16
nov
Lamentarsi non basta
Sono una giovane lettrice
diciottenne, molto
contrariata per le lettere
dei lettori. Non ne posso più
di persone che si lamentano
di tutto. Dalla politica alla
Chiesa, dalla giustizia alla
scuola. Basta! Ma perché non
si danno da fare per cambiare
le cose che non vanno? Se ci
lamentiamo noi che viviamo
nei ricchi Paesi del Nord,
che devono dire i popoli
dell’Africa o dell’Asia che
muoiono di fame e malattia?
Noi italiani, ahimè, siamo
solo capaci di brontolare.
Ma quando abbiamo i mezzi
per agire, non facciamo nulla.
Un grande uomo diceva:
«Sii tu il cambiamento che
vuoi vedere nel mondo».
Mi scusi per la sfuriata.
Giovane lettrice
La lamentela per la lamentela
non ha senso. È solo distruttiva.
Spesso una lagna insopportabile.
C’è chi comincia a
dolersi non appena mette piede
a terra dal letto. Non gli va
bene nulla. Malumore che travasa
poi al lavoro, dove arriva
già stanco prima ancora di cominciare.
Ma la giusta protesta
è cosa ben diversa dalla sterile
lamentela. È la denuncia,
non solo a parole, delle ingiustizie,
falsità e ipocrisie che ci
circondano. Forse, ci siamo indignati
troppo poco di fronte a
tanti soprusi. Abbiamo girato
lo sguardo altrove. Non vogliamo
vedere povertà, discriminazioni,
intolleranze. Cara diciottenne,
non perdere così presto
la “santa indignazione”. Se
vuoi, davvero, dare una mano
a cambiare il mondo. Ed essere
tu stessa il cambiamento.
Pubblicato il 16 novembre 2011 - Commenti (10)