28/02/2013
10 febbraio
Ciao amorigno, siamo rientrati stasera da Léogane e domani mattina alle 6 partiamo per Fonds Verettes, ultima tappa di questo viaggio attraverso Haiti e ultimo video. Léogane è a una quarantina di chilometri a ovest di Pap, sulla litorale. E’ molto bella e verde: il classico paesaggio tropicale di bananeti, canna da zucchero e mais. In mezzo a tanto verde, sulla terra battuta, sorgono coloratissime case in legno, sempre con il loro portichetto, la fitta siepe di piante grasse e l'immancabile filo steso del bucato, con almeno una decina di mutandine da bambino: tanti sono i figli per famiglia da queste parti...
... Ora
la maggior parte di queste case è sventrata o pericolante. Qui infatti è stato l'epicentro del terremoto e, almeno per quanto riguarda le case private, dopo tre anni le macerie sono ancora tutte qui. La differenza è che oggi ogni casa, o quel che ne resta, è segnata sull'uscio: una V verde indica che la struttura tiene ancora, mentre una croce rossa ti conferma che, tu famigliola haitiana povera, una casa non ce l'hai più'!! Inutile dirti che,
ugualmente, quasi tutte le case sono ancora abitate dai superstiti. E come potrebbero costruirsi un'altra casa altrimenti?...
... Ovviamente
siamo stati in tutte le nostre 4 scuolette: in quelle crollate e anche in
quelle che stiamo costruendo daccapo. Abbiamo intervistato gli insegnanti e i
direttori, ripreso i bambini che facevano lezione, abbiamo ascoltato le mamme
raccontare di quel terribile 12 gennaio e di dove si trovavano, loro e i loro
bambini, quando improvvisa è arrivata la scossa e la distrazione.
Testimonianze
semplici e timidissime che però, al momento clou del racconto drammatico, si
scaldavano e diventavano un gesticolare febbrile, uno sbattere d’occhi angosciante.
In
ogni scuola si contano vittime tra bambini, insegnanti e genitori.
Ed ecco spiegato perché
adesso sono tutti stretti
attorno a questi lavori di costruzione”. Ogni membro della comunità fa molto
più della sua parte, mettendo a disposizione terreni, competenze o lavorando
materialmente. Per superare l’incubo che è stato collettivo, per ridare la
scuola ai propri figli e un futuro anche agli amici dei propri figli...
... La
società haitiana poggia - si può dire - sulla famiglia allargata. Il nucleo di
affetti, relazioni e supporto, non è cioè quello stretto delle nostre regioni.
Ogni bambino può contare su molti adulti, e prima di decretare che un bambino è
rimasto orfano su questa terra bisognerebbe conoscere a fondo l’intera
comunità...
... L'istruzione
dei bambini è per gli haitiani è la cosa più importante e fanno sacrifici enormi
per assicurarla. Qui la scuola comunque ha un costo alto e il governo non la
garantisce a tutti.
Così,
soprattutto nelle piccole comunità, i genitori si mettono insieme e pagano
insegnanti e i libri. È assurdo ma una delle spese più pesanti è la divisa obbligatoria: ogni classe
ha una divisa diversa di colori super sgargianti e modelli molto carini.
Camicette a quadretti , magliette e, sopratutto, nastrini e fermagli stupendi
per le acconciature delle bambine, e calzetti di pizzo inamidati che
miracolosamente sopravvivono alla sporcizia e alla polvere di questi posti. È incredibile come la comunità si impegni al massimo per fare studiare i
bambini. Convinti come sono che soltanto così potranno avere un futuro diverso.
Un
po’ come se i predicozzi che io e papi facciamo a te avessero qui la più
completa ed entusiasta delle applicazioni! STUDIAAAAA.
Ti
bacio
Mamma
Alberto Picci