari etiopi che ne detenevano il controllo.
Luciano Scalettari