Vacanze e sole, amici per la pelle

Tintarella, sì o no? I consigli per tornare dalle vacanze con un bel colorito senza rischi per la salute della pelle. E ancora, come curare eritemi e punture di meduse e insetti.

Uno sguardo all'indice

04/06/2011

L’Uvi (ultra violet index) è l’indice che misura l’intensità dei raggi ultravioletti sulla superficie terrestre, valutata in relazione alla sua capacità di produrre effetti sul corpo.

     Lo si può controllare ogni giorno su Internet attraverso uno degli abituali motori di ricerca. I valori sono raggruppati in cinque categorie di esposizione: tra 1 e 2, bassa; da 3 a 5, moderata; tra 6 e 7, alta; da 8 a 10, molto alta; 11 o più, estrema.

     Il primo livello non presenta pericoli e, dunque, si può stare all’aperto senza proteggersi. Oltre tale soglia è invece necessario munirsi di protezioni commisurate all’entità del rischio.

TINTARELLA 10 E LODE

 * Due sono i tipi di raggi ultravioletti che incidono sulla pelle: B, non superano l’epidermide, ma possono alterare le informazioni genetiche del Dna; A, capaci di penetrare in profondità nel derma, danneggiando capillari e tessuti cutanei.

     * Per difendersi, la pelle si scurisce rilasciando microparticelle di melanina. Il processo richiede almeno 72 ore e, dunque, i primi tre giorni al sole sono determinanti per una tintarella senza problemi.

     * Esporsi gradualmente, cominciando con circa 30 minuti nei primi giorni. Meglio passeggiare, per non offrire un bersaglio fisso al sole. Scansare le ore più calde, quando il sole è a picco: mettersi al riparo dalle 11 e rimanere all’ombra fino alle 15.

     * No a dopobarba, deodoranti e profumi sulla pelle, perché la rendono fotosensibile. PProteggere la cute con i filtri solari freschi di acquisto e idonei al fototipo, per attivare la melanina senza scottarsi.

     * Usare i solari con qualsiasi tempo e pure se si staziona sotto ombrelloni, gazebo e teloni, perché gli Uv bucano le nuvole e penetrano sotto il tessuto. Massima allerta in montagna, perché le radiazioni arrivano con forza in quota.

     * Al mare, non asciugarsi all’aria sulla spiaggia dopo il bagno, senza prima fare la doccia. I cristalli di sale dell’acqua marina e la sabbia amplificano l’effetto dei raggi.

     * Bere acqua per mantenere l’idratazione del corpo e stare in ambienti ventilati per dar modo alla pelle di rinfrescarsi. 

     * Bagnarsi spesso con acqua dolce per attenuare l’effetto dei raggi infrarossi che surriscaldano la pelle e provocano bruciori ed eritemi.

      * I solari vanno spalmati in modo omogeneo, un po’ prima di prendere il sole, massaggiando la pelle un paio di minuti per farli assorbire bene, e riapplicati ogni 2-3 ore per ripristinare il film protettivo sciupato dal calore, dal sudore, dall’acqua.

      * Spalmare le dosi raccomandate: 2 milligrammi per centimetro quadrato di pelle: per un adulto sono circa 36 grammi (6 cucchiaini da tè). Stendendone meno, il prodotto perde dal 50 all’80 per cento della sua efficacia. 

     * Dopo l’esposizione, una doccia con bagnoschiuma povero di sostanze tensioattive e ricco di oli nutrienti, quindi un doposole idratante ed emolliente.

Maurizio Bianchi e Giusi Galimberti
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