19/02/2013
INSEPARABILI FIN DA BAMBINI Joseph Ratzinger (86 anni il 16 aprile) e il fratello Georg (89) a passeggio insieme. Legatissimi fin da quando erano piccoli, sono ancora oggi molto uniti e si vedono spesso (Osservatore Romano / Reuters).
«Era ormai da tempo
che aveva preso in seria
considerazione questa
scelta», dice l’anziano
sacerdote. «Ha riflettuto
e pregato a lungo»
«Sapevo da tempo della decisione
di mio fratello Joseph
e quindi non mi ha sorpreso
più di tanto», racconta al telefono
da Ratisbona con una voce un po’ affaticata
don Georg Ratzinger, il fratello
maggiore di papa Benedetto XVI, noto
in tutta la Germania anche per aver diretto
dal 1964 i
Regensburger Domspatzen,
il famoso coro del Duomo di Ratisbona.
«È stata una decisione esclusivamente
sua su cui ha riflettuto e pregato
a lungo, una decisione non presa quindi
in un istante, tanto che ne ero io stesso
a conoscenza da qualche mese», confida,
confermando quanto già emerso
in questi giorni da diverse fonti.
Niente “colpi al cuore”
Da quanto tempo il Papa ci stava pensando,
però, non è dato sapere: «Non lo
so esattamente, ma so per certo che era
ormai da tempo che aveva preso in seria
considerazione questa decisione». Niente
complotti, dunque, come certa stampa
lascia intendere, niente “colpi al cuore”
per il
caso Vatileaks, per quanto, come riconosce
lui stesso, «mio fratello ha sofferto
molto per il caso del corvo vaticano,
ma devo anche dire che dalla Chiesa ha
anche ricevuto molte consolazioni».
E il primo pensiero va all’udienza del
13 febbraio scorso in Aula Paolo VI, alla
prima apparizione pubblica dopo l’annuncio
delle dimissioni, quando gli applausi
dei fedeli hanno interrotto più
volte l’udienza del mercoledì. Il motivo
della sua decisione, allora? «L’età ha fatto
la sua parte, con il tempo le capacità e le forze diminuiscono e la guida della
Chiesa ne richiede davvero tante per affrontare
concretamente i problemi e le
grandi tematiche che si pongono ai credenti
di oggi».
Don Georg, 89 anni compiuti lo scorso
15 gennaio, è da sempre una figura
di riferimento per il fratello, come è stata
per entrambi la sorella maggiore Maria,
che si è loro dedicata anima e corpo
fino alla sua morte avvenuta nel 1991.
Georg e Joseph sono stati inseparabili
da subito: negli interessi, come la musica
– «è stata una passione comune», ci
dice andando molto indietro con la memoria,
«alimentata dalle occasioni in
cui da bambini suonavamo insieme
l’organo e il violino, una passione che,
a causa delle nostre vicende di vita, ciascuno
ha poi coltivato autonomamente
» – ; nella frequenza della chiesa, prima
da chierichetti e poi via via fino
all’ordinazione sacerdotale, avvenuta
per entrambi nel 1951 per l’imposizione
delle mani del cardinale Michael
von Faulhaber, dopo che, terminata la
guerra e tornato Georg a casa, nel 1946
entrambi avevano fatto il loro ingresso
nel seminario maggiore di Monaco; infine
nelle vacanze, quando regolarmente
ogni tre anni i due fratelli si recavano
per un periodo di riposo nel seminario
vescovile di Bressanone, ospiti del vescovo
di Bolzano e, insieme, allegri
compagni di mensa degli altri sacerdoti
e suore che, durante i pasti, affollavano
il refettorio dedicato ai religiosi.
Una vita molto più ritirata
«La sua vita futura?», fa eco alla nostra
domanda divertito don Georg. «Sicuramente
uguale a quella di oggi fino
a quando resterà in carica, cioè fino al
28 febbraio; dopo, credo che sarà molto
più ritirata», non tanto da limitare però
la loro reciproca compagnia: «Credo
proprio che i nostri contatti resteranno
immutati a livello di frequenza, e che
in vacanza si andrà insieme», profetizza
fiducioso il fratello maggiore.
Sul successore di Benedetto XVI, non
si espone più di tanto: «Non ne ho idea.
Sarà quello che la Chiesa, con l’azione
dello Spirito Santo, sceglierà.
Se devo
immaginarmelo, penso comunque che
sarà un uomo umanamente capace, fautore
del dialogo, in grado di lavorare bene
insieme ai suoi collaboratori, osservatore
della realtà nella sua verità e, soprattutto,
spiritualmente ispirato, come,
del resto, credo che sia stato mio
fratello Joseph».