03
apr

Primavera: record di meteoropatici

Con l’arrivo della primavera le statistiche mediche dicono che sei italiani su dieci con età tra i 30 e i 60 anni rischiano di andare incontro ad un esaurimento nervoso con i tipici sintomi di stanchezza cronica, umore basso, abulia, insonnia, disturbi digestivi. Insomma un mixing temibile di sintomi che talvolta sfociano in una depressione.
La causa? In marzo e aprile siamo inondati all’improvviso di luce, tepore e la natura ci chiede di partecipare al suo risveglio, di seguire i suoi frenetici ritmi, di liberare la vitalità e gli istinti primordiali, primi tra i quali quelli di natura sessuale.

Ma la nostra cultura, attraverso millenni di generazioni, ci ha abituato ad imbrigliare, attraverso il rigoroso controllo della mente, i nostri istinti. Insomma, ormai per abitudine da tempo acquisita, tendiamo a reprimere l’ondata di desideri, di emozioni e di sensazioni che sgorgano dal nostro subconscio.
 Anche i giovani sono vittime di questa sindrome primaverile perché a scuola giocano troppo poco e a casa sono pressati da continui impegni o di studio o sportivi. Così quando arriva la primavera non siamo in grado di rompere la routine quotidiana e di uscire dal nostro guscio perché abbiamo già esaurito tutte le nostre forze in inverno, ossia nella stagione nella quale invece la natura ci chiedeva di riposare e di assecondare i ritmi. Unica consolazione per i “meteoropatici da primavera”: via via che la stagione assume connotati più stabili e più estivi, anche i sintomi dell’esaurimento tendono a dissolversi.

Pubblicato il 03 aprile 2012 - Commenti (0)
20
mar

Primavera: che sonno!

La primavera, come noto, impone ritmi incalzanti al nostro organismo e che si traducono in un surplus di stress e in un maggiore consumo di energie fisiche e psichiche. E’ pertanto normale che, alla fine di una normale giornata di lavoro e dopo il rilassante e tanto atteso pasto serale consumato con i propri famigliari, venga a molti la voglia irresistibile di distendere le stanche membra sul proprio divano con l'intenzione dichiarata di volere vedere il programma preferito in TV ma in realtà, inconsciamente, più per godere di quella straordinaria sensazione di pace e di tranquillità e di distacco dal modo che ci prende nel dopocena.

Ma il nemico è dietro l’angolo perché con il fisico, debilitato dal lavoro e dallo stress primaverile e con la TV che ci fa da ninna-nanna e da racconta-favole, ci si addormenta in un attimo. E quando dopo una o due ore ci si risveglia, ci sente come un pugile suonato: ci riesce difficile sollevarsi dal divano, si raggiunge barcollanti il bagno e si fa una fatica immane spogliarsi per mettersi il pigiama e per sollevare le coperte, convinti però di riprendere il sonno appena interrotto nel divano e di godersi il meritato riposo.

Ma ecco a questo punto la grande delusione: il desiderio di dormire che sembrava così forte ed ineliminabile, improvvisamente svanisce e ci ritrova stranamente incapaci di addormentarsi anche per qualche ora.. Ebbene sono molti coloro che ogni anno debbono fare i conti con questi inconvenienti, frutto, in gran parte, della incipiente primavera. Insomma avrete capito che è un abitudine scorretta addormentarsi nel divano, specie nella stagione del “dolce dormire”. Appena si avverte sonno e si stenta a tenere gli occhi aperti è meglio andare subito al letto.

Pubblicato il 20 marzo 2012 - Commenti (0)
20
dic

Quando il tempo decide il nostro umore

Stanchezza, cali di pressione, mal di testa, sudorazione, nausea, vertigini, affanno, difficoltà di concentrazione, insonnia, ansia, nervosismo, depressione. Se, ogni qual volta il tempo accenna un cambiamento, accusate alcuni di questi malesseri, allora soffrite del mal di tempo, una malattia nota, in gergo medico, come “meteoropatia primaria”.

Il mal di tempo può colpire tutti gli individui in qualunque parte del mondo, senza distinzione tra uomo e donna o tra le diverse categorie sociali, anche se è più frequente tra le persone anziane. Viene scatenato in genere dagli eccessi del tempo che durano più giorni, ovvero “il troppo per troppo tempo”: troppo caldo o troppo freddo, aria troppo umida o troppo secca, troppa poca luce, venti troppo intensi, troppa elettricità nell’aria, troppi inquinanti.

Ma sono anche i cambiamenti troppo rapidi del tempo a essere mal sopportati da molti; ne è una riprova il fatto che ci si ammala più facilmente nei paesi e nelle stagioni dove il tempo è più variabile. Per gli amanti delle statistiche, un europeo su tre è meteoropatico e il numero è in crescita, tanto che in Italia è passato dal 5% circa della popolazione negli anni ’50 agli attuali 25-30%.

Pubblicato il 20 dicembre 2011 - Commenti (0)
04
mag

Quella luce di primavera che ci stanca

Con la primavera le giornate si allungano, la luce diviene più intensa, i colori più brillanti. Gli occhi percepiscono ovviamente questa differenza cromatica rispetto agli sbiaditi e incolori raggi solari dell’inverno. Le informazioni luminose sono convogliate sulla retina e, da qui, in parte verso la corteccia visiva attraverso i nervi ottici e, in parte, verso la parte più profonda del cervello ove un nucleo ad hoc  di cellule “quarzate”, misura, giorno dopo giorno, la lunghezza della giornata solare sulla base della numero di ore con luce o con buio.

     E’ in questo modo che il cervello, ad inizio primavera, viene avvertito che l’ambiente atmosferico sta cambiando  e che è giunto il momento di sintonizzare le funzioni vitali del corpo  con l’allungamento progressivo del giorno e con il corrispondente accorciamento della notte.  Ma non tutti riescono a stare al passo con gli incalzanti ritmi imposti  all’organismo dal rapido aumento, giorno dopo giorno, del numero di ore con luce ed ecco allora quel senso di spossatezza e di stanchezza muscolare e quei faticosi risvegli al mattino che la saggezza popolare ha sintetizzato nel famoso proverbio: “Aprile, dolce dormire!”.

Pubblicato il 04 maggio 2011 - Commenti (0)

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Autore del blog

Il meteo di Giuliacci

Col. Mario Giuliacci

Mario Giuliacci è un meteorologo, personaggio televisivo e colonnello italiano. È laureato all'Università La Sapienza di Roma. È autore di diversi libri sulla meteorologia. Attualmente cura su LA7 la rubrica del meteo per il fine settimana.

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