25
lug
«Non sparate sui grillini»
Ho appena letto la lettera di Matteo B. di Lecco
(FC n. 28/2012) e la condivido in pieno. Sono
rimasta, invece, perplessa per un passaggio della
sua risposta. «Populismo e grillismo», scrive lei,
«spopolano per lucrare consensi elettorali a basso
costo. Ma non fa bene al Paese». A me pare riduttivo
e viziato da pregiudizi mettere sullo stesso piano il
populismo e un movimento politico che, con persone
nuove, si propone un programma che parte dalla
conoscenza del territorio. Mi spiace che anche Famiglia
Cristiana, come altri giornali, non abbia compreso
il vero spirito del Movimento 5 Stelle. Diamogli
l’opportunità e il tempo di provare. Personalmente,
correrò volentieri questo rischio. Se non altro vedremo
facce nuove al posto
di quei politici che
non si schiodano
mai dalla poltrona.
Anche la Chiesa,
con qualche suo alto
rappresentante,
spesso predica bene e
razzola male. Possono
ancora considerarsi
cattolici quei politici
che tradiscono il Vangelo? La Chiesa deve abbandonare
gli intrighi di palazzo e far conoscere di più quelle
meravigliose realtà di preti, suore e laici che spendono
la loro vita a favore del prossimo. Non ci deluda, caro
don Antonio. Siamo lettori di Famiglia Cristiana ormai
da quattro generazioni.
Elisabetta - Padova
Non si tratta di deluderti, cara Elisabetta, ma di capire
che cos’è davvero il Movimento 5 Stelle. Coagulare il malessere
che tanta cattiva politica suscita ogni giorno può
essere facile. È avvenuto nel recente passato con la Lega,
che ha parlato alla pancia della gente, lucrando consensi
elettorali sulla pelle di tanti “poveri cristi” come gli immigrati.
Ma la loro proposta politica è stata un fallimento.
Ha solo degradato e volgarizzato il dibattito sociale e politico
nel Paese su temi che andavano affrontati con ben
altro spessore umano, culturale e civile. Non vorrei che si
ripetesse la stessa storia con il movimento dei grillini, dove
c’è di tutto e di più. Indignazione e protesta sono solo
il primo passo. Poi occorre proporre qualche soluzione ai
tanti problemi del Paese. In politica non ci si improvvisa.
I primi passi dei “grillini”, purtroppo, destano qualche
perplessità. Dalle difficoltà a Parma di formare una giunta
alle facili espulsioni di chi dissente dal pensiero unico
del “capo”. Come inizio poteva andare meglio.
Pubblicato il 25 luglio 2012 - Commenti (6)