Don Sciortino

di Don Sciortino

Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

 
13
giu

L'Italia non è solo quella del pallone

Non appena si è diffusa la notizia degli arresti di calciatori, il pensiero dei tifosi è andato alla Nazionale e agli Europei di calcio. Solo dopo si è pensato a quanta corruzione gira attorno a questo sport nazionale. E ai milioni di euro che circolano per le partite truccate. Ben venga, quindi, la proposta del presidente Monti di sospendere il calcio per due o tre anni. Provocazione che ha scatenato lo sdegno degli addetti ai lavori. Non so per quanto tempo ancora il tifoso vorrà farsi prendere in giro da questi personaggi che non sanno dove stanno di casa i valori sportivi come la lealtà, il sacrificio e la sana competizione. Tutti i soldi che girano nel calcio dovrebbero essere dirottati in aiuto alle popolazioni terremotate. Non è demagogia. È voglia di stabilire quali sono le priorità nel Paese. L’Italia non è solo quella del pallone.

ANTONIO

Ho condiviso le parole del presidente Monti. Il mondo del calcio ha bisogno di una forte scossa per ripulirsi del marciume che si nasconde sotto la nobile coltre dello sport. Non è questione che riguarda qualche “mela marcia”. Né si tratta di episodio sporadico. È un brutto andazzo che si trascina da anni. Difficile da sradicare. Né si può assolvere il malcostume, rifugiandosi nei ricorsi storici. Ai due mondiali vinti subito dopo lo scoppio del calcio scommesse. È una questione di giustizia, soprattutto nei confronti dei tifosi ingannati e traditi. Quelli che si svenano per sostenere i propri campioni. In casa e in trasferta. E qualcuno, ogni tanto, ci lascia pure la pelle per infarto da “tifo calcistico”. «Fa rabbrividire», ha detto Monti, «quando un mondo che dovrebbe essere l’espressione dei valori più alti (lo sport, i giovani, la lealtà, la competizione) si dimostra un concentrato di aspetti tra i più riprovevoli della vita umana: la slealtà, l’illegalità, il falso, la ricerca demagogica della popolarità». Si può essere grandi campioni, ma piccoli uomini. L’avidità del denaro non ha limiti. Anche per chi è stato baciato dalla fortuna. E guadagna milioni di euro all’anno per due pedate o una parata.

Pubblicato il 13 giugno 2012 - Commenti (2)
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