Obiettivo, ripulire il Delta del Mississipi

23/06/2010
Una delle tartarughe morte  su una spiaggia del Mississipi.
Una delle tartarughe morte su una spiaggia del Mississipi.

L'effetto per chi decide un tour al fine di rendersi conto di come l'America affronta il problema è patetico , commovente e angosciante. Più spesso surreale. Dai siti dell'Agenzia spaziale, Nasa, a quelli dell' Agenzia Geologica , la US Geological Survey, ti inseguono filmati che paiono bollettini di guerra dal tono delle voci , ma che ti affliggono per il poco che paiono poter risolvere. E per l'impotenza e la minaccia che dunque ne emerge.

    Qui in prima linea nel compito di salvare il Delta del Mississipi dove vivono pellicani, aquile, anatre, tartarughe e balene e prospera una flora unica su cui regnano le mangrovie abbiamo trovato il NOAA, l'Agenzia degli Oceani. Il suo sito è tagliato dalla scritta Emergency e fornisce tutte le notizia sugli spostamenti della marea nera. Impartisce consigli ai pescatori ed anche ai consumatori di pesce. Fornisce istruzioni su come chiedere risarcimenti alla BP.

    Lancia appelli ai volontari e agli amanti della natura affinché non intervengano sugli animali di propria iniziativa, ma segnalino i ritrovamenti ad una serie di numeri verdi. C'è anche una chiamata a raccolta per volontari perché si presentino là dove moltissimi sono già al lavoro a strofinare con lo shampoo o col detersivo dei piatti tartarughe e pellicani con effetti che nessun davvero conosce.

    Intanto la US Geological Survey, propone barriere di sabbia annunciando che costruirà una sorta di isola di sabbia artificiale sempre davanti al Delta per proteggerlo. Invece dal suo sito la Louisiana State university propone una serie di filmati datati 3 giugno in cui una sfilza di professori incravattati coi colori dell'Ateneo (giallo e viola) ripete con una bella faccia di bronzo che il loro Centro per la sicurezza dei pozzi petroliferi è l'unico al mondo, l'unico a fornire a ingegneri neolaureati competenze che nessun altro ha. Quando dicevamo surreale... È anche annunciata per la stessa data una riunione a porte chiuse nel campus di Baton Rouge (seguirà conferenza stampa) sull'emergenza “oil spill”.

Dossier a cura di Ida Molinari
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