28/03/2012
Foto Sintesi. L'immagine della copertina è di Antonella Digirolamo.
Non è ancora il sereno, ma è almeno un primo spiraglio di luce, dopo il ciclone abbattutosi negli ultimi tempi sul variegato mondo di chi è impegnato nel sociale. Su iniziativa del ministero del Welfare, nasce quello che vuole essere un "tavolo permanente di confronto" tra Governo, Terzo settore e volontariato. Coordinato dal sottosegretario Maria Cecilia Guerra, vede coinvolti, gli uni accanto agli altri, i rappresentanti del Forum del Terzo settore, di CsvNet (Coordinamento nazionale centri di servizio del volontariato) e della ConVol (Conferenza permanente delle associazioni, federazioni e reti di volontariato).
Lunedì 26 marzo si è svolto un primo incontro preliminare, ma in tempi strettissimi il gruppo di lavoro tornerà a riunirsi. Perché i nodi da affrontare sono tanti e urgenti. In primo piano le questioni economiche, dalla normativa fiscale sulle organizzazioni sociali al dibattito relativo al cinque per mille. Ma bisogna anche parlare di registri e banche dati delle associazioni e naturalmente aprire un canale di comunicazione con Regioni ed enti locali.
«Dopo che il Governo ha deciso di cancellare l'Agenzia del Terzo settore – fa notare Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo settore – un nuovo spazio di confronto era quanto mai necessario. E' importante che il ministero si confronti con volontariato e associazionismo non solo attraverso i suoi osservatori, ma anche dialogando con una realtà terza, qual è appunto il Forum. Da questo punto di vista noi siamo una parte sociale anomala, perché non rappresentiamo solo le nostre associazioni aderenti, ma anche i diritti di coloro che da queste associazioni sono tutelati».
Il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali, Maria Cecilia Guerra. Foto Agf.
Il tavolo, dunque, può essere uno strumento per rimettere al centro politiche sociali e cooperazione.
Ma le parole non bastano. «E' sicuramente un segnale positivo, capace
di consolidarsi nel tempo – prosegue Olivero - Abbiamo fiducia nei
nostri interlocutori, persone credibili, che hanno le competenze per
affrontare queste sfide insieme a noi. Ma certo non ci fermeremo alle
buone intenzioni».
Per cambiare davvero qualcosa, serve un «salto di qualità», che coinvolga l'intero Governo: «Abbiamo
bisogno di risposte urgenti sul cinque per mille, sul servizio civile,
esperienza che rischia di fallire, sui fondi per le persone non
autosufficienti. C'è in gioco la coesione sociale e quindi il futuro del Paese. Negli
ultimi tre anni sono stati aboliti i fondi speciali per le politiche
sociali. Parliamo di tagli per un miliardo e mezzo di euro, cifra in sé
risibile nel bilancio del welfare, ma drammatica, perché interamente
sottratta all'ambito della sussidiarietà. Le conseguenze sono state
tante e gravi. Quasi ogni giorno riceviamo segnalazioni di cooperative e
associazioni di volontariato che cessano la loro attività perché gli
enti locali non hanno più fondi».
Lorenzo Montanaro