09/01/2013
Come ti sei avvicinata a FAB?
«Su
suggerimento di una conoscente, mi sono recata alla giornata di presentazione
di FAB a Pordenone presso l’ex convento di San Francesco, dove sono venuta a
conoscenza delle iniziative di Itaca e di Dof consulting relative alla proposta
di una sorta di concorso di idee per un incubatore d’impresa.
Una
volta comprese le dinamiche del progetto, ho promosso l’opportunità presso i
miei amici, tra cui il mio attuale socio Dante e, armata di carta e penna, mi
sono decisa a presentare una mia idea. Così, dopo un mese, sono stata
contattata inaspettatamente e sono stata catapultata in questa avventura».
Da quali fasi è scandita la vita
quotidiana nel generatore d’impresa?
«La
giornata tipo all’interno dell’ufficio di FAB si svolge tra lezioni frontali
dai ritmi molto serrati in cui impariamo a gestire le problematiche tipiche del
lavoro di gruppo, della relazione con le istituzioni - e del nostro
collocamento in esse - e riflessioni con i tutor sulle aspettative nei
confronti di noi stesse e della società, che sarà l’obiettivo finale dei nostri
progetti. Nel tempo libero, l’ufficio rimane a disposizione per momenti di
conviviale collaborazione tra fabers e momenti di ricerca sul progetto».
Come si sta sviluppando la tua
idea imprenditoriale?
«L’idea
sta incontrando non poche difficoltà per diventare vero e proprio progetto. Attraverso
statistiche e dati, prende forma il contesto normativo in cui collocare e ipotizzare
le varie declinazioni e le possibilità di realizzazione. Al momento stiamo
cercando di aprirci un varco tra le fumose leggi che ospiteranno il nostro progetto,
attraverso colloqui con vari professionisti dei settori di legislazione
ambientale e contabilità.
Il
nostro “recyClab” ora è nella fase più critica poiché, oltre a dimostrare la
sua sostenibilità economica, deve anche delineare una strategia d’azione
aderente alle possibilità offerte dalla legislazione sul riuso. Se la supererà,
sarà pronto per diventare una realtà concreta in grado di produrre un progresso
in campo ambientale e un beneficio per la comunità che lo ospiterà.
In
linea con le attuali normative europee, entro il 2020 gli stati devono
costantemente indirizzarsi verso un risparmio delle risorse: recyClab, quindi,
diventa lo strumento con il quale attuare nuove strategie per migliorare la
qualità della vita di tutti».
Alberto Picci