Ior: la vera storia della "banca del Vaticano"

L'Istituto opere di religione, lo Ior, è circondato da un'aura di enigmi, sospetti e leggende. Ecco l'affascinante storia di una "banca" molto particolare. Che banca non è.

Quinta parte. Gli "gnomi" laici nel torrione

15/02/2013

La scelta del segretario di Stato Casaroli per rilanciare l'Istituto e avviarlo alla massima trasparenza ed efficienza cade su un banchiere milanese originario di Castano, un Comune tra Novara e Milano di cui in gioventù è stato giovanissimo sindaco. Si chiama Angelo Caloia. E' docente di Economia politica all'Università Cattolica e presidente del Mediocredito Lombardo, una banca del gruppo Cariplo specializzata negli impieghi alle piccole e medie aziende. Cresciuto alla scuola del cardinale Martini, ha fondato il gruppo Cultura Etica e Finanza, di cui fanno parte anche il presidente dell'Ambroveneto Giovanni Bazoli ed economisti di spicco come Alberto Quadrio Curzio e Tancredi Bianchi.


Il presidente del Mediocredito, che ha 50 anni, ha tutte le carte in regola per dirigere lo IOR. Poliglotta, parla perfettamente l’inglese, presupposto indispensabile per muoversi nella babele della Curia vaticana e della finanza internazionale  (tra l’altro è la lingua delle riunioni del Consiglio di Sovrintendenza). E’ anche consulente del vescovo ausiliare e pro-vicario generale di Milano, monsignor Attilio Nicora, amministratore dei beni della Curia milanese. Per prima cosa Caloia lavora con Casaroli e altri membri della Curia romana al nuovo Statuto, presupposto indispensabile per le riforme. La nuova "governance" contempla un sistema “duale”, come si dice in gergo bancario. Sul Consiglio di Sovrintendenza (in pratica il consiglio di amministrazione) vigila infatti la Commissione Cardinalizia, che si limita a verificare se il consiglio obbedisce alle norme statutarie. In pratica la Commissione Cardinalizia, da consiglio di amministrazione, (quale era dal 1942 e prima ancora) si trasforma in commissione di vigilanza o, se vogliamo, in organo che riunisce i poteri dell’assemblea, per verificare la fedeltà allo Statuto dell’Istituto, nomina il Consiglio di Sorveglianza, decide il riparto degli utili, esamina ed approva il bilancio annuale.

Lo Statuto prevede, all'articolo 9, anche l'istituto del Prelato, figura che fa da ponte tra le due commissioni, partecipando alle riunioni della prima per riferire alla seconda, con poteri consultivi e senza poteri amministrativi come avveniva precedentemente. La carica viene affidata a monsignor Donato de Bonis, un sacerdote originario della Basilicata che era entrato allo Ior chiamato dal cardinale di Iorio negli anni '50 e d era divenuto il vice di Marcinkus. Casaroli sceglierà anche i nomi degli "eminentissimi cardinali". Oltre allo stesso segretario di Stato, presidente è Bernardin Gantin. Ad essi si aggiungono il venezuelano José Rosalio Castillo Lara, lo spagnolo Eduardo Martinez Somalo (cardinale camerlengo)  e  il cardinale di New York Joseph O’Connor.

Il Consiglio di Sovrintendenza è composto, oltre che da Angelo Caloia, dallo svizzero Philippe de Veck (già presidente Ubs), dall'americano Thomas Macioce (supreme knight dei Cavalieri di Colombo, la grande associazione di beneficenza americana che in consiglio ha praticamente un posto fisso), dal tedesco Theodor Pietzcker, direttore generale della Deutsche Bank e dal basco José Angel Sanchez Asiain, vicedirettore del Banco di Bilbao Vizcaja. Il nuovo Consiglio degli "gnomi laici" si riunisce ufficialmente per la prima volta nel torrione Niccolò V il 18 luglio 1989. Con la prima riunione in pratica lo IOR esce da un periodo di commissariamento e congelamento durato sette anni. La stampa internazionale parla di rivoluzione in Vaticano. “Per la prima volta nella sua storia centenaria”, scrive Angelo Pergolini sulla rivista Espansione,  “l’istituto finanziario della Santa Sede non è retto da porporati ma è affidato a un gruppo di laici. Tutti uomini di fede, s’intende, ma soprattutto banchieri, ben conosciuti sulle principali piazze finanziarie e ben addentro alla comunità internazionale degli gnomi”.  (5 - continua)

Francesco Anfossi
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