Le scrivo a seguito delle tante reazioni che il suo editoriale ha provocato. Non faccio parte di quella schiera di cattolici che hanno reagito provando «sentimenti di sconcerto e disgusto». Tanto meno l’ho considerato «pornografia politica per la scarsa decenza degli argomenti proposti». Non vorrei ribattere facendo riferimento a chi si riempie il palazzo di prostitute o a chi dice che il problema non è l’“utilizzatore finale”, ma chi le ha pagate. Né vorrei andare oltre. Povera Italia! Ho solo una speranza: che continuiate con coraggio nella denuncia. Ultima nota, la più dolente per me. Al Meeting di Rimini, Vittadini ha detto di Famiglia Cristiana che è vecchia, e che la sua «è una visione moralista». Io sono molto vicino a Comunione e liberazione: oltre a rimanere sconcertato per queste parole (e non sono il solo), me ne vergogno e le chiedo scusa.
Lettera firmata
Vi considero veri amici e sono orgogliosa d’essere una fedele lettrice. Apprezzo la vostra libertà di parola e, soprattutto, la vostra moralità. Bravi, bravissimi, continuate così. Non piegate la schiena di fronte a niente e a nessuno. Il “re è nudo”: avete avuto il coraggio di dirlo. Non fatevi intimorire da corvi, cornacchie, servitori del regime, nani e ballerine di corte. Avete la mia stima e quella di tante altre persone, che approvano i vostri sani princìpi etici e morali. Da italiana mi vergogno della nostra classe politica e dirigente. Viaggio spesso all’estero: non ci meritiamo tanto disprezzo e disistima in giro per il mondo. Vi prego, non fatevi intimorire. L’attacco al nostro giornale è iniziato, ma non permetteremo che facciate la fine mediatica di Boffo. Noi vi difenderemo. Con la massima stima.
Norma P.
Carissimo don Antonio, sono anch’io una fedele abbonata, cresciuta con Famiglia Cristiana, che leggevo avidamente fin da piccola. Ho respirato nel mio ambiente familiare i valori cristiani ed etici che il giornale ha sempre sostenuto e diffuso. Ora sembra che questo dia fastidio a molti, senza tener conto che schierarsi dalla parte dei più deboli e indifesi è compito sacrosanto dei credenti. La reazione scomposta di chi si è scagliato contro chi ha il coraggio di dire come stanno davvero le cose è segno che siete nel vero. Anche se vi hanno attaccato alcuni politici cattolici. So bene che non vi farete intimidire dalla protervia del potere. Sappiate che siamo in tanti a leggervi e sostenervi. E io sono orgogliosa di appartenere a questa splendida e grande “Famiglia”! Grazie di esistere.
Maria
Sono un giovane lettore di Famiglia Cristiana. Desidero ringraziarla vivamente per il suo costante
e tenace impegno nella difesa della famiglia e della vita. Ho ventisei anni e sono cresciuto con la rivista, ciò mi ha aperto a un’educazione civile, religiosa e umana, che auguro di vivere a tutti i lettori. Desidero esprimerle la mia più sentita solidarietà per le aspre critiche che, in questi giorni, riceve da politici che si definiscono cristiani. Lei e tutta la redazione avete tutta la mia stima!
Francesco L.
Dopo aver letto le reazioni rabbiose e scomposte di alcuni illustri (si fa per dire) uomini politici, sento il bisogno di assicurare a lei e a tutti i suoi ottimi collaboratori la mia solidarietà e simpatia. Ho sentito dire da un direttore di un quotidiano che Famiglia Cristiana non rappresenta nessuno: poveretto lui! È la voce di un grandissimo numero di italiani che non si sentono rappresentati da chi continua a ignorare i problemi della vita reale delle persone: lavoro, scuola, sanità. Non so chi potrà salvare l’Italia, ma sono sicuro che occorra ripartire da un’informazione libera, equilibrata e coraggiosa. Come quella che state facendo. Non fatevi intimorire dalle minacce del “metodo Boffo”. I vostri lettori si stringeranno attorno a voi.
Giacomo
Sono mamma di tre figlie tra i tredici e i vent’anni. La mia famiglia è stata per moltissimi anni abbonata a Famiglia Cristiana. Avevo sospeso l’abbonamento qualche anno fa, al tempo dell’ultimo governo Prodi, perché m’era parso che voi non sostenevate abbastanza una persona che possedeva competenza politica e dirittura morale. Ora ho deciso di riportare in casa la sua rivista, che sta mostrando chiarezza di vedute, sincerità e coraggio nell’esporle, che pochi oggi hanno. Anche tra i cristiani. Lei e la sua redazione siete un tangibile segno di speranza.
Una mamma
Sono una nuova abbonata. Non sono abituata a scrivere, ma questa volta l’ho fatto di cuore, per dirle la mia approvazione. Sono proprio contenta d’essermi abbonata, perché sono stufa di chi non prende posizione. Non si tratta di condannare le persone, ma dire “pane al pane e vino al vino”. I lettori cercano una guida disinteressata e intelligente. Io penso che la stampa di qualità abbia il compito di formare ed educare al senso critico. Quando dà fastidio è facile provare a soffocarla con la diffamazione, oppure mettendola in difficoltà con l’aumento spropositato delle tariffe postali (più del cento per cento) o il taglio di contributi e fondi. Non bisogna adeguarsi, ma resistere. Sono contenta di questa bella rivista.
Grazia P.
Di proposito non ho dato spazio alle lettere contrarie, perché agli insulti, spesso pesanti da chi pur si confessa cristiano, non si risponde. Non c’è terreno di confronto e crescita comune. Non potevo, invece, esimermi, dal pubblicare una ridottissima parte delle migliaia di lettere e messaggi solidali, e cogliere l’occasione per ringraziare tutti. Per l’affetto e la solidarietà di cui ci avete circondati, a fronte di attacchi velenosi e pretestuosi. Quando non si hanno argomenti per controbattere, si passa agli insulti, alle intimidazioni e alle minacce. Anche personali. Basta solo questo a far capire che il momento che stiamo vivendo nel Paese è molto delicato. Ed è quanto mai necessario che uomini “liberi e forti”, che pur sono tanti nel Paese, escano dal letargo e dall’ignavia. In ogni istituzione.
Pubblicato il 31 agosto 2010 - Commenti (11)