01/10/2012
Non avrai altro Dio fuori di me».
Un solo Dio e Signore. Prima di dettare
le norme del Decalogo, Dio si presenta
e si rivela il “Liberatore”: «Io ti ho
fatto uscire dal Paese d’Egitto, dalla
condizione di schiavitù».
Si comprende, così, che la prima
parola del Decalogo («Non avrai altro
Dio fuori di me») non esprime alcuna
pretesa egemonica di Dio. Al contrario,
promette la liberazione da qualsiasi
altra dipendenza. «Se si teme
Dio, non si temono più i signori della
terra» (J. Knox). Non si è più alle prese
con gli idoli che chiedono in ogni
caso sudditanza e sottomissione, «si
tratti degli dei o dei demoni (il satanismo),
del potere, del piacere, della
razza, degli antenati, dello Stato, del
denaro» (Catechismo della Chiesa
Cattolica, n. 2113). Un unico Dio e Signore,
perché allora tante religioni?
Sono tutte uguali?
Le religioni non sono uguali, come
se fosse sostenibile l’indifferentismo
o il relativismo religioso. Sono uguali
invece le persone nella ricerca della
verità religiosa che esige libertà da
ogni forma di costrizione e pressione
esterna. La libertà religiosa è un diritto
umano che ogni Stato deve riconoscere
giuridicamente. Il diritto alla libertà
religiosa, che è proprio di ogni
uomo e donna, esige il rispetto delle
diverse religioni, il dialogo e la collaborazione
per le grandi cause della
pace, giustizia e armonia tra le genti.
L’adesione all’unico Dio e Signore
libera da false credenze e, tra queste,
la superstizione nelle diverse manifestazioni:
«Ricorso a Satana o ai demoni,
evocazione dei morti o a pratiche
che a torto si ritiene che svelino l’avvenire.
La consultazione degli oroscopi,
l’astrologia, la chiromanzia, l’interpretazione
dei presagi e delle sorti, i
fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium
occultano una volontà di dominio
sul tempo, sulla storia e infine sugli
uomini e insieme un desiderio di
rendersi propizie le potenze nascoste
» (Catechismo della Chiesa Cattolica,
2116). Sono credulità che, se ci si
crede davvero, oltre al danno economico,
creano condizioni psicologiche
di dipendenza dalle quali difficilmente
si esce, e impediscono un’autentica
realizzazione umana.
Luigi Lorenzetti