23/07/2011
Il contenuto della Lettera si sviluppa
attorno a due titoli: La civiltà (o cultura)
dell’amore (nn. 6-17) che ha, nella
famiglia, fondata sul matrimonio, «il
cuore e il centro». In successione, il secondo
titolo, Lo Sposo è con voi (nn.
18-23). Con questa immagine biblica
(sposo) per parlare di Dio, «Gesù mostra
quanta paternità e quanto amore
si riflettano nell’amore di un uomo e
di una donna che si uniscono nel matrimonio
». In altre parole, il matrimonio
è una realtà umana, ma non è leggibile
unicamente ed esclusivamente
nell’orizzonte immanente, perché rinvia
oltre e richiama una realtà trascendente
che, per la cultura razionalista,
resta di difficile comprensione. Un serio
interrogativo attende risposta:
«Ma […]se alla famiglia non è aperta
la possibilità di partecipare al “grande
mistero”, che cosa rimane se non la sola
dimensione temporale della vita?
Resta la vita temporale come terreno
di lotta per l’esistenza, di ricerca affannosa
del profitto, di quello economico
prima di tutto» (n. 19).
L’amore è la parola chiave che guida l’intera riflessione. È il primo principio teologico: definisce e identifica chi è Dio (Dio è amore); è, conseguentemente, il primo principio antropologico: definisce chi è l’essere umano (creato a immagine e somiglianza di Dio che è amore); e anche il primo principio etico: l’amore definisce
il senso ultimo dell’agire umano
in ogni ambito della vita. L’amore
supera l’egoismo, si apre all’altruismo,
crea legami interpersonali, è dono
di sé all’altro, agli altri, all’Altro.
L’essere umano, uomo e donna,
«non può ritrovarsi pienamente se
non attraverso un dono sincero di sé»
(n. 11). L’amore umano prende forma
unica nel matrimonio tra un uomo
e una donna, e qualifica il loro essere
sposi, genitori, educatori, in una
integrazione continua e reciproca.
Luigi Lorenzetti