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Le ricchezze del Vaticano

Non si può avere Dio per padre se non si ha la Chiesa per madre. Critichiamo la Chiesa perché la amiamo. Da ragazzo, ho fatto una domanda al mio prete dell’oratorio sulle ricchezze del Vaticano. Ho compiuto settant’anni, quel bravo sacerdote marcia verso i novanta, ma non mi ha ancora risposto. È vero che le riforme nella Chiesa hanno tempi biblici e che bisogna avere pazienza. Di fronte ai casi di bisogno, non si possono preferire gli ornamenti superflui delle chiese e la suppellettile preziosa del culto divino. Al contrario, potrebbe essere obbligatorio alienare questi beni per dare cibo, casa e vestiti a chi ne è privo. Così dicono alcuni documenti ecclesiali. Ora, in tempo di crisi, sarebbe bene che la Chiesa desse il buon esempio in fatto di sobrietà. E, per aiutare i poveri, utilizzasse non solo i contributi dei fedeli e dello Stato, ma anche i propri beni. Una cura dimagrante sarebbe opportuna anche per lei. 

                                                                                                                              Carlo M.

Se dopo tantissimi anni non le è giunta la risposta del suo prete, forse la domanda era mal posta. Assecondava pregiudizi e luoghi comuni. Con scarsissimo fondamento. L’invito a maggiore sobrietà e condivisione dei propri beni è, comunque, sempre valido. Non solo per i preti. Contro la tentazione di adagiarsi nel benessere. O illudersi nella ricchezza, trascurando i poveri. A fronte di qualche “controtestimonianza” (la Chiesa è fatta di uomini peccatori), ci sono esempi splendidi di condivisione e comunione. Il cardinale Tettamanzi ha donato i propri beni a favore dei poveri. In questi giorni, nella diocesi di Locri-Gerace, i sacerdoti hanno deciso di autotassarsi. E destinare una parte del loro stipendio o della loro pensione “ai più poveri tra i poveri”. Un piccolo gesto pubblico, oltre a quanto già fanno nel silenzio, aiutando tante famiglie bisognose.

Pubblicato il 06 dicembre 2011 - Commenti (27)

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Postato da Romano Vincenzo il 31/03/2013 15:31

Sono sicuro che il mio commento sara' cestinato, ma voglio ugualmente dire la mia: Ho dedicato la mia vita a smascherare trucchi religiosi anche davanti a tribunali stranieri, per il semplice fatto che il competente a svelare come avvengono i miracoli, non e' il vescovo o medici e scienziati , bensi' il mago illusionista, disposto a farlo, a prescindere da questo, il vaticano ha accumolato nei secoli, immense ricchezze , estorte a ricchissimi cristiani con raggiri religiosi e con minacce dell'inferno. Visto che il detto: "MAGIA E RELIGIONE SONO L'OPPIO DEI POVERI . le autorita'' internazionali DOVREBBERO SEQUESTRARE TUTTI I BENI DEL VATICANO cosi come fanno con i maghi occultisti quando truffano i loro creduloni, solo che sequestrando le immense ricchezze del vaticano si afamerebbe il mondo affamato. MAGO PROF. SILVA

Postato da nicolag il 11/01/2012 01:22

Don Sciortino ha ragione “ A fronte di qualche contro testimonianza (la chiesa è fatta di uomini peccatori) ci sono esempi splendidi di condivisione e comunione” . Alla testimonianza del cardinale Tettamanzi, va aggiunta quella del cardinale Carlo Maria Martini e di diversi altri esemplari porporati e moltissimi sacerdoti. Domenica scorsa nella rubrica “ A sua immagine” è stato dato gran risalto alla figura di un grande vescovo pugliese “Don Tonino Bello”. Gli stralci dei discorsi pubblici di Don Tonino presentati durante la trasmissione sono di impatto emotivo straordinario,perché caratterizzati da concretezza,attualità,oltre che da spirito cristiano. Ciò nonostante è da dire che le contro testimonianze non sono da sminuire,ignorare o non condannare con vigore come, si legge nei vangeli, abbia fatto Gesù. Lui (ma era Lui) chiamò gli Apostoli invitandoli a seguirlo. Non si può ignorare che la Gerarchia Ecclesiastica è vista da tanti come Casta che si auto gratifica con privilegi e accentuati poteri,proprio perché sono uomini peccatori. Meglio sarebbe se tutte le nomine provenissero dal basso (dai sacerdoti per i vescovi, dai vescovi per i cardinali),ponendo un limite alla durata delle cariche. Migliorerebbe sicuramente lo spirito di missione dei così detti successori degli Apostoli e potremmo forse avere molti più testimoni come quelli citati e i tanti altri non menzionati che certo ci sono nella nostra grande Chiesa.

Postato da folgore il 15/12/2011 02:05

Salis, per favore. Quando l'Agenzia delle entrate mi ha inviato a casa una cartella da pagare (con relativa mora) non mi dirai che c'è stato una soffiata? Ma dai, semplicemente si sono accorti e hanno sanzionato. Mi appare però, e lo confermo, abbastanza...beh lasciamo perdere....scegli tu l'espressione....che per avvalorare una tesi si debba pensare che la Chiesa abbia agito in modo scorretto e che lo Stato sia stato d'accordo. Sarebbe come dire che "io so che uno è colpevole" anche se non ne ho le prove?

Postato da Elena K. il 13/12/2011 14:46

Sta girando sul web la notizia che la Chiesa, ma possiamo attenuare dicendo la maggior parte delle strutture della Chiesa sono esentate dal pagamento dei servizi come acqua, luce, gas, nettezza urbana, nonché i redditi non sarebbero tassati dall'IRPEF. Domando: è vero? Ammettendo di non essermi mai curata molto di questi aspetti della vita della Chiesa, tuttavia l'impressione è che ci sia molta confusione anche tra i cattolici. Mi sembra che si stia scoperchiando una pentola bollente, da cui viene fuori di tutto. Molti cattolici non sono detrattori della Chiesa, chiedono chiarezza e trasparenza.

Postato da Franco Salis il 12/12/2011 19:02

@ folgore il 12/12/2011 13.13Veramente sono discussioni che non sono di mio gradimento. Ma pensando che si debbono fare anche cose non gradite rispondo: Abbiamo più volte detto che la Chiesa è la Sposa di Cristo, dico stop non ho altro da aggiungere. La Chiesa è fatta dagli uomini di chiesa e più specificatamente dalla gerarchia, che in quanto uomini possono compiere errori e delitti. La chiesa è il popolo di Dio inteso come l’insieme della cristianità. Che gli uomini di Chiesa consumino delitti è accertato e riconosciuto dalla stessa chiesa (vedi, ma non solo, il triste fenomeno della pedofilia da parte di preti).Quando L’Agenzia scopre un evasore totale o parziale, vacci tranquillo è sempre a seguito di delazione o segnalazione. Certamente, siccome l’operazione è ambigua, si guardano bene dal dirlo, si ascrivono il merito e basta. Che la Chiesa ha consumato delitti economici lo sta a testimoniare Marcinkus e, più vicino a noi sono state compiute malversazioni. Se non avessi perduto i files ti avrei fatto nome e cognome. Marcinkus avrebbe detto (non ho prove certe secondo il mio criterio)che la finanza non si fa con “le Ave Marie”. La mia visione di cattolico è quella di dire SEMPRE LA VERITA’ ANCHE QUANDO E’ SCOMODA. IL CATTOLICO CHE NASCONDE LA VERITA’ NON E’ CATTOLICO O QUANTO MENO NON E’ CRISTIANO. Ribadisco che nella Chiesa fatta di uomini ci sono stati fin troppi corruttori. Certamente tu riconosci anche ai Papi Borgia, che si riproducevano tra loro, il vicariato di Cristo. Rispetto il tuo pensiero ma dissento. Con questo commento io finisco di conversare con te su questi argomenti, su altri penso che non ci siano problemi. Senza alcun rancore, ciao.

Postato da giorgio traverso il 12/12/2011 13:45

Egr.Sig.Scaglione.Senza nessuna polemica,da parte mia,e pur essendo un estimatore del vostro giornale,mi piace,sempre esprimere la mia opinione,giusta o sbagliata.Riguardo al S.Raffaele e Don Verzè,si guardi il servizio di Report,dell'11-12,e mi dica cosa c'entra DIO con certi personaggi.Da i miei ricordi del vanelo,mi risulta che Gesù,scacciò con la frusta i mercanti dal tempio. giorgio traverso

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Caro Traverso,
certe discussioni partono in un modo e finiscono in un altro. Lei mi interpella come se io (o Famiglia Cristiana) fossimo (o fossimo stati stati in passato) cantori della gloria di don Verzè e garanti dei suoi comportamenti. Nè mi risulta chiaro perché dovrei abbattermi in special modo di don Verzé (e degli altri sacerdoti che sbagliano e peccano, a volte in modo terribile) e non esaltarmi per i tantissimi sacerdoti che fanno, ovunque nel mondo, del gran bene, anche a rischio della vita. D'altra parte: al San Raffaele sono state curate, e bene, tantissime persone. Per salvare l'opera si è mosso il Vaticano, mettendoci dei soldi. Per giudicare le persone si è mossa la magistratura. Che altro si vuole?
Cordialmente

Postato da folgore il 12/12/2011 13:13

@Franco Salis. "E chi te lo ha detto? Sei forse l’Amministratore generale della Chiesa?. L’Agenzia delle entrate se non lo sa non può intervenire! E poi come fai ad escludere il mercanteggiamento?". Ottimo! Da una parte vorrei osservare che l'Agenzia delle entrate non ha certamente la necessità di qualche input per potere controllare una situazione patrimoniale (quando inviano una eventuale cartella per una tassa non pagata certamente non è perché c'è stata una "delazione", ma semplicemente perché fanno il loro lavoro). Come faccio ad escludere il mercanteggiamento? Ottimo! Qui si insinua da una parte una Chiesa corruttrice. Se questa è una visione del cattolico....

Postato da Franco Salis il 12/12/2011 09:08

@Fulvio Scaglione (vice direttore FC). Io volevo solo togliere il terreno da sotto i piedi dei detrattori della Chiesa, attraverso la pubblicazione dei beni. Solo così una volta per tutte taceranno. Probabilmente col mio commento ho prodotto l’effetto contrario cioè insinuare l’evasione . Ma più volte ho detto che se facessimo i conti la Chiesa risulterà, dicevo “a naso”, creditrice. Specificavo che una opera della Chiesa costa meno del prezzo di mercato perché intervengono lavori offerti gratuitamente . Ho anche fatto riferimento al principio di sussidiarietà che è un caposaldo della nostra Costituzione. Non posso essere più preciso per non ledere terze persone, ma è evidente che ho visto e toccato con mano queste cose. In conclusione non una difesa ad oltranza non documentata, ma carta canta. Buon lavoro.

Postato da CZAR il 11/12/2011 23:32

Un patrimonio è tale per definizione (deriva dal latino patris, paterno e munis, obbligazione,dotazione, regalo) quando viene accumulato nel corso del tempo, lavorando per accrescerlo, migliorarlo ed anche solo mantenerlo. Il Patrimonio della Chiesa è innegabilmente immenso ( consistente di immobili, terreni, aree edificabili, monumenti ed opere d'arte le più svariate, alberghi e case d'accoglienza, cliniche, scuole, collegi etc. etc. ). Ecco, il possesso di una simile ricchezza che attraversa i secoli e l'insegnamento dei valori evangelici ( "il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo" ) mi sembrano sinceramente un clamoroso ossimoro. Al di là di tutte le polemiche sul pagamento dell'ICI da parte della Chiesa, di cui non mi voglio minimamente occupare in quanto mi sembrano francamente pretestuose.

Postato da Franco Salis il 11/12/2011 22:27

@folgore il 11/12/2011 16.43 “A parte che la Chiesa l'ICI, quando deve farlo, la paga”. E chi te lo ha detto? Sei forse l’Amministratore generale della Chiesa?. L’Agenzia delle entrate se non lo sa non può intervenire! E poi come fai ad escludere il mercanteggiamento? Tu chiudi gli occhi e io ti passo un po’ di voti”. ATTENZIONE NON E’ DETTO CHE SIA COSI’, MA POTREBBE ESSERLO. Ma tu da dove trai le tue immutevoli certezze! Non mi dire che sei collegato col filo rosso, o pardon che parolaccia, un filo segreto .Il cardinale Bagnasco s’è detto disponibile ad esaminare tutto. BENISSIMO. Ma se non vuole bluffare, deve rendere pubblici tutti i beni della Chiesa con accanto ad ogni bene i dati catastali seguiti dall’importo pagato oppure esonerato. Allora non scappi, perché da quel momento, la mancata denuncia è un fatto penale, salvo errore materiale. Certamente la Chiesa non può oggi essere “povera” come ai primi tempi , te lo immagini non dico il Papa, ma neppure un vescovo o un prete di campagna spostarsi con un “ciao” te lo ricordi? Era un motorino molto economico ma che ha avuto successo. Due solo le cose o si è comunisti e allora va bene parlare sempre bene e comunque di Putin(o per Bashar al Assad vale lo stesso) o si è cattolici e allora bisogna SEMPRE cercare la verità, convinti di non averla mai trovata. Ciao

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Caro Salis,
non per infilarmi in una discussione tra lettori, ma è proprio così: la Chiesa paga l'Ici che deve pagare secondo la legge. Enti, istituti e associazioni che non la pagano sono esposti, come tutti i cittadini e le imprese italiani, alle indagini e agli accertamenti dell'Agenzia delle entrate. E' proprio questo il punto. Perché la campagna anticlericale non dice "cambiamo la legge e facciamogli pagare di più" (posizione legittima, discutibile ma legittima), dice solo: la Chiesa non paga l'Ici. Il che, invece, è una bugia pura e semplice.

Postato da folgore il 11/12/2011 16:43

Scusate, ma una volta tanto potreste lasciare le questioni di principio ("la Chiesa non paga l'ICI perché l'ha detto Internet") e vedere le questioni pratiche. A parte che la Chiesa l'ICI, quando deve farlo, la paga, e per le situazioni singole è sufficiente l'Agenzia delle Entrate e non una campagna di stampa non sarebbe il caso di andare oltre. Poniamo che, come qualche Onorevole vorrebbe (tra l'altro poi magari ponendo la stessa categoria dei freni al calo dei loro stipendi come richiesto dall'attuale Premier) dovesse pagare per gli stessi luoghi di culto (ditelo poi ai mussulmani e agli esponenti della religione ebraica o altre fedi e culti, che beneficiano delle stesse esenzioni) chi credete che pagherà? Forse personalmente il cardinale Bagnasco? No, sarà la parrocchia e, quindi, quegli stessi "poveri Cristi" che già si vedono l'ICI della prima casa aumentare. Quindi dovranno pagare la prima casa, la benzina a livelli record (in Slovenia sta a 1,200!) e altre tasse e poi con le loro offerte pagare anche l'ICI del luogo ove vanno a pregare o lasciano i loro figli (leggasi oratori). Ma siamo seri!

Postato da giorgio traverso il 11/12/2011 14:47

Sig.Scagione,io non ho mai detto che i S.Raffaele non paga le tasse,ma un'ente fondato da un sacerdote dove si è verificato uno spreco di denaro enorme.Se non erro,c'è stato anche il suicidio,di un alto esponente. La Saluto,con rispetto giorgio traverso

Postato da spark il 10/12/2011 16:52

Faccio riferimento a quanto ho scritto nel mio post originario del 6/12, dove non facendo nessun cenno all'ICI, commentavo, secondo il mio modesto parere, quanto veniva evidenziato nella lettera a FC e nella risposta di Don Sciortino al lettore. Dopo di che e' entrato di prepotanza anche il fattore ICI sia nei commenti su FC sia nel dibattito che ne e' seguito nei giorni successivi sulla stampa nazionale. Bene, con tutta sincerita', devo ammettere che colui che ha interpretato il mio termine "discorso laico" nel miglior modo possibile, e' stato il cardinale Bagnasco! Con una "laicita" di cui non sono stati capaci di mostrarla, ne alcuni lettori di FC, ne la rivista stessa (per non parlare del quotidiano Avvenire), ebbene , il presidente della CEI, ha messo la freccia ed ha sorpassato tutti! Ha detto che l'ICI non deve essere considerata un dogma, ha affermato "discutiamone"! Il primo referente dell'espiscopato italiano ha dichiarato con grande semplicita' ed umilta' che e' disposto a discuterne! Senza che abbia fatto presente, a mo' di giusticazione, (come hanno fatto tanti altri, troppi!) che "si, puo' darsi che in qualche occasione anche i beni della Chiesa non sono sottoposti all'ICI, ma allora perche' non parliamo anche del circolo dell'ARCI o del circolo pensionati della CGIL etc etc, e chi piu' ne ha ne metta. Questo , a mio sindacabilissimo parere, significa impostare un discorso in modo laico, su una materia che avrebbe bisogno della massima chiarezza, anche per due semplici motivi: nel momento critico in cui versa il nostro Paese e i sacrifici che vengono richiesti (la maggior parte ai piu' deboli) deve essere chiaro e comprensibile a tutti (al di la delle lodevolissime iniziative indivuali, menzionate anche nel mio post precedente) quale e' o quale potra' essere il contributo che la Chiesa italiana, nel suo complesso, puo' o potra' dare sia nel superamento della crisi, sia a far si che nella distribuzione dei sacrifici ci sia la maggiore equita' possibile; il secondo motivo e' nell'agire in modo da evitare il rischio di trovarsi (tra non molto tempo), come Chiesa cattolica italiana, nella situazione , diciamo cosi, "di ritardo", con cui, ad esempio, ha preso di petto il problema della pedofilia tra gli appartenenti al clero di Roma. Concludo, assicurandovi che non vi tediero' oltre con altri post su questo argomento, chiarendo che il primo commento, era stato mandato, perche' la lettera di Carlo M. ed la risposta di Don Sciortino, hanno dato il la' ad un interrogativo che mi si e' sempre posto, ogni volta che ascoltavo la parabola dei talenti; chissa' perche', dentro di me, quando si nominava colui che aveva avuto un talento e lo aveva tenuto nascosto, mi venivano in mente tutti gli oggetti prezioni contenuti nei tesori custoditi negli innumerevoli santuari di cui e' sparso il mondo! Mi aspetto che alcuni di voi mi daranno o mi avranno gia dato, leggendo i miei post, dell'ingenuo, dell'utopista, del sacrilego, del mercificatore di relique ed ex voto etc etc.,non importa, ho le spalle larghe, meglio ingenuo che essere adepti della filosofia dello struzzo! Osvaldo Bardelli

Postato da Franco Salis il 10/12/2011 13:24

@giorgio traverso il 09/12/2011 18.15,Ma scusa un pochino, sino a ormai molti anni fa, quando mi son dovuto ritirare a vita privata per motivi di salute ,sono stato sempre in mezzo ai preti della diocesi e del vescovo, non solo della mia, ma anche delle altre diocesi. Non ho mai visto né preti né vescovi vivere nell’agiatezza e nel lusso. Quando ho avuto la visita di qualche monsignore della CEI l’ho fatto ospitare in istituti di suore a mio carico ad offerta. Le suore accettano offerte, non per stare nell’agiatezza, ma per spedire il più possibile alla casa madre Vogliamo essere più veritieri? Un qualche prete circolava con una auto di cilindrata medio-alta. MA ERA L’UNICO SFIZIO, che si era tolto, capito? I salesiano hanno costruito centri ricettivi e sportivi di non modeste proporzioni e hanno scelto rione degradato, tale da servire i più bisognosi. Dato per mille il costo della costruzione, non credo che sia costato più di 500,molti hanno lavorato gratuitamente. Ti dirò di più c’era un vescovo con peccato di gola, MA SOLO QUELLO. Il mio parroco, in attesa della costruzione della casa parrocchiale già da otto anni vive in ambiente ricavato, che certamente è al di sotto della “casa popolare di categoria A/5. Certamente è curioso, perché tanta gazzarra ,quando Bagnasco si è dichiarato disposto a rivedere tutto. Mah, forse per questo ci voleva la gazzarra. Per quanto riguarda le alte sfere, che cosa vuoi, che abbattano i “palazzi” e costruiscano delle capanne? Se hai informazioni precise di vita non proprio sobria, ti ringrazio anticipatamente se me lo vorrai far sapere. NON E’ LA RICCHEZZA,MA L’USO CHE SE NE FA,è qui che i veri cattolici debbono vigilare. Adiosu

Postato da dino avanzi il 10/12/2011 02:36

Ho l'impressione che molti cattolici praticanti scaricano sulla Chiesa dei loro sensi di colpa, pretendono dalla Chiesa una povertà che loro non riescono a vivere.

Postato da giorgio traverso il 09/12/2011 18:15

Ho molta considerazione per,FC ,però Don Sciortino,non bisogna diffendere l'indifendibile.Se si esclude un agran parte di sacerdoti,la gerarchia eclesiastica,vive nell'agiatezza e nel lusso senza rinunciare a niente,al contrario di molti fedeli che devono vivere di rinunce.Aspetto sempre che qualcuno,mi dica,se il S.Raffaele di Milano era un'opera di beneficenza. giorgio traverso

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice-direttore FC)

Caro Traverso,

ma davvero Lei crede che il San Raffaele non paghi tasse?
Saluti

Postato da folgore il 08/12/2011 21:46

La Chiesa applica una legge? Dovrebbe evitare di farlo e pensare al "salva Italia". Ma - scusate - al PD (per dirla chiara) i deputati che hanno chiesto tale situazione hanno chiesto al loro Partito di rinunciare ai rimborsi elettorali? Manco per scherzo, perché si sa che sono sempre gli altri da controllare e da moralizzare.

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 08/12/2011 15:05

Se la domanda è mal posta,la risposta è ancor peggiore. Nella domanda l'imprecisione sta nel termine ( Vaticano), nella risposta il peggio sta in quell'espressione : " Con scarsissimo fondamento. Sostituiamo "Vaticano" con : " una certa parte della Chiesa ufficiale" ... ed il fondamento c'è; l'ha detto ,involontariamente e surretizziamente Don Sciortino, citando esempi che sono eccezioni ( ma ce ne sono altre, di eccezioni ). Io, cattolico convinto, vedo un pericolo : la sottovalurazione ( com'è stato nel passato sulla pedofilia ed altro) ; e poi si pagano le conseguenze. Le sciocchezza ( come vendere opere d'arte) lasciamole agli ... sciocchi , che si mostrano tali con immediatezza. In un momento di crisi un discorso serio dev'essere affrontato ( ed il caso "ICI-IMU", tanto per citare un semplice esempio, lo dimostra). La "difesa" del cardinal Bertone non è credibile: tanta gente povera soffre ancor di più per la pressione su di essa del SALVA-ITALIA; alla "CHIESA" quale sacrificio è stato chiesto? E poi cadiamo nella banalità di chi chiede se l'intervento è "equo",oppure no! Bel progresso di civiltà, con la crisi : abbiamo smarrito il buon senso, qualche prelato ha conquistato il pessimo senso di difesa ... senza senso del pudore e della dignità soggettiva. CONCLUDO : la crisi può, anche se il discorso è complesso, favorire la chiesa ... dello scandalo. PS. Io sono un privilegiato: pensione di 1600 €. ma sono sconvolto della poveretà che va sempre più diffondendosi.

Postato da salmo56 il 08/12/2011 14:57

Gentile Don Sciortino Frequento la chiesa sin da piccolo, ora ho 55 anni, nella mia vita per motivi di lavoro,sono stato in molti posti ed ho sempre frequentato la chiesa. Ho conosciuto tanti sacerdoti e tutti dico tutti hanno sempre dimostrato la loro vicinanza al prossimo, aiutando chiunque gli tendesse la mano, senza chiedere nulla,nemmeno che fede professassero. Il signor Carlo M. vive di troppi preconcetti, di frasi fatte, forse avrebbe bisogno di spogliarsi dei suoi preconcetti. Perchè non si chiede quante auto blu ci sono in Italia, quanti onorevoli girano con scorte senza averne bisogno, quante opere inutili sono state fatte, per accontentare questo o quell'amico, quanti enti innutili, quanti parassiti. Caro sig.Carlo M. è facile esser forte con i deboli e debole con i forti. Nel ringraziare di nuovo Don Sciortino porgo distinti saluti. Salvatore Mocci.

Postato da folgore il 08/12/2011 03:16

Classica situazione da chiesa post - sessantottina che ancora non si è scrollata di dosso quella situazione per cui occorreva lasciare tutto e avere una chiesa povera, quasi agli stracci, per potere dire di essere coi poveri. Tempo fa ebbi una discussione con chi mi disse che la Chiesa doveva vendere le opere d'arte (sic!) per dare da mangiare ai poveri. Dai, svendiamo l'arte per poi magari vedere i soldi sprecati. Altri criticavano i sacerdoti perché - scandalo! - avevano l'autovettura! E ora arriva l'ICI. Sai la Chiesa non paga l'ICI. Solite campagne stampa. Però a qualcuno nella Chiesa e nei giornali che si definiscono cattolici che appoggiavano certe campagne quest'improvviso sentimento dovrebbe far avanzare qualche riflessione.

Postato da brunoi il 07/12/2011 22:58

leggendo alcuni commenti si capisce come anche tra i cattolici la propaganda faziosa dei radicali e dei loro seguaci faccia presa. Oggi il Direttore di "Avvenire" ha ancora una volta ribadito che la Chiesa ha sempre pagato l'ici e altre tasse su immobili affittati o adibiti ad attivita' commerciali senza finalita' sociali ed ha precisato ancora una volta che i comuni hanno la possibilita' di fare le eventuali verifiche per sanare eventuali anomalie. Peccato che nessuno abbiamo ricordato che la maggior parte degli enti no profit esentati da Ici sono di ispirazione laica ( circoli Arci,case del popolo,circoli ricreativi e culturali che gestistono campi da tennis,di calcetto ecc,fondazioni varie con case per ferie ecc) probabilmente svolgono attivita' lecite,ma perche'l'ente laico va' bene e quello cattolico suscita scandalo in qualcuno? Si parla di ricchezza della Chiesa,ma non credo che il danaro che ha lo utilizzi per mandare in crociera i suoi preti; é stato calcolato che se in Italia si fermassero le innumerevoli opere sociali e dia ssistenza create e gestite dalla Chiesa,lo stato andrebbe in tilt. Piuttosto cominciamo a dire che i radicali usufrusicono ogni anno dallo stato 10 mlioni di euro per "Radio radicale" che viene utilizzata essenzialmente per fare propaganda ai digiuni di Pannella. Quanti poveri si potrebbero aiutare con quei soldi?

Postato da luciocroce il 07/12/2011 15:17

Carissimo Padre, le Sue settimanali risposte sono per me un costante punto di riferimento; questa volta, però, la Sua risposta suscita in me qualche perplessità. Tralasciando la sterminata bibliografia esistente sul rapporto tra Chiesa e Mammona, mi limito a richiamare il contenuto di un recente libro, di grande interesse, di Corrado Lorefice - edito proprio dalle "Paoline" e che Lei sicuramente conosce - dal titolo "Dossetti e Lercaro. La Chiesa povera e dei poveri nella prospettiva del Concilio Vaticano II". L'idea di fondo di queste due grandi personalità è che la povertà non può essere intesa come una semplice virtù personale che contraddistingue qualche volenteroso cristiano; essa va intesa in una accezione più ampia, come caratteristica che deve caratterizzare la Chiesa tutta (distinguere tra Chiesa e Vaticano mi sembra un po' una forzatura) nel Suo rapporto con gli uomini. Come Cristo ha predicato la buona novella ai poveri con uno stile di vita povero - senza sfarzo, senza potere e senza ricercare alleanze col potere - così deve fare anche la Chiesa. Non è sufficiente che la Chiesa sia dalla parte degli ultimi di questo mondo - cosa che, tra l'altro, non sempre si verifica - che sia cioè Chiesa dei poveri, ma occorre anche che essa sia povera sull’esempio di Gesù. Ciò impone un profondo cambiamento della Chiesa nel rapporto coi poteri di questo mondo e con i beni materiali, di cui pur necessita senz'altro la Sua missione evangelizzatrice. Ora, facendo una riflessione a distanza di mezzo secolo dal Concilio, possiamo dire che la Chiesa abbia mosso passi concreti in questa direzione? Temo di no (questo, in particolare, è un'altro degli "effetti collaterali" causato dal ricercato "annacquamento" dei contenuti del Concilio). Tralasciamo i casi, pure diffusi, di sacerdoti, suore e frati che fanno fatica a tirare avanti; nessuno disconosce queste apprezzabilissime testimonianze, che fortunatamente ci sono e fanno dimenticare tante controtestimonianze che fanno a pugni con lo spirito del Vangelo. Ma, a parte molti ammirevoli singoli, l'Istituzione ha avviato una seria riflessione su questa problematica cruciale? E' possibile che, dopo duemila anni, ancora non è chiaro che niente ha nuociuto tanto alla diffusione della Parola del Signore - nè l'ateismo, nè il laicismo, nè lo scientismo nè tutti gli "ismi" del secolo scorso - quanto non prendere le giuste distanze dalla ricchezza e dal potere? Questo è un argomento sul quale, per carità di patria, noi credenti - io per primo - glissiamo quasi sempre, un po' perchè ci sentiamo in difficoltà a difendere posizioni non facilmente difendibili, molto perchè l'affetto che nutriamo per la Chiesa ci impedisce di girare il dito nella piaga (d'altronde, è un po' quello che accade nelle famiglie nei confronti di una persona cara...). Però è un discorso che, secondo me, la Chiesa dovrebbe affrontare, anche perchè sarebbe nel suo interesse - o meglio, nell'interesse del Vangelo - farlo. Caro Padre, il mio vecchio parroco,l'altro ieri sera, concludendo la sua settimanale riflessione rivolta a noi laici, osservava che l'insegnamento di Gesù su Mammona è chiaro e semplice: "E' più facile che un cammello......"; noi, suoi presunti discepoli, in duemila anni per la cruna dell'ago abbiamo fatto passare non un cammello ma interi branchi di cammelli, elefanti e balene! Spero di non averLa disturbata, in particolare se ho detto cose non del tutto condivisibili. Grazie per tutto quello che fa e un cordiale saluto. lucio

Postato da METAFISICO il 07/12/2011 11:43

Ha perfettamente ragione Don Sciortino: domanda mal posta, pregiudizi infondati. Quando sento qualche "moralista" che, in buona o mala fede, si "indigna" per le ricchezze del Vaticano che dovrebbero essere elargite ai poveri, subito mi viene in mente l'episodio evangelico in cui Giuda recrimina perché un prezioso vaso di unguento era stato "sprecato" per cospargerne i piedi di Gesù: quel ricco bene poteva essere venduto per beneficare i poveri col ricavato. Ma, osserva l'evangelista, Giuda diceva questo non perché avesse a cuore i poveri, ma perché custodiva la borsa e, essendo ladro, vi attingeva a piacer suo.

Postato da francesca.gatti il 07/12/2011 10:56

Faccio volontariato presso la mia parrocchia. Ho eletto Famiglia Cristiana e iul cardinale Tettamanzi ad unici referenti del mio pensiero ... ma non posso tacere che, malgrado le timide aperture del cardinale Bertone, la storia dell'ICI che non si applica alle attività comkmerciali della chiesa...e il vostro silemnnzio in merito...proprio non mi vanno giù. Posto qui un articolo chiaramente di parte i cui riscontri sono però rintracciabile in rete. La ringrazio per l'attenzione. http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/12/07/santa-ici-basta-chiedere/175738/ N.B. Il vostro sondaggio purtoppo non è ben condotto. In merito all'ICI se la domanda fosse stata : la CHIESA deve pagare l'ICI non so che percentuale di sì avreste avuto Grazie ancora

Postato da Franco Salis il 06/12/2011 19:32

Ma guarda che quando fai l’obolo nella messa domenicale (ed eventualmente in altre occasioni,)stai già facendo quello cui aspiri. Nella mia città ci sono parrocchie antiche e oggi insistenti in ambiente degradato e abitato da persone vecchie, di salute precaria e povere. So anche che dalle parrocchie “ricche” vengono trasferiti soldi alle parrocchie povere. Questo nell’amministrazione ordinaria. Non mi sono mai occupato di queste cose ,perché avendo dato talmente poco che sarebbe ridicolo chiedere il resoconto. Non ho mai trovato nelle parrocchie persone che potessero indurmi a dubitare la correttezza dell’utilizzo del danaro. Credo anche di essere anche un buon osservatore e posso dire che nel tempo la ostentazione degli ori anche nelle manifestazioni liturgiche sia molto diminuita e non mi sono accorto che sia diminuita l’efficacia della liturgia. Ciononostante ancora mi dà fastidio la mitra, perché è un simbolo del potere, mi dà fastidio, -ora molti rideranno- la barba dei frati è simbolo di superbia. So che dò fastidio ,ma io sento e dico così.So che mezza Roma appartiene alla “Chiesa” o al “Vaticano”. Io come tutti posso criticare anche uno stato straniero, da quando è vietato criticare le politiche dell’USA della Russia o della Francia?) Ma non so esattamente quali e quante siano le proprietà , né lo si è mai detto, oppure sono distratto. Ma nella mia ingenuità ho sempre pensato a lasciti. Conosco una famiglia senza figli, nonostante immensa ricchezza hanno lavorato una vita, anche oltre i limiti imposti, e hanno condotto una vita sobria. A chi lasceranno la loro immensa ricchezza? Avranno qualche nipote? in verità non lo so, ma sono convinto che lasceranno qualcosa alla Chiesa. So che la diocesi ha fatto opera di accurata ricerca di beni che sarebbero appartenuti alla Chiesa e ne è rientrata in possesso lecitamente. Io dico che ha fatto bene. Se è un bene mio, è giusto che sia io ad amministrarlo. Tutto questo lo trovo perfettamente lecito. Qualche perplessità ce l’ho sulla mancata risposta del parroco ormai quasi novantenne. Non ha risposto perché obbligato al “segretum pontificium”. Ma io sono stato sempre convinto che dove c’è segretezza, non riservatezza, che è altra cosa, c’è sporcizia. lo diceva fra l’altro Indro Montanelli . E se è vero come è vero, nonostante i dossier difensivi de l’Avvenire, malversazioni ce ne sono eccome, vedi Banco Ambrosiano, vedi Ior vedi Marcinkus, vedi De Pedis, vedi Elisa Claft, vedi Emanuela Orlandi e via dicendo .I segreti avrebbero lo scopo di non far perdere credibilità alla Chiesa, niente di più falso, essi alimentano legittimi sospetti. Se vuoi riacquistare credibilità, devono venir meno tutti i “segreta”. Se tutto si fa alla luce del sole, togli il terreno da sotto i piedi, per esempio, a Piergiorgio Odifreddi che non avrebbe avuto il coraggio di fare il servizio di oggi su Repubblica,it . Infine vi sono le ricerche, di dubbia credibilità. Oggi l’avvenire.it pubblica due servizi relative al U.K. di segno opposto, a quale credere? (Dopo la visita del Papa (2010) più fedeli nella diocesi di Westminster; "Regalo" choc di Natale alle donne inglesi La pillola del giorno dopo sarà gratis). Qualcuno osserverà che non sono di segno opposto. Sarà, io ho elementi che proverebbero il contrario: I sudditi si sua maestà stanno ancora bestemmiando per il costo di una visita del tutto inopportuna ad un Paese troppo vicino ad altro dove “uomini di chiesa” hanno compiuto numerosi atti gravissimi e pertanto la sicurezza del Papa ha comportato un dispendio finanziario sopra ogni ragionevole sforzo. Ecco il conflitto di avere a capo della Chiesa cattolica lo stesso sovrano assoluto dello Stato della Città del Vaticano. Anche oggi ho compiuto la buona azione quotidiana. Buona sera

Postato da spark il 06/12/2011 13:30

Non conosco esattamente il testo della domanda che Carlo M., pose al suo parroco, di conseguenza non so se era mal posta, come ipotizza nella sua risposta Don Sciortino. So, pero' di certo, che quando si tocca questo tasto, anche nella parte piu' evoluta della Chiesa, c'e' una tendenza a chiudersi a riccio ed a considerare con manifesto fastidio ogni interrogativo posto su questo tema. Ripeto quanto da me scritto in un mio recentissimo post ad un altro articolo pubblicato su FC on line :"premesso che non sono ne radicale ne massone, ma sono un laico credente nel Gesu’ di Nazareth, premesso che so benissimo quanto hanno fatto e quanto stanno facendo la Caritas, parrocchie, suore, preti, iniziative di cardinali come l’ex arcivescovo di Milano cardinale Tettamanzi, mondo del volontariato cattolico etc etc con azioni atte ad aiutare persone e famiglie che piu’ sentono gli effetti della crisi, posso permettermi di suggerire alla CEI (non al Vaticano in quanto si tratta di uno stato estero) di fare uno sforzo per individuare come ed il modo con cui la Chiesa cattolica italiana puo’ partecipare anch’essa ai sacrifici finanziari a cui siamo tutti costretti?". Si puo', tra credenti, aprire un discorso "laico", nel senso piu' vero del termine senza incorrere in insinuazioni, luoghi comuni, sospetti di chissa' quale scopo si nasconde ad instaurare un dibattito su un tema come questo? Non dico di avere la verita' in tasca, anzi, sono pieno di dubbi, per questo cerco qualcuno che mi aiuti ad avere una risposta sul perche' della macroscopica differenza tra quanto predicato e messo in pratica nei Vangeli e quanto, purtroppo, a fianco delle opere benemerite di cui ho accennato sopra, dobbiamo continuare a vedere in uno sfoggio di comportamenti cerimoniali e patrimoniali che fanno a pugni con il modo di vivere ed agire che ci ha inseganto il Gesu' Nazareno nei Vangeli? Osvaldo Bardelli

Postato da Andrea Annibale il 06/12/2011 12:32

La ricchezza della Chiesa si delinea come patrimonio comune a tutti i credenti già negli Atti degli Apostoli (Atti 2, 44-45), dove risalta non la quantità di beni che la Chiesa ha, essendo in questo rimessa interamente alla Provvidenza divina, ma la destinazione d’uso. Seguendo il Vaticano II, ci si dovrebbe chiedere quale debba essere il ruolo dei fedeli laici nelle decisioni circa l’uso dei beni della Chiesa, eventualmente ampliandolo. La ricchezza della Chiesa non va confusa con la povertà come scelta di vita del Papa. Ad esempio, Giovanni Paolo II è morto poverissimo senza neppure avere la proprietà della casa in cui abitava e dei propri vestiti. La destinazione dei beni della Chiesa intreccia da sempre arte e liturgia perché si ritiene che il bello si leghi al buono come dicevano già i greci. Insomma, anche la ricchezza è inculturata nella storia di un popolo e in area cattolica si cerca di legare arte, scienza e ricchezza. Ciò in quanto la liturgia è allegoria della gloria immensa di Dio che è anche bellezza. Si pensi alla bellezza della natura, creata da Dio: tutto ciò che riguarda Dio deve essere necessariamente bello. Oggi, bisognerebbe rimediare a tante sperequazioni all’interno della Chiesa, essendoci Parrocchie ricche e Parrocchie povere. Probabilmente, una maggiore tassazione dei beni della Chiesa potrebbe finanziare di più le Parrocchie povere e le opere di carità. Il gettito di tale imposta potrebbe essere garantito come destinato alla Chiesa anche a livello della Costituzione. Per quanto riguarda il Vaticano, è corrente la confusione tra Vaticano e Chiesa, intesa come comunità dei credenti. Il Vaticano è una realtà storica transeunte, la ricchezza della Chiesa ha invece un fondamento biblico già nell’Antico Testamento e poi negli Atti degli Apostoli come ricordato. La Chiesa, risorta assieme a Cristo (Colossesi 3, 1), gode della ricchezza che spetta a Cristo stesso (Apocalisse 5, 12) e la detiene a Suo nome in attesa del Suo ritorno adeguandosi in tutto e per tutto alla volontà del Padre circa il suo utilizzo. Facebook: Andrea Annibale Chiodi; Twitter: @AAnnibale.

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Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

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