01/10/2012
«Non nominare il nome di Dio invano
». Dire Dio. «Non pronuncerai invano
il nome del Signore, tuo Dio» (Es
20,7; Dt 5,11). Il nome dice diretto riferimento
a Dio. Si pronuncia invano
il nome di Dio quando non influisce
per niente nella vita e nella condotta.
Pronuncia invano il nome di Dio
chi tira Dio dalla sua parte, senza domandarsi
se lui è dalla parte di Dio;
chi si serve di Dio per avallare progetti
umani senza chiedersi se corrispondono
o no al disegno di Dio.
È invano e blasfemo nominare Dio
per mascherare pratiche criminali, ridurre
persone e popoli in schiavitù,
torturare e mettere a morte. È invano
e blasfemo nominare Dio per attribuirgli
disgrazie e sofferenze umane
e, così, renderlo complice della distruzione
e della morte. Anche se i mali,
personali e sociali, sono conseguenza
di scelte umane sconsiderate, sbagliate
o addirittura peccaminose, nominare
Dio come vendicatore e castigatore riflette un modo falso e contraddittorio
di dire Dio. C’è un rapporto stretto
tra il nome di Dio e quello dell’essere
umano, creato a immagine e somiglianza
di Dio. Chi onora/disonora il
nome dell’uomo e della donna, onora/
disonora quello di Dio. Nessuno
può pretendere rispetto per il proprio
nome, cioè per la propria persona,
se non rispetta quello di Dio.
Luigi Lorenzetti