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Perché lei non critica la Sicilia?

Condividerei ancor di più il suo editoriale (FC n. 35/2012) se, con altrettanta fermezza, condannasse lo sperpero di denaro pubblico della sua Sicilia, l’arroganza e la prepotenza di chi la governa. E, invece, non una parola. E lo stesso sull’abusivismo edilizio. Si costruisce dove non si dovrebbe. Poi, se la natura si ribella, sanno solo lamentarsi perché nessuno li aiuta. In più, non pagano gli oneri di urbanizzazione. Così le casse dei Comuni sono sempre vuote. Pensa che sia ancora egoismo la speranza di molti cittadini, non solo della Lega, di avere un federalismo fiscale? Lei rappresenta una Chiesa sfacciatamente di parte. Per questo molti fedeli si stanno allontanando. Se, poi, qualcuno si perde, l’avrete sulla coscienza.

Luigi A.

I pregiudizi, caro Luigi, fanno brutti scherzi. Le critiche sono bene accette, se documentate. E, soprattutto, vere. Ho l’impressione che tu non ci legga. Altrimenti non ti sarebbe sfuggita l’assoluta imparzialità delle nostre denunce. La morale che ci ispira non è “a base regionale”. Vale per tutti. Né ti sarebbero sfuggiti articoli, inchieste, interviste contro i gravi malanni del nostro Sud. E della mia Sicilia. L’affetto per una terra non attenua la condanna a mafia, corruzione, clientelismo e dilagante sperpero di denaro pubblico. Anzi, l’amore accresce la rabbia contro una classe politica regionale inadatta, che non ha saputo valorizzare le tante ricchezze di cui è dotata la Sicilia. Dalla bellezza del territorio all’immenso patrimonio di cultura, arte e archeologia. Se la corruzione nel resto d’Italia è devastante, in Sicilia è peggio. Su un punto hai ragione: la Chiesa che rappresento è di parte. Sì, dalla parte della verità e del Vangelo. Accanto ai poveri, alle persone deboli e indifese.

Pubblicato il 31 ottobre 2012 - Commenti (4)

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Postato da Andrea Zilio il 03/11/2012 14:50

Ho tardato a scriverle, perché non lo ritenevo necessario. Poi ho pensato di salutarla e di invitarla a continuare a parlarci come fa. La sua storia, don Antonio, è chiara e imparziale. Non deve giustificarsi non nessuno. FC è bella così com'è.

Postato da Libero Leo il 01/11/2012 16:19

Don Sciortino ha scritto: "Le critiche sono bene accette, se documentate...... Se la corruzione nel resto d’Italia è devastante, in Sicilia è peggio.". Vorrei chiedere: "Perchè in Sicilia è peggio?". Mi sembra che questa critica non sia supportata da adeguata documentazione.

Postato da lettore02 il 31/10/2012 21:36

La mia è quasi una intrusione indebita in quanto non è del tema trattato che voglio dire, pur condividendo l'analisi dei mali siciliani che paro paro si possono dire di tutta Italia, come pure comprendo la difesa "dovuta" del direttore. Mi riferisco bensì alla frase " Per questo molti fedeli si stanno allontanando. " Io caro amico Luigi A. la trovo sconcertante, di più, desolante. Provi per un attimo a pensare di non essere su FC. ma su un qualsiasi altro giornale o rivista cattolica o sotto un qualche pulpito da cui viene spigato il vangelo con quanti si troverebbe d'accordo? Capita anche a me sa, ma che centra la fede? Quella che abbiamo in Cristo dipende da questo o quel direttore, se il parroco è tradizionalista o meno? La mia non vuole essere una lezione, perché io mi trovo nella sua esatta posizione e trovo estremamente difficile scindere le due cose e mi domando il perché? E’ mai possibile che la nostra fede abbia una memoria così corta da non ricordarsi la fonte da cui deriva? E’ per questo secondo me che dopo 50 anni dal Vaticano II ci stiamo ancora ad accapigliarci su quisquiglie di appartenenza a questa o quella sensibilità e il più delle volte ancoriamo il nostro buon diritto d’appartenenza alla fede vera a questa o quella tradizione. Il Papa nell’udienza di mercoledì diceva:” L’ininterrotta catena di vita della Chiesa «che giunge fino a noi e che chiamiamo Tradizione, ci dà la garanzia che ciò in cui crediamo è il messaggio originario di Cristo, predicato dagli apostoli». Ho parecchi dubbi anche perche la catena si è interrotta parecchie volte e a noi sono arrivate diverse catenelle e questo è obbiettivamente un ostacolo nella trasmissione della fede, i miei figli trovano più attraente un messaggio che gli arrivi completamente avulso da tradizioni che hanno viste fagocitate dalla moderna cultura dei consumi

Postato da Andrea Annibale il 31/10/2012 12:54

Casta e cittadini sono più simili di quanto non si pensi, nel bene e nel male, in Sicilia come altrove come giustamente sosteneva Fulvio Scaglione, in un editoriale del 1° ottobre 2012, Poche storie, la vera casta siamo noi. In realtà, l’Italia sta divenendo sempre più simile alla Sicilia, negli aspetti positivi ed in quelli negativi. Sta accadendo tutto il contrario di quanto auspica la Lega Nord. La Sicilia è terra di disoccupazione giovanile e anche l’Italia ora è terra di disoccupazione giovanile. La Sicilia è terra di mafia, ed ora vediamo che la mafia o organizzazioni simili si stanno estendendo al nord. Il dissesto finanziario dei conti pubblici sembrava appannaggio solo del Sud, mentre ora vediamo importanti Comuni e Regioni del Nord che sono sull’orlo della bancarotta. O ne usciamo fuori tutti assieme, tutti noi italiani o periamo tutti assieme. Le previsioni demografiche per l’Italia fanno rabbrividire mentre la Borsa italiana, il mercato azionario intendo, sta diventando sempre più marginale a livello mondiale. Non è chiudendoci in un cieco egoismo provinciale che se ne esce, ma reinventandoci nuovi lavori, aumentando la produttività, rivedendo il welfare state, lo Stato Sociale, che così come è non è più sostenibile. In Sicilia, l’introduzione di un serio sussidio di disoccupazione per tutti sarebbe più equo ed egualitario delle assunzioni clientelari (si veda il caso della pletora di dipendenti pubblici, compreso il numero irragionevole di Guardie Forestali). Proposi anche, inascoltato, che si preveda la detrazione fiscale – almeno parziale – del canone di affitto o degli interessi del mutuo per l’acquisto di prima casa per le persone che, dalle zone disagiate del Paese, si trasferiscano al Centro-Nord per trovare un lavoro. Facebook: AAnnibaleChiodi; Twitter: @AAnnibale.

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Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

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