03/05/2013
Stipendi più alti e, in media, costo della vita più basso. Succede in Germania, dove i cittadini hanno servizi e supporti pubblici, in Italia perfino difficili da ipotizzare. Prendiamo la sanità: è efficiente, spesso i macchinari sono d'avanguardia, e non si pagano né visite specialistiche né ticket. Tutto è compreso in un'assicurazione, pubblica o privata, che rientra nel carico fiscale. Unica eccezione, il lavoro del dentista, perché parte del conto, comunque meno caro che da noi, è da saldare, mentre controllo annuale ed emergenze sono gratuiti. Poi ci sono le sovvenzioni, tante e in diversi ambiti, dagli asili nido alla creazione di imprese, fino alla disoccupazione. Perdi il lavoro? Lo stato ti dà un sussidio e può arrivare a pagarti l'affitto. Il tutto, attraverso un sistema che, diversamente dalla nostra cassa integrazione, spinge a ricollocarsi. Aspetti un bambino? Pronti con un pacchetto di visite ostetriche gratuite. E per ogni figlio, da quando nasce fino a che non spegne 18 candeline, ai genitori vengono elargiti 184 euro al mese: indipendentemente dal fatto che lavorino o meno e dal reddito familiare. Un reddito che subisce fra l’altro un’imposizione fiscale cumulativa, tramite dichiarazione congiunta dei coniugi.
Se poi i ragazzi studiano, cosa non proprio scontata visto il sistema
scolastico selettivo per cui, se non si è bravi già alle medie,
all'università non si può accedere, il Kindergeld, come viene chiamato,
va avanti fino ai 25 anni. Cominciano a lavorare presto? Molto
probabilmente hanno usufruito, verso i 16-17 anni, di un apprendistato
messo a punto dalla scuola con alcune aziende. È il welfare, bellezza, quello con la "w" maiuscola. E, come spiega
Gabriella Di Cagno (vedi l'intervista nell'articolo successivo), coautrice insieme a
Simone Buttazzi del libro "Tutti a Berlino", guida pratica per Italiani in fuga,
“è un insieme di attenzioni per la popolazione che va oltre la
necessità: il criterio base è quello di prevenire l’emergenza sociale,
garantendo una qualità della vita migliore per tutti". I costi? Circa
200 miliardi di euro all’anno soltanto per la parte a favore della
famiglia. Eppure, con un’economia in crescita nonostante la crisi, la
Germania raggiungerà il pareggio strutturale di bilancio nel 2014.
Proprio riducendo il deficit pubblico.
Laura Ferriccioli
a cura di Laura Ferriccioli e Pino Pignatta