20/04/2013
Franco Marini è stato il nominativo più votato durante il primo voto per l'elezione del presidente della Repubblica (Reuters).
Nulla di fatto dopo la prima votazione per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Franco Marini non raggiunge la maggioranza dei due terzi, pari a 672 voti su 1007 grandi elettori.
I voti per Marini sono stati 519 e potrebbero bastargli solo dal quarto scrutinio in poi.
Molti i voti per Rodotà, (241) evidentemente sostenuto non solo dai grillini e da Sel, ma anche da parlamentari del Pd contrari alla scelta di Marini. Resta evidente, quindi, la spaccatura nel Pd, che al suo interno (non solo nella componente genziana) ha mal digerito la scelta dell’ex presidente del Senato.
Il nome di Marini non è accettato neppure da Vendola, che parla chiaramente di “melassa” e “inciucio”. Malumori anche tra diversi deputati centristi montani, mentre il Pdl, secondo le parole di Paolo Romani, resta unito sul nome di Marini.
La votazione a Montecitorio è cominciata poco dopo le 10 e lo spoglio delle schede si è concluso solo verso le 14, dopo una procedura abbastanza macchinosa, che sembra lontana dai tempi veloci della moderna comunicazione.
Nel pomeriggio si svolgerà la seconda votazione. Vedremo se il Pd e il Pdl insisteranno sul nome di Marini. Non si esclude che si scelga di votare scheda bianca per non “bruciare” il nome di Marini, magari per poi riproporlo dalla quarta votazione.
Davanti a Montecitorio intanto si sta svolgendo una manifestazione che contesta la scelta di Bersani e a sostegno di Stefano Rodotà. Il mal di pancia del popolo di sinistra resta molto forte.
a cura di Francesco Anfossi e Fulvio Scaglione