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giu
Sono volontario in una casa di accoglienza. Da anni leggo Famiglia Cristiana. Da quando lei è direttore, la lettura del giornale è per me un’elevazione culturale e spirituale. Insomma, un salto in avanti, fuori da tanto integralismo che ci circonda. La sua capacità di equidistanza dalla politica e dai fatti di cronaca le dà autorevolezza e credibilità. Negli anni peggiori della nostra politica, per noi cristiani è stato un baluardo inaffondabile. Sempre ispirato al Vangelo. A questo proposito, volevo chiederle: perché ci si interessa tanto della Bibbia e poco del Vangelo? Sembra quasi che la parola di Gesù sia d’impaccio. Forse ce ne vergogniamo? In un’indagine di qualche anno fa, proprio di Famiglia Cristiana, risultava che il sessantanove per cento dei cattolici non aveva mai letto i Vangeli. Certo, la parola di Gesù non è facile da capire, come mi ha detto un sacerdote. Ma, forse, che la Bibbia sia più semplice? Se io mi innamoro di una ragazza, prima voglio conoscere bene lei, poi anche i suoi genitori. Non le pare?
FERNANDO
Non esagerare, caro Fernando, con i complimenti. Mi metti in imbarazzo e difficoltà. Assieme a tutti i giornalisti di Famiglia Cristiana, abbiamo solo fatto il nostro dovere. Quello di informare con correttezza. E di vagliare la cronaca e l’attualità di ogni giorno alla luce dei princìpi evangelici e della dottrina sociale della Chiesa. Senza pregiudizi. E con coraggio, soprattutto quando tacere sarebbe stato più comodo. Ci saremmo evitati tanti attacchi. Non solo da fuori. Quanto alla preparazione religiosa, non metterei in contrapposizione Bibbia e Vangelo. Purtroppo, l’ignoranza di tantissimi cristiani è generale. E anche preoccupante. Lo dimostrano tante indagini, come quella di Famiglia Cristiana di qualche anno fa. Ignoranza, nel senso di scarsa conoscenza, che dovrebbe farci interrogare seriamente sull’efficacia della preparazione religiosa in famiglia e nelle parrocchie. Ma anche nelle scuole con l’insegnamento della religione cattolica. L’ignoranza delle Scritture, come ricordava san Girolamo, è ignoranza di Cristo stesso. Come possiamo, allora, dirci cristiani, se non sappiamo dare ragione della nostra fede?
Pubblicato il
14 giugno 2012 - Commenti
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dic
Caro don Antonio, desidero ringraziarla per il
graditissimo dono della Bibbia inviatami a casa.
È un dono significativo. Un messaggio autentico di
speranza, che sono sicura mi aiuterà a capire anche
il significato vero del Natale. Grazie, perché abbiamo
più che mai bisogno di speranza, in un tempo di
incertezze varie e relativismo morale. Oggi, siamo
disorientati. Abbiamo bisogno di ritrovare la “stella
polare”. Ecco l’augurio che mi sento di fare per questo
Natale. Che ciascuno di noi possa ritrovare il Signore
nel proprio cuore, vera guida del nostro cammino.
Poi, tutto sarà più facile.
Una fedele abbonata
Grazie anche degli auguri. Man mano che la “nostra
Bibbia” arriva, come dono graditissimo, a tutti gli abbonati,
mi stanno giungendo numerosissimi messaggi come
questo. Ringraziamenti per nulla formali o di circostanza.
Ora che, nelle città addobbate a festa e luminarie
natalizie, è partita la corsa frenetica ai regali, a chi ha ancora
qualche interrogativo sul dono per parenti e amici,
io consiglio la “nostra Bibbia”. Maneggevole e facile alla
lettura, oltre a essere estremamente economica (euro
7,90). La si può anche personalizzare. È un regalo che resta,
tra i tanti che vanno riciclati o che non sappiamo cosa
farne. Val la pena spendersi in questo consiglio, forse
“interessato”. Ma stiamo promuovendo il testo sacro, non
cioccolatini! Fa parte della nostra missione.
Pubblicato il
16 dicembre 2010 - Commenti
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