12/10/2011
Il sonno cambia a seconda dell'età e solo dai dieci anni assomiglia a quello degli adulti.
* Ci sono, come ha scritto il professor Ferini Strambi, due tipi di sonno che si alternano in cinque cicli nell’arco delle canoniche 7-8 ore di riposo notturno. Il primo è il sonno non Rem (acronimo che significa rapid eye movement, movimento rapido dell’occhio), caratterizzato da assenza di movimenti oculari, presenza di attività muscolare, lavorio cerebrale a onde lente. E’ suddiviso in quattro stadi che rappresentano la progressione della profondità del riposo, dal dormiveglia (1) al sonno leggero (2) fino a quello profondo (3 e 4).
Il secondo tipo è quello Rem, contraddistinto da movimenti oculari rapidi, assenza di attività muscolare e presenza di lavorio cerebrale simile a quello di veglia a occhi aperti.
* Durante la prima parte della notte, prevale il sonno profondo non Rem, nella
seconda quello leggero non Rem e quello Rem. La successione dei cicli non è però rigida. Analizzando l’elettroencefalogramma di una persona addormentata, si notano infatti microvariazioni che inducono cambiamenti della profondità del dormire. La modalità è nota come Cap (cyclic alternating pattern, modello alternante ciclico) e definisce la qualità del sonno: nella fase Cap, questo è instabile e tormentato; in quella non Cap, tranquillo e ristoratore. Se il rapporto tra le due fasi è equilibrato, il sonno è di buona qualità.
* Il sonno cambia con l’età. Alla nascita ci sono soltanto due tipi: attivo, che corrisponde a quello Rem degli adulti; calmo, con respiro regolare e rari movimenti. Intorno al sesto mese fanno la loro comparsa i vari stadi del sonno non Rem. Dalle 16 circa di questo periodo, le ore di nanna si contraggono a 10-11 verso i 4-5 anni e il dormire si fa più simile a quello dei grandi. Attorno ai 10 anni il sonno prende le connotazioni tipiche dell’età adulta: dalle 7 alle 8 ore, di cui il 5 per cento costituito dallo stadio 1 non Rem, il 55 per cento dallo stadio 2, il 20 per cento da quelli 3 e 4, il restante 20 per cento dal sonno Rem. Altro cambio di passo negli anziani: diminuiscono le ore passate a dormire, cresce lo stadio 1 non Rem a spese di quelli 3 e 4.
Maurizio Bianchi e Giusi Galimberti