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Le famiglie stanche di parole vuote
Le scrivo perché, nonostante la sua bella risposta, mi ha indignato la
lettera di Beppe e Antonella da Savona, “Senza figli non c’è futuro”
(FC n. 21/2010), che attaccano le famiglie numerose, accusandole di essere
causa di povertà e degrado per la società “civile”. Sono madre di sei figli.
E, per dirla alla Mourinho, ho zeru diritti per questo. Solo incredibili
svantaggi e vessazioni. Noi vogliamo giustizia e pagare in proporzione,
come i single o le microfamiglie. Invece, ci trattano come polli da
spennare. Ticket anche sui bambini inferiori a sei anni; acqua, luce, gas...
tutto ci viene fatto pagare di più perché consumiamo molto. Ma ci vuole
tanto a capire che non potremmo mai consumare come chi vive solo?
E che quello che guadagniamo, dobbiamo dividerlo in otto? Se io e mio
marito ci separassimo, pagheremmo molte meno tasse! Ma vi sembra
normale un Paese così?
StefaniaC.
Come il Forum delle associazioni familiari, anch’io da tempo vado scrivendo
e ripetendo che in Italia il fisco non è affatto equo e “amichevole”
verso la famiglia, soprattutto se numerosa. A parità di reddito, un single e
una famiglia con più figli pagano le stesse tasse. Allo Stato non interessa
quanti elementi compongono un nucleo familiare. Questa è una politica
davvero miope. Il futuro di un Paese si programma a partire dalle nuove
generazioni. I figli non sono un fatto privato, appartengono a tutti, sono il
bene più prezioso che abbiamo. Sono il nostro futuro. E anche quelli che,
oltre tutto, pagheranno le nostre pensioni. Si può essere più ottusi di così?
Ma, prima o poi, a forza di battere e insistere, riusciremo a far comprendere
ai politici idee così elementari che anche un profano capirebbe al volo.
Qualsiasi loro risposta a giustificazione di un indegno menefreghismo, è
solo un alibi. Le famiglie sono ormai stanche di vuote parole.
Pubblicato il 14 giugno 2010 - Commenti (0)