03/05/2013
Monica Auriemma, 44 anni, illustratrice, nella sua casa di Londra.
Da Napoli a Londra per
inseguire il sogno di vivere
facendo l’illustratrice.
Monica Auriemma, 44 anni,
è in Inghilterra da poco più
di 5 mesi. Racconta: «Sino
a qualche anno fa non avrei
pensato di lasciare l’Italia,
amo viaggiare e poi tornare
a casa. A maggio 2012
la notizia dell’imminente
cassa integrazione per il
mio compagno mi ha dato
la spinta. Una cosa che
ricordo nei momenti bui è
che la parola “crisi” in cinese
ha due ideogrammi: uno sta
per “pericolo”, l’altro per
“opportunità”».
Dunque,
ecco Monica a Londra
per nuove chance nella
sua professione: «Quando
ho cominciato a pubblicare
come illustratrice avevo
tante speranze. Poi una
serie di disillusioni, la
tendenza a considerare
alcuni lavori creativi come
hobby che non vanno
neppure pagati, una
tendenza al ribasso che
in Italia rende impossibile
sopravvivere solo di
questo mestiere. Avevo
la sensazione netta
che il lavoro, faticoso,
impegnativo, al quale
si arriva dopo anni di studio
e di corsi per migliorarsi, in
Italia non avesse la dignità
che merita. E infatti non
ce l’ha».
A Londra, invece,
nonostante sia qui da pochi
mesi, la Auriemma avverte
che tira un’altra aria:
«La letteratura per ragazzi
ha grande considerazione,
e non parlo solo di Harry
Potter. Le chance per un
illustratore sembrano molte
di più. Sicuramente non è un
momento facile, il Regno
Unito non è immune dalla
crisi e le difficoltà sono
maggiori che in passato.
Ma per quello che vedo
non c’è paragone con l’Italia.
Io sto ancora cercando una
mia collocazione, quindi non
canto vittoria, tuttavia sono
davvero ottimista. E poi qui
a Londra uno straniero non
è visto come un problema,
ma come una risorsa.
È un problema fintanto
che non s’inserisce nel
mondo del lavoro e quindi
le autorità cercano di dargli
tutti gli strumenti perché
lo faccia al più presto,
così potrà contribuire
attivamente, pagare le
tasse e arricchire il Paese».
Pino Pignatta
a cura di Laura Ferriccioli e Pino Pignatta