Giovanni Paolo II scriveva alle famiglie

In occasione dell’anno internazionale della famiglia, nel 1994 Giovanni Paolo II scrive la Lettera alle famiglie, indirizzandola ai genitori e ai figli di tutto il mondo.

Conclusioni e prospettive

23/07/2011

La Lettera scrive sull’amore, che unisce gli sposi, con fine e alta sensibilità come nessun altro umanista potrebbe fare. Entra in dialogo con le famiglie, intuisce le domande e risponde non solo con il ricordare doveri, ma con l’annunciare possibilità e promesse. Non si arrende alle solite obiezioni: cosa si può pretendere dall’uomo e dalla donna? La cultura è cambiata, la Chiesa deve adeguarsi, altrimenti resta tagliata fuori dalla storia, e verrà abbandonata dai suoi figli. A partire dai costumi praticati, ne propone uno da praticare nella logica umana e cristiana dell’amore, che è la ragion d’essere sposi, genitori, educatori. Nell’orizzonte dell’amore, la Lettera conduce a unità l’intero discorso teologico ed etico sul matrimonio e famiglia. L’etica dell’amore non è senza norme, ma queste trovano la sintesi e il compendio nell’amore che, prima di essere comandato, è donato dall’alto.

La Lettera raggiunge la famiglia così come è, perché diventi quello che ancora non è nel disegno di Dio. Vuole essere buona novella per le coppie che camminano speditamente, ma anche e soprattutto per quelle che faticano a intraprendere e a perseverare sulla strada del bene, del vero e del bello. La Lettera «mostra il tesoro della verità cristiana sulla famiglia» e, per questo, ricorda i grandi Documenti ai quali fa riferimento, ma subito confessa che le sole testimonianze scritte non bastano, sono necessarie le testimoniate vissute. «Ben più importanti sono quelle vive […]. È soprattutto ai testimoni che, nella Chiesa, è affidato il tesoro della famiglia: a quei padri e a quelle madri, figli e figlie, che attraverso la famiglia hanno trovato la strada della loro vocazione umana e cristiana». E aggiunge con soddisfazione: «Nella nostra epoca, come nel passato, non mancano testimoni del “Vangelo della famiglia”, anche se non sono conosciuti o non sono stati proclamati santi dalla Chiesa ». Il futuro della famiglia si fonda sulla Buona novella annunciata, ma soprattutto sulla Buona novella testimoniata da tante famiglie – la maggioranza – che vivono, nonostante prove e difficoltà, nella verità dell’amore, che è la vera e unica strada della felicità dentro e fuori la propria casa.

Luigi Lorenzetti
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