27/03/2012
Alcuni ballerini di rumba cubana, patrimonio culturale dell'isola.
Dal 30 marzo al 1 aprile Roma ospita “Timbalaye”, il Forum Internazionale sulla Rumba Cubana, a sostegno della candidatura della rumba cubana a Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità dell’Unesco.
Con il termine “rumba” si identifica un insieme di ritmi musicali e di danze portate a Cuba dagli schiavi africani. Essendo un ballo afro-cubano molto sensuale, la rumba fu spesso repressa e bandita poiché considerata oscena, ma oggi è considerata Patrimonio culturale di Cuba.
Yoani Maria Sánchez Cordera, nata nel 1975 all'Avana, è una giornalista e attivista cubana, autrice di un blog seguito in tutto il mondo: Generaciòn Y.
L’influenza africana a Cuba ha un’importanza straordinaria, sia come
principio e fondamento della cultura cubana sia in sé stessa come
cultura originale fortemente radicata che, contrariamente a quanto
accaduto in altri Paesi dell’America Latina coinvolti nelle deportazioni
di schiavi, mantiene qui inalterate le sue connotazioni e
caratteristiche.
Se la musica è una delle espressioni culturali più sentite, anche la
letteratura è naturalmente molto importante, anche se nel caso di Cuba
dobbiamo parlare di due letterature che procedono parallele dopo
l'avvento di Fidel Castro: quella di chi rimane in patria e quella della
diaspora.
Sono molti gli scrittori di rilievo che hanno deciso di rimanere a Cuba e
continuare in patria la propria attività.
Tra questi, Alejo Carpentier, uno dei più grandi narratori contemporanei
in lingua spagnola, la cui casa natale all'Avana è oggi sede di una
fondazione ed è aperta alle visite. Si trova proprio a pochi passi dalla
Cattedrale e sullo stesso marciapiede de la Bodeguita del Medio, il bar
preferito da Hemingway per bere il mojito.
“A mio parere la vera letteratura cubana è quella della diaspora perché è
la sola libera” spiega
Gordiano Lupi, che collabora con La Stampa come traduttore del blog
della dissidente cubana Yoani Sánchez (http://www.desdecuba.com/generaciony/).
“In patria va di gran moda il romanzo poliziesco, la novela negra, come
un po' in tutto il mondo, e il suo rappresentante più importante è
Leonardo Padura Fuentes con il personaggio del Conde, un originale
detective scrittore. Ricorderei anche il tema della vita quotidiana,
approfondito dagli autori che vivono all'estero o che hanno il loro
pubblico fuori dai confini della patria”.
Per immergerci invece nell'Avana pre Rivoluzione nulla di meglio di
“Chico e Rita”, di Javier Mariscal e Fernando Trueba che si è infatti
aggiudicato il Goya 2011 come miglior film d'animazione.
Si tratta di una coproduzione anglo-spagnola, che ha richiesto la
realizzazione, prima, di tutte le riprese del film dal vivo, con attori
reali in location di Cuba, Spagna, Ungheria e Isola di Man, e poi
un'enorme lavorazione per la trasformazione in cartone animato!
Il film si apre con l'ambientazione all'Avana, anno 1948, e racconta la
storia di Chico, giovane pianista, che sogna di diventare qualcuno nel
jazz cubano, mentre Rita è una cantante. La musica è la protagonista
della travagliata storia d'amore, che li vede passare dall'Avana ai
palcoscenici di New York.
Gabriele Salari