Caro figlio ti scrivo

Un diario come quelli che andava di moda tenere una volta. Una mamma impegnata in un progetto di sviluppo ad Haiti. Un adolescente che chiede solo di sapere

Il ritorno

28/02/2013

Fonds Verrettes, 13 febbraio


... Ciao piccolo, ancora pochi giorni e sarò di nuovo con te. Da ieri siamo a Fonds Verettes! Mi spiace non essere riuscita a farti avere mie notizie nella serata di passaggio a Port au Prince, ma abbiamo avuto una serie di inconvenienti che hanno fatto saltare tutto. Innanzitutto quando siamo rientrati in albergo lo abbiamo trovato chiuso con i sigilli giudiziari perche la polizia aveva avviato un'inchiesta contro il gestore del Bed and Breakfast e, con il suo albergo aveva sequestrato anche le nostre valigie!!! Avevo lasciato dentro tutte le mie cose, compresa la carica e l'adattatore del telefono. Cosi abbiamo dormito in un altro albergo con le cose che avevamo addosso che ormai "camminavano da sole". Naturalmente non ho potuto non pensare a te e al tuo sconforto per la valigia rubata ad Atene…. Eh?...  

... La partenza all’indomani era prevista per l'alba e così non sono riuscita più a comunicare. Qui siamo davvero in un posto assurdo! Per arrivare in questa nuova zona di frontiera con la Dominicana, nel sudest del Paese, abbiamo guadato un torrente gonfio d'acqua e la macchina si è impiantata nel bel mezzo con l'acqua che arrivava alle portiere! La nostra cooperante Petra, però, è stata bravissima e con l’aiuto dei ragazzotti che seguivano con partecipazione il nostro passaggio dagli argini sassosi, siamo risaliti in questo remoto apice di valle...

... Qui è bellissimo! Questa poverissima comunità sorge praticamente all’incrocio degli uragani, su un letto di un fiume in secca dai grandi sassi bianchi spazzato da inondazione dopo inondazione. Eppure gli abitanti di Fonds Verrettes resistono e sono fieri di rimanere a vivere qui. Lungi dal cogliere la rassegnazione o la preoccupazione registrata nelle altre tappe, nelle persone intervistate qui in questi giorni, abbiamo invece raccolto una determinazione “montanara” che lascia bene sperare per un futuro di Haiti. Piegati, se non dal terremoto, senz’altro da un alfabeto di uragani (sai che di volta in volta gli danno un nome di fantasia che inizia con una nuova lettera), dimostrano una schiettezza di vita e di appartenenza che rivedi nelle caprette che popolano ostinate questi sassi...


... Da Fonds Verrettes si sale fino a 900 metri, fino in un bosco di pini in cui qualche improvvisato imprenditore ha scommesso di portare il turismo. In mezzo agli alberi, irreale dopo decine di improbabili chalet alla Yellowstone, ti si compone sotto gli occhi un mercato bellissimo, dai colori e i visi medievali, pieno di animali, carri e portatori di sacchi, in tutte le sfumature del marrone. La Domenicana è a pochi passi, la maggior parte già parla in spagnolo. Camion stracarichi vengono e vanno. E’ tardi ed è ora di sbaraccare. Tra i pini si iniziano a disperdersi asini, cavalli e venditori a piedi. Cala la sera e l’aria di frontiera si fa frizzante...   Buona notte! Mami

Alberto Picci
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