24/06/2010
Ci siamo. E' quasi ora. Si può togliere l'audio, spegnere le parole e
aspettare i fatti, cioè i rimbalzi del pallone. Alla fine contano
solo quelli. L'Italia esordisce alle 20,30 a Città del Capo contro il
Paraguay. Ad azzerare le voci anche in campo ci pensano già le
"vuvuzelas", le moleste e colorate trombette che i tifosi sudafricani
non fanno mancare in sottofondo a nessuno.
Che non valgano come scusa per sbagliare passaggi è chiarissimo
da ieri sera: hanno provato ad accamparne i francesi, dicendo di non
trovarsi tra compagni perché incapaci di parlarsi in campo, li hanno
smentiti i tedeschi: identico sottofondo tutt'altra partita. Neanche
loro si sentivano, ma con i piedi si sono trovati a memoria.
Ecco, a proposito di tedeschi e del loro 4-0 di ieri sera,
stasera contro il Paraguay non aspettiamoci la goleada: non è mai
stata nelle corde degli azzurri, mai in generale, men che meno in avvio.
Solo una volta, lontanissima nel tempo, all'esordio degli esordi, nel
Mondiale 1934, un 7-1 contro gli Stati Uniti e poi mai più. L'Italia per
abitudine parte piano, ora bene ora male, ma piano. La cabala dice che è
meglio male, ma vale a stagioni alterne: non valeva per il 2006. In
Germania gli azzurri esordirono felicemente con un 2-0, stesso risultato
dell'unico precedente mondiale con il Paraguay, in data 1950 (Mondiale
azzurro tenebra però). Nel 1982 furono tre pareggi e un passaggio del
turno per differenza reti appena appena sul Camerun e nel 1994 fu un 1-0
preso dall'Irlanda, salvo poi andare avanti fino in finale.
Cabala a parte, per lapalissiano che sia, sempre meglio mettere
punti in carniere, specie in un Mondiale in cui non si nota al
momento differenza abissale tra squadre blasonate e squadre che un tempo
si chiamavano "materasso" e che a quanto pare non ci sono più. Tra
quelle che hanno quasi brillato c'è una Corea del Sud che sulla carta
nessuno si aspettava. Casomai dovesse capitare d'averla sulla rotta,
farà bene l'Italia a diffidare di quella parte di mondo, da anni
giustiziera privilegiata delle notti azzurre (ma stavolta sta dall'altro
lato del tabellone). Per intanto c'è il Paraguay, che digrigna i denti e
promette vita dura. Alle 20,30 sapremo quanto. Ma molto di quel quanto
dipenderà dall'intensità dell'azzurro.
a cura di Elisa Chiari