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Il partito unico dei cattolici: quale futuro?

Apprezzo Famiglia Cristiana, e ne sono un fedele lettore. Il suo editoriale “Un’anima per l’Italia con più etica e ideali” (FC n. 26/2012) mi ha, però, lasciato perplesso. E mi ha suscitato diversi interrogativi. Riconosco che il suo settimanale è sempre stato attento ai valori umani e cristiani in politica. E, considerata l’attuale insignificanza dei cattolici, mi pare di capire che lei vorrebbe un partito che li riunisse. La storia ha già espresso giudizi positivi su statisti cattolici come De Gasperi e Moro. Ma ha anche condannato la degenerazione della Dc e il suo sistema di potere. Oggi, in una società secolarizzata, non ci sono più le condizioni per un partito “cattolico”. E, poi, chi darà la “patente” di cattolicità a questi politici, visto come sono compromessi alcuni che si dichiarano credenti? A mio parere, la Chiesa e i cattolici italiani devono fare evangelizzazione. O, meglio, ri-evangelizzazione. Il resto verrà da sé.

Renato L. - Varese

Caro Renato, non ho mai invocato il ritorno del partito dei cattolici. Forse, hai equivocato qualche mio intervento. La storia, infatti, non si ripete. Non fa salti indietro. Oggi, non esistono più quelle condizioni storiche e sociali che diedero vita al partito unico dei cattolici. Pur con tutte le sue pecche, la Dc non solo annoverava personalità di spicco e veri statisti come Moro e De Gasperi (che non si sono arricchiti con la politica), ma aveva un progetto per il Paese, in vista del bene di tutti i cittadini. Quel “bene comune” andato in disuso oggi. A vantaggio degli interessi di parte e intrallazzi di soldi, cui non sono esenti anche alcuni credenti. Quelli che hanno confuso la presenza e testimonianza cristiana con l’occupazione di ogni spazio di potere. Ma tra il partito unico e l’attuale insignificanza dei cattolici, c’è una via di mezzo. L’unità sui valori. Alla luce del Vangelo e della dottrina sociale della Chiesa. Al di là delle logiche di partito e di schieramenti che, spesso, mortificano la testimonianza cristiana.

Pubblicato il 02 ottobre 2012 - Commenti (7)

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Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 04/10/2012 20:24

Brunoi, si svegli. La presenza di Berlusconi al funerale di Vianello, a fianco della Mondaini, mettendosi in mostra nelle inquadrature televisive di primo piano, era semplice STRUMENTALIZZAZIONE; e la comunione che cos'era? Lei ha memoria corta: la comunione data a Pinochet ( penso che sappia cosa fu) da papa Giovanni Paolo II, che cos'era ? ( quella imquadratura non l'ho mai più dimenticata). Non bisogna scandalizzarsi? E ,dopo : le notizie che trapelarono sulle feste di Arcore, su Ruby, ecc. cos'erano? E la lettera firmata tra l'altro da Formigoni e Lupi in difesa del POTENTE che aveva quel rispetto verso le donne cos' erano? E la straffottenza di Formigoni nei nostri giorni cos'è? Parliamo di CATTOLICI IN POLITICA? NO, parliamo di persone sincere ed oneste, persone che sanno chiedere perdono e CONVERTIRSI. Non di legulei fermi al formalismo, che ha contagiato anche il superiore di CL ( c'è reato? la sola preoccupazione per ... avere la coscienza a posto). Ogni norma, se si è intelligenti, rivela il grado di coscienza morale che si ha ...visto che il Vangelo ci insegna che l'uomo è fatto per la norma, per il sabato, e non la norma, il sabato, per l'uomo. Siamo arrivati a questo).

Postato da Antonio 57 il 03/10/2012 21:30

Il mondo è cambiato e non solo in peggio. Chiunque crede al Vangelo può dare un contributo dovunque e dappertutto. Persino in politica . Non c'è un solo partito dove c'è spazio per un cattolico: tutti i partiti vanno bene per i credenti. La strada sarà sempre in salita , perchè i valori del Vangelo non sono facili.Chi si impegna in politica di questi tempi con l'obiettivo di servire il paese è a dir poco un coraggioso. Lo squallore della attuale politica deve spingere invece a portare il proprio servizio dovunque e dappertutto. Mai desistere. Mai rinunciare a difendere la Parola.Contemporaneamente mai pensare di avere la verità in tasca e di doverla imporre agli altri.Occorre lavorare con tanta umiltà al servizio del bene comune.

Postato da DOR1955 il 02/10/2012 12:35

Se in un Paese come l'Italia, in cui circa l'80% della popolazione è sedicente cattolica, sono avvenuti e continuano ad avvenire "fatti e misfatti" di dissolutezza morale ed economica estremamente gravi, almeno due domande penso sia legittimo porsele: "Ma siamo veramente cattolici o un 'club" di ipocriti?". E la seconda: "Qualcuno pensa realmente che possa esserci un partito unico di veri cattolici?" Io penso che le risposte alle due domande eliminino ogni dubbio, visto che una è la risposta all'altra. Nell'ordine che vogliamo, tanto il risultato finale non cambia.

Postato da brunoi il 02/10/2012 11:59

Itumaini, la Comunione a Berlusconi durante il funerale di Vianello non fu' una speciale concessione del Sacerdote celebrante. Se non erro Berlusconi non viveva piu' con Veronica (sposata in seconde nozze con rito civile non riconosciuto dalla Chiesa) e quindi poteva accostarsi all'Eucarestia. Si puo' contestare questa norma, ma vale per tutti e non solo per Berlusconi. Purtroppo quell'episodio é stato strumentalizzato dai media laicisti e ha scandalizzato quanti non conoscono le regole della Chiesa.

Postato da ltumaini il 27/09/2012 17:49

Sono sconcertata e indignata da quanto accade in politica negli ultimi tempi e non penso di essere la sola; ma in caso di elezioni, come faccio a fidarmi nelle indicazioni della chiesa quando è sempre stata dalla parte del più forte? Come può il cardinal Bertone indignarsi dopo quello che succede in Vaticano?? (vedi reportages giornalistici documentati di Carmelo Abbate) Bossi tempo addietro è uscito dallo studio di Benedetto XVI dicendo "Perfetta identità di intenti..." e due settimane dopo ha invitato a sparare sui barconi degli immigrati". Nessuno ha detto "ba" al fatto che sia stata data la comunione a Berlusconi in occasione del funerale di Vianello, quando si fanno tante storie se un divorziato desidera partecipare all'Eucaristia.... In coscienza penso proprio che l'istituzione chiesa (leggi vaticano) farebbe meglio a stare zitta e che ogni cristiano (come anch'io tento di essere) cerchi di essere il più posibile coerente con il Vangelo anche nel segreto della cabina elettorale.

Postato da marco pozzoli il 27/09/2012 16:14

Io credo che mentre si parla dell'unità politica o meno dei cattolici monta la rabbia dei cittadini nei confronti della politica e ciò comporterà un voto di protesta o un non voto. A mio avviso è diventata una necessità e una vera urgenza che uomini credibili si propongano ai cittadini, ma il filtro degli attuali partiti ne impedirebbe la visibilità. Mi chiedo perciò se non è ora che sia la comunità dei credenti a prendere l'iniziativa ed a proporre un nuovo contenitore politico con uomini nuovi e affidabili che possano riscuotere per la loro onorabilità e probità la fiducia degli italiani. La diaspora negli attuali partiti rende minoranza sterile e con ben poco peso come sia a destra che a sinistra questi anni hanno mostrato ampiamente. Marco Pozzoli

Postato da fuma il 27/09/2012 15:13

Condivido solo in parte la risposta del Direttore: proprio perchè, come scrive, "le logiche di partito e di schieramento mortificano" ormai sempre più, e non solo la testimonianza cristiana, è necessario un nuovo "contenitore omogeneo" che permetta l'espressione delle testimonianze cristiane, ma non solo. Vogliamo chiamarlo "partito dei cattolici"? Non lo so, mi sembrerebbe comunque riduttiva una tale "etichetta". Giuseppe Fumagalli

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Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

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