20/04/2013
La copertina n.1/2012 che celebra Napolitano come l' "Uomo dell'anno 2012".
Non è stato difficile, questa nostra
terza volta, scegliere l’Italiano
dell’anno, destinato a succedere
a Laura Boldrini, portavoce dell’Unhcr,
e al cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo
emerito di Milano. Il parere
della direzione e della redazione di Famiglia
Cristiana, e dei numerosi esperti
e delle firme che collaborano con la
rivista, è stato unanime nell’indirizzarsi
verso questa specifica candidatura.
Una tale consonanza di pareri ci ha fatto
persino sospettare di aver dimenticato
qualcosa o qualcuno. E di non
aver soppesato, fino in fondo, tutte le
possibili opzioni.
Poi, abbiamo capito che il presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano
era giustamente, inevitabilmente, l’Italiano
dell’anno 2011. Lo dimostra il vasto
consenso riscosso nel Paese. Proprio
perché, in un periodo di grande difficoltà,
tra rischi di disgregazione sociale e
frammentazione politica (mai abbastanza
considerati), è stato l’unico a saper
interpretare, con coerenza e lungimiranza,
l’aspirazione profonda di tutti
gli italiani. Che è quella di compattarsi,
non di dividersi. Di ritrovarsi intorno
a un ideale comune, non di scontrarsi
intorno a rivalità ideologiche.
Un sentimento chiaro, che necessitava
di un interprete onesto, rigoroso e
credibile. Giorgio Napolitano lo è stato.
Si è assunto l’onere e l’onore di restituire
alle istituzioni un prestigio che spesso
è sembrato a rischio. Soprattutto nel
consesso internazionale.
Ecco la motivazione con cui l’abbiamo scelto come Italiano dell’anno. «Nella ricorrenza della celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, il presidente Napolitano ha colpito il cuore e la mente di tutti gli italiani per la sua totale dedizione ai destini del Paese. Nel pieno di una crisi economica e politica difficilissima, il presidente è stato, per l’intera nazione, un punto di riferimento imprescindibile. Una bussola credibile e affidabile. Al di sopra di ogni schieramento di parte. «A livello internazionale ha svolto, con grande efficacia, il compito di autorevole garante della credibilità del Paese. In Italia non ha mai mancato di accompagnare e sostenere indispensabili battaglie di civiltà. Come quella contro gli infortuni sul lavoro o per la cittadinanza ai figli degli immigrati, indicando sempre ciò che unisce il Paese. A scapito di ciò che lo divide. «Il presidente Napolitano ha, inoltre, sostenuto l’impegno pubblico per la famiglia, considerandola “una straordinaria risorsa sia per il rinnovamento etico di cui ha bisogno il Paese, sia per lo sviluppo di una società aperta e solidale, punto di riferimento essenziale della convivenza civile e della coesione sociale”».
VOTA IL SONDAGGIO DI FAMIGLIACRISTIANA.IT
a cura di Francesco Anfossi e Fulvio Scaglione