Don Sciortino

di Don Sciortino

Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

 
24
set

La lettera che Dio ci ha indirizzato

Sono un giovane cattolico e le scrivo per esprimerle il mio disappunto sulla Bibbia musicata a tempo di rap. Non metto in dubbio la buona fede, ma questa iniziativa è in contrasto con l’ascolto della parola di Dio. Come possono ascoltarla i giovani d’oggi, se il rap è rumore? Oggi, nella nostra società, c’è bisogno di creare silenzio, perché siamo frastornati da voci, rumori, ritmi frenetici e vita senza pause di riposo.
Simone

Perfettamente d’accordo con te, caro Simone, quando dici che oggi siamo tutti storditi dai rumori e poco abituati al silenzio. Ma ciò non è in contrasto con una proposta che vuol usare il linguaggio dei giovani per avvicinarli al testo sacro della Bibbia. E per far capire che la parola di Dio ha qualcosa da dire a ciascuno di noi. Non è parola umana, che va e viene. Essa dà una risposta alle nostre insoddisfatte domande sul senso della vita. Certo, poi va letta e meditata nel silenzio e con l’animo disposto all’ascolto. In fondo, la Bibbia è la lettera che Dio ci ha scritto e indirizzato. In attesa di una nostra risposta.

Pubblicato il 24 settembre 2010 - Commenti (0)
10
set

Un Paese sempre più egoista e menefreghista

Ci sorprendiamo della disonestà della casta e della cricca? Legga quel che mi è successo. Mio marito, giorni fa, ha comprato una ricarica telefonica da quindici euro. Digitando il numero si è sbagliato e ha “regalato” la somma a un’altra persona. Quando se n’è accorto, ha contattato la signora chiedendole cortesemente di rendergli quanto dato per errore. L’arzilla signora, dopo un giorno di riflessione, gli ha risposto: «Guardi, io non avevo bisogno della sua ricarica, ma ormai che ce l’ho, me la tengo». Mio marito le ha ribadito che si trattava di un errore, e la signora gli ha risposto che non era affare suo. Il mio rammarico non è per i soldi persi, ma per quel comportamento. Mio marito fa il poliziotto, prende un magro stipendio e tutti i giorni rischia la vita per garantire una vita sicura al prossimo. Noi, quest’anno, le vacanze non ce le siamo potute permettere. Ormai, l’onestà è merce rara in questo Paese.
Eleonora

I soldi del demonio prima o poi vannoin crusca. I disonesti di giorno se laspassano, ma i giusti la notte dormonosonni più tranquilli. Dai piccoli gestisi vede la grandezza d’una persona.Ma anche la sua bassezza morale.Quindici euro non fanno la fortuna dinessuno, tanto meno mandano in malorauna famiglia. Ma quello sgarbo ègrave, spia di un Paese sempre piùegoista e menefreghista. Mi auguroche l’arzilla signora si ravveda e restituiscaquei pochi spiccioli che le appesantisconosolo la coscienza.

Pubblicato il 10 settembre 2010 - Commenti (0)
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