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Azione politica e condotta personale

Sant’Agostino afferma, come ha ricordato il Papa, che gli Stati che non praticano la giustizia e il diritto sono in mano a bande di briganti. Su questo siamo tutti d’accordo. Ma bisogna che la critica sia rivolta a tutte le “bande”. Non solo ai “peccati personali” di qualche carica istituzionale, ma a quei programmi di partito che sono ben più lesivi del “bene comune”. Mi riferisco a gravi posizioni su divorzio, aborto, matrimoni omosessuali, eutanasia, fecondazione artificiale, adozione di figli da parte di single e coppie omosessuali.

Tommaso D. L. - Perugia

Un “cattolico del dissenso” sembra stupirsi che i credenti praticanti siano più tolleranti verso le “malefatte” di chi ci governa. Anch’io sono tra quelli che pensano che l’azione politica sia più importante della condotta personale. Ci sono valori per noi cattolici “non negoziabili” come la pace e la giustizia. Ma non dimentichiamo la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, e il rispetto della vita dalla nascita alla morte. Perché ignorare chi vuole la legalizzazione delle coppie di fatto, il matrimonio tra omosessuali, ed è a favore dell’eutanasia? Che dire poi dell’anticlericalismo della stampa di sinistra? Gli stessi che la elogiano se critica il Governo, ma poi attaccano la sua istituzione per l’Ici.

Simone

Non c’è dubbio che non bisogna avere remore contro nessuna “banda”. Nel nome della coerenza evangelica. Noi non abbiamo scelto una parte contro l’altra. Non ci riguarda né ci interessa. Abbiamo scelto di seguire il Vangelo e la dottrina sociale della Chiesa. Senza pregiudizi o interessi da difendere. Mi dispiace solo quando ci attribuiscono schieramenti che non ci appartengono. Come se la difesa dell’etica privata e pubblica fosse in alternativa all’etica della vita. Non abbiamo mai ceduto a questa separazione. Il Vangelo non l’abbiamo mai fatto a pezzettini.

Pubblicato il 29 ottobre 2011 - Commenti (3)

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Postato da Libero Leo il 09/11/2011 16:16

Commento alla risposta di Fulvio Scaglione. Premetto che, per reciprocità, rispondo usando il ‘tu’ invece del ‘lei’. Con la tua frase “attribuire schieramenti a casaccio è uno dei sistemi della propaganda per svilire gli argomenti dell'avversario” sembra che tu pensi che io attribuisca ‘schieramenti a casaccio’. La verità è un’altra. In quanto ho scritto ho cercato di capire perché altri vi attribuiscono schieramenti. E’ cosa ben diversa. Mi pare che sia tu colui che, con questa frase, voglia attribuirmi uno schieramento a casaccio. Infatti poi riporti parzialmente quanto ho scritto, classificandomi come appassionato lettore di Feltri e Belpietro. Fai apparire che io legga appassionatamente solo Feltri e Belpietro. Ma io ho scritto semplicemente che li leggo; non ho scritto che li leggo appassionatamente. Inoltre, cosa che non dici, ho scritto che leggo anche giornalisti della scuderia (al fine di evitare che per questa parola tu mi attribuisca uno schieramento, preciso che la uso non in senso negativo) di De Benedetti. Altra tua deduzione fuori luogo è quella di attribuirmi il ‘furore anti-prodiano’. E’ una deduzione tipica di chi appartiene ad uno schieramento (per evitare equivoci, preciso che con ciò non voglio dire che tu appartenga ad uno schieramento) e contrasta l’avversario, facendogli dire ciò che non dice, per poterlo criticare più facilmente; è tipica anche degli estremisti con una cultura che li spinge alla contrapposizione ed alla divisione, piuttosto che alla comprensione, alla conciliazione ed alla unione. Si tratta di una grande abilità dialettica, che, però, quasi sempre nasconde la verità. Preciso che non sono ‘anti-Prodi’, come vuoi farmi apparire, anche se, dopo aver letto una intervista mielosa a suo favore, mi è venuto spontaneo cercare di riequilibrarla. Probabilmente avrei ricordato qualcosa di positivo fatto da Prodi se avessi letto un pezzo molto critico nei suoi confronti. Ho scritto che Prodi ha dimostrato di considerare l’euro quasi come la panacea di tutti i mali, quando molti (bollati come euroscettici) si dimostravano molto prudenti e ritenevano più opportuno procedere con maggior cautela per non mettere il carro davanti ai buoi. Costoro, a differenza di Prodi pensano che la comunità europea non si fa prioritariamente con una moneta. Ho letto quanto dice Moretti Polegato. Se fossi un imprenditore esportatore probabilmente direi le stesse cose. Sarebbe bene che pubblicaste anche (magari con un’altra intervista mielosa, giusto per non apparire come appartenenti ad uno schieramento) quanto dicono altri imprenditori ed economisti, a suo tempo classificati superficialmente come euroscettici.

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Caro LiberoLeo,
mi scuso molto per averLe dato del tu.
Saluti

Postato da GIORGIOVIB il 08/11/2011 15:31

Cosa ne pensa Simone se i "cattolici" del dissenso o meno, anziché continuare a difendere chi è indifendibile e per non dare adito a dubbi preferisco indicare nome e cognome,Silvio Berlusconi, iniziassero, almeno loro, a pensare ai problemi reali del Paese Italia? In ogni caso tu inserisci tra i valori non negoziabili dei cattolici il matrimonio tra uomo e donna e dici bene, ma allora come fai a giustificare il comportamento morale dell'indifendibile?

Postato da Libero Leo il 03/11/2011 00:25

Don Sciortino scrive: "Mi dispiace solo quando ci attribuiscono schieramenti che non ci appartengono.". Probabilmente vi attribuiscono uno schieramento quando vedono che di una parte politica siete sempre pronti a rilevare e criticare le negatività, mentre non ne comunicate le notizie positive, che, in verità, ultimamente sono poche. Probabilmente lo fate involontariamente perchè dalle vostre usuali fonti non vi pervengono le notizie positive, oppure, come qualcuno mi ha comunicato, perchè non vi fanno cambiare opinione.

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Caro Libero Leo,

attribuire schieramenti a casaccio è uno dei sistemi della propoaganda per svilire gli argomenti dell'avversario. Potrei farti una lista lunga così di ministri ed esponenti del centro-destra (ultima della lista: Fiamma Nirenstein, PdL, vice-presidente della Commissione esteri) che sono comparsi (credo anche volentieri) sulle colonne del nostro giornale. Cose che a quelli come te, appassionati lettori di Feltri e Belpietro e quindi "obiettivi", sfuggono facilmente. Una delle nostre colpe è sicuramente di aver tirato dritto su certe convinzioni anche quando le apparenze e le convenienze spingevano all'atteggiamento contrario. Adesso, ma solo adesso, molti ammettono che di buone notizie ce ne sono poche. Noi lo dicevamo già qualche tempo fa.

P.S.: ho visto che il tuo furore anti-prodiano si è espresso anche sull'euro. Leggi, per favore, quel che dice nella nostra intervista Moretti Polegato sulla moneta unica.

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Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

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