La lettera di un ragazzo di dodici anni al nuovo Papa.
Caro papa Francesco, la raggiungo attraverso
Famiglia Cristiana e il mio insegnante di religione
Sandro Pozza. Mi chiamo Francesco Bonifacio, ho dodici
anni e frequento la prima media presso l’Istituto
Filippin dei Fratelli della Dottrina Cristiana di Paderno
del Grappa, in provincia di Treviso.
Questa località è molto vicina al paese che ha dato
i natali a Pio X; le mie radici, poi, sono bellunesi e, quindi,
sono particolarmente legato a papa Giovanni Paolo I.
Tra l’altro, il mio cognome, Bonifacio, coincide con
il nome di un altro Papa... Adesso, papa Francesco,
sono particolarmente felice che lei abbia scelto il nome
Francesco per essere il “papà” di tutti noi. Pregherò perché
san Francesco volga a lei lo sguardo e allontani da lei ogni
eventuale idea futura di dimissioni. Sono sicuro che
san Francesco aiuterà lei ad affrontare con forza
la sua missione e con le sue preghiere aiuterà me
a crescere serenamente e in salute.
Spero con tutto il mio cuore che il suo papato duri
a lungo e dia buoni frutti e che Gesù la mantenga
sempre in buona salute.
Glielo auguro di cuore, papa Francesco, anche a nome
dell’altro mio compagno di classe con lo stesso nostro
nome, Francesco Santacroce, che vive pure lui
in un paesello ai piedi del Monte Grappa. A noi due
si aggiungono gli altri ottanta nostri amici e “colleghi”
compagni delle medie che, anche se non hanno lo
stesso nostro nome, stanno tifando per lei.
Ti vogliamo bene, papa Francesco!!!».
Francesco Bonifacio e Francesco Santacroce
Paderno del Grappa (Treviso)
Fin dalle sue prime uscite, papa Francesco,
in semplicità e umiltà, ci ha
mostrato un volto bello e gioioso
della Chiesa, quello vicino alla gente e ai
poveri. Ma ci ha indicato, soprattutto, di
volgere la nostra attenzione non sulla
sua persona di Papa, ma su Cristo “pastore
e cuore della Chiesa”. Nel suo primo Angelus
in piazza San Pietro, commentando
il Vangelo della domenica sull’adultera
che Gesù salva dalla condanna a morte,
secondo la legge di Mosè, ci manifesta anche
il volto di Dio, che è quello di un padre
misericordioso e paziente. «Dio non si
stanca mai di perdonarci, mai! Siamo
noi, a volte, che ci stanchiamo di chiedere
perdono. Lui è Padre amoroso che sempre
perdona, che ha quel cuore di misericordia
per tutti noi».
Parole semplici ed evangeliche, che fanno
bene a tutte le persone, credenti e non
credenti, soprattutto a chi ha il “cuore lacerato
e ferito” e, spesso, ha trovato solo
parole di condanna e di giudizio. La Chiesa,
prima di tutto, è “madre premurosa”.
E Dio è “padre prodigo” di misercordia,
che fa festa ogniqualvolta un figlio pentito
torna alla sua casa.
Pubblicato il 21 marzo 2013 - Commenti (2)