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ago
La Chiesa non si confonda con i partiti
Le chiedo un commento su un breve passaggio
della conferenza di un religioso, pubblicata
da un quotidiano, qualche giorno fa: «La Chiesa»,
diceva, «deve fare politica, ma non scelte partitiche.
Indicare, bensì, l’importanza del servire il bene
comune non appiattendosi sulla partitocrazia».
SergioM. - Trieste
C’è poco da commentare. È una perfetta sintesi del rapporto tra
Chiesa e politica. L’aveva ben espresso il Vaticano II, nella Gaudium
et spes (n. 76), di cui ti riporto qualche stralcio. «La Chiesa
in nessuna maniera si confonde con la comunità politica e non è
legata ad alcun sistema politico... La comunità politica e la Chiesa
sono indipendenti e autonome l’una dall’altra nel proprio campo.
Ma tutte e due, anche se a titolo diverso, sono a servizio della
vocazione personale e sociale degli stessi uomini… La Chiesa non
pone la sua speranza nei privilegi offertigli dall’autorità civile. Anzi,
essa rinunzierà all’esercizio di certi diritti legittimamente acquisiti,
ove constatasse che il loro uso può far dubitare della sincerità
della sua testimonianza». Troppo presto, per paura, abbiamo
abbandonato gli insegnamenti del Concilio. Che è, ancora, tutto
da scoprire. E, soprattutto, da applicare.
Pubblicato il 06 agosto 2010 - Commenti (1)