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Il risveglio morale e civile contro il degrado
Da assiduo lettore della sua rubrica, mi sono permesso uno sfogo, che spero lei condivida. Continui pure a bacchettare i potenti cialtroni, perché il Paese ha bisogno non solo di moniti, ma anche di speranza. Si sono appena conclusi i ballottaggi elettorali e noto, con piacere, segni di novità che aspettavamo da tempo. Se da una parte ha vinto l’astensionismo, come protesta verso una politica malata e parassitaria, dall’altra hanno fatto capolino volti estranei alla vecchia nomenclatura. C’è un linguaggio nuovo da parte degli eletti, supportati da giovani entusiasti, desiderosi di dare una mano alla politica, perché sperano in un cambiamento reale del Paese. Le cose in Italia non vanno bene.
La corruzione e il degrado morale sono sotto gli occhi di tutti. E la “casta” dei politici, una volta insediatasi nel castello dorato, “nicchia”. La gente fa bene a protestare! Di fronte ai privilegi dei nostri onorevoli, milioni di persone, dopo una vita di lavoro, sono ricompensati con ottocento euro al mese o poco più. Che prospettive di lavoro hanno i nostri figli? Il Paese vero, quello che lavora, crede e spera, ha bisogno di un segnale forte. Di onestà, innanzitutto. A tutti i livelli. Siamo stufi di sprechi, ruberie, prevaricazioni e immoralità dei nostri governanti. Così si va solo verso il precipizio. Come si può chiedere onestà al popolo quando c’è una classe politica così inquinata e godereccia? Occorre una rivoluzione morale.
Luigi A.
Al di là delle valutazioni politiche, l’ultimo passaggio elettorale
ha segnato un sussulto di coscienza e di dignità. A fronte di un degrado
etico, nel privato e nel sociale, non più tollerabile. Che ci siano
ancora mestatori che pescano nella melma, per avvelenare il risveglio
civile e morale, è solo un colpo di coda livoroso e irresponsabile. Come
quello degli striduli “grilli parlanti” che travisano le parole del
cardinale di Milano per infangarne la figura e l’opera. Quando
Tettamanzi lascerà la Chiesa ambrosiana, ci sarà grande rimpianto per un
“pastore” che si è sempre ispirato al Vangelo per ogni sua mossa. Dei
“cri-cri” insolenti di noti pennivendoli, nessuno sentirà nostalgia.
Anzi.
Pubblicato il 06 giugno 2011 - Commenti (6)