03/05/2013
Fabrizio Sperlinga, catanese, 28 anni, neurochirurgo, davanti a una stazione della metropolitana di Monaco di Baviera.
In Italia, fra pochi mesi avrà il concorso per la specializzazione in neurochirurgia. Ma a Fabrizio Sperlinga, catanese di 28 anni, fresco di laurea in medicina, poche settimane di tirocinio in un ospedale pubblico di Monaco di Baviera sono bastate, a settembre, per capire dove proseguirà. “Ovviamente non potevo occuparmi dei pazienti ma il Boghenhausen è un policlinico di alto livello dove ho visto e imparato cose nuove", racconta. "La struttura? Solo in neurochirurgia ci sono 80 posti letto, in un reparto perfino il parquet. Ovunque, macchinari d'avanguardia e personale numeroso, fra cui tanti italiani. L'ambiente, del resto, è multiculturale e i medici, disponibilissimi, traducevano per me dal tedesco all'inglese". Unico neo, giornate lavorative di 10-11 ore, compensate da ferie più lunghe. “Ma mentre nel nostro Paese lo stipendio di uno specializzando è fisso a 1.800 euro al mese, in Germania si parte con 2.300 il primo anno e si sale gradualmente fino a quasi 5mila", spiega il giovane medico.
E per entrare, niente concorsi. Basta una mail di richiesta: nel "Paese
della Realpolitik", dove attualmente sono circa 12mila i posti vacanti
per personale sanitario, la risposta te la danno subito. "In Italia,
addirittura, uno dei miei docenti non sapeva usare il computer", ricorda
Fabrizio, che nella capitale bavarese si è dato da fare contattando
strutture sanitarie appena dopo la laurea. Ha fatto centro al secondo
tentativo, si è procurato i documenti necessari e ha passato il
colloquio. In tedesco. "Non ho padronanza della lingua", dice, "ma sto
accelerando con un corso intensivo verso il livello B2, obbligatorio per
l'abilitazione". Nel frattempo, tra Roma e Catania ha concluso le
procedure burocratiche e dal 10 aprile, giorno in cui aveva fissato la
partenza definitiva, è di nuovo a Monaco. Auguri, Fabrizio. In Italia,
purtroppo, ci sarà un (altro) neurochirurgo in meno.
Laura Ferriccioli
a cura di Laura Ferriccioli e Pino Pignatta