27/03/2012
Le tappe di Benedetto XVI durante la sua visita in Messico e a Cuba (Ansa).
Concluso il viaggio in Messico, Papa Benedetto XVI sbarca lunedì 26 marzo a Cuba, “nell'anno 53 della Rivoluzione”, come ricordano ossessivamente i murales sull'isola.
La sua presenza ha un importante significato mariano nel contesto dell'Anno giubilare in corso per celebrare i 400 anni della scoperta della statua della Madonna della Caridad del Cobre, patrona dell'isola.
Per questo, dopo la messa celebrata a Santiago de Cuba, la seconda città del Paese, il Papa si trasferirà il giorno dopo al Santuario, dove si trova la piccola statua della Madonna tornata alla sua sede originale dopo un pellegrinaggio nazionale di un anno e mezzo nel quale ha percorso complessivamente oltre 30 mila chilometri.
Il montaggio del palco papale a Plaza de la Revoluciòn, all'Avana.
A Plaza de la Revoluciòn, all'Avana, intanto, è pronto il palco bianco e
giallo dove il Papa celebrerà la messa il 28 marzo. Qui è stato
commemorato nel 1967 Che Guevara, dopo la sua morte, mentre l'ultimo
grande evento è stato il concerto per la pace del 2009 con 15 artisti
internazionali, tra cui Jovanotti.
Ratzinger avrà alle spalle una sorta di obelisco dedicato a José Martí,
poeta e scrittore, considerato il primo eroe della patria, che si batté
per la sua indipendenza. Ai lati della piazza, come le casse dello
stereo, due edifici governativi con le gigantografie del Che e di
Camillo Cienfuegos, i leader della Rivoluzione cubana.
Nella stessa piazza celebrò la messa Giovanni Paolo II nel 1998 davanti a
un milione di persone, in una storica visita di una settimana che
cambiò i rapporti tra Cuba e la Chiesa, in cui il Pontefice percorse
l'intera isola. Il settimanale Time uscì con in copertina l'immagine di
Giovanni Paolo II e di Fidel Castro: “Due giganti del secolo mettono
alla prova le loro fedi”.
L'aspettativa nei confronti del Papa è così elevata anche perché la
visita di Giovanni Paolo II, percepito qui come un “Papa operaio” e
quindi vicino alla gente, è rimasta nella memoria di tutti:
“Mai avevo visto né avrei potuto immaginare che a Cuba, il paese della
musica e dei balli, si potesse mantenere un lutto così stretto per una
settimana, come quello che c'è stato per la morte di Giovanni Paolo II”
racconta Antonio Paulato, accompagnatore di Viaggi Solidali, una Onlus
di Torino che da anni organizza tour a Cuba.
Secondo un'analisi pubblicata sulla rivista Foreign Policy, “la visita
papale contribuisce all'agenda del governo cubano in tre modi: consolida
il dialogo istituzionale tra il governo di Raul Castro e la Chiesa
Cattolica, offrendo incentivi perché quest'ultima partecipi, nella forma
prevista, al rinnovamento del sistema attuale; contribuisce a creare un
ambiente internazionale favorevole ai progetti di apertura e riforma
senza abbandonare il monopartitismo, e rafforza l'immagine di un paese
in transizione che paga i costi della rigida posizione statunitense di
isolamento nei confronti di Cuba”.
L'immagine di Benedetto XVI sulla cattedrale dell'Avana in un'interpretazione dell'artista italiano Gaspare di Caro (Reuters).
Dal 1992, quando il Paese è passato da “ateo” a “laico”, la Chiesa è
cresciuta molto e in questa fase si aprono spazi nuovi, anche se Foreign
Policy invita a un sano realismo: “Il punto centrale della visita
papale nell'area dei diritti umani è la libertà di religione, sulla
quale si sono fatti importanti progressi, però molto rimane da fare per
quanto riguarda la presenza sociale delle comunità di fede. La cosa
migliore, tanto per la Chiesa quanto per il progresso generale dei
diritti umani, è di concentrare l'attenzione là dove i progressi sono
più probabili”.
Alcuni dissidenti politici hanno occupato una settimana fa una Chiesa
all'Avana, con una serie di rivendicazioni sociali, ma l'Arcivescovato
di Cuba è stato molto chiaro:
“La Chiesa ascolta e accoglie tutti, e intercede per tutti ma nessuno ha
il diritto di trasformare le chiese in trincee politiche. Nessuno ha il
diritto di distruggere lo spirito celebrativo dei fedeli cubani e di
molti altri cittadini che attendono con gioia e speranza la visita di
Papa Benedetto XVI a Cuba”.
Gabriele Salari