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mag
Settimane “di fuoco” negli Stati Uniti
Numerosi furiosi incendi nel Sudovest della nazione.
In questa seconda metà di maggio il Messico e gli Stati Uniti Sud-Occidentali hanno dovuto affrontare un periodo decisamente critico sul fronte degli incendi. In particolare sul territorio degli Stati Uniti i satelliti della NASA e della NOAA hanno contato oltre 8000 focolai, e anche se questa cifra è probabilmente sovrastimata (non tiene conto del fatto che diversi incendi sono stati conteggiati da più di un satellite), il numero rimane comunque decisamente elevato. Le zone maggiormente colpite sono l’Arizona e il New Mexico, stati in cui la furia delle fiamme ha letteralmente mandato in fumo migliaia di ettari di terreno coperto da vegetazione: in particolare il più grande di questi incendi, ribattezzato Gladiator Fire, ha bruciato oltre 6000 ettari di area boschiva poco a nord di Phoenix, in Arizona.
La propagazione delle fiamme è stata favorita dai venti intensi e assai asciutti che, provenienti dall’arido e caldo Deserto di Chihuahuan (che si estende lungo il confine tra Stati Uniti e Messico), hanno spazzato con insistenza la regione. Ma a preparare il terreno al facile sviluppo degli incendi è stato soprattutto il severo periodo di siccità che ha colpito negli ultimi mesi gran parte degli Stati Uniti Occidentali. In particolare nell’immagine, elaborata dagli studiosi della NOAA, in marrone sono evidenziate le zone in cui il tasso d’umidità del terreno (misurato come contenuto volumetrico d’acqua del terreno) è minore di 0,5: le tonalità più scure indicano addirittura terreni quasi del tutto privi di umidità e quindi assai favorevoli allo sviluppo e propagazione delle fiamme.
Pubblicato il 30 maggio 2012 - Commenti (0)